Fondiaria Sai alle prese con gli azionisti di risparmio

 Fondiaria Sai è di nuovo al centro delle cronache finanziarie: tutti i soggetti che sono possessori di azioni di risparmio relative alla compagnia assicurativa non stanno infatti nutrendo dei sentimenti positivi nei confronti della stessa, tanto da minacciare persino la buona riuscita della maxifusione con Unipol, Milano Assicurazioni e Premafin. Che cosa è successo di preciso? Tutto è nato dall’annuncio di due giorni fa, quando è stata convocata l’assemblea speciale degli azionisti in questione, da svolgersi in data 11 aprile 2012. Non si parlerà però soltanto di aumenti di capitale e di altre questioni economiche, visto che saranno valutati anche i danni provocati dagli amministratori e le loro responsabilità per le ultime decisioni che sono state adottate.

Per Unipol raccolta premi e settore bancario in crescita

 Il gruppo Unipol non smette di far parlare di sé: le vicende relative alla fusione con Fondiaria Sai e tutti i risvolti e le conseguenze economiche che ne potrebbero derivare sono ormai note da diverso tempo, ora è giunto il momento di conoscere quali sono state le performance finanziarie della compagnia nel corso del 2011. Le indicazioni più importanti sono quelle che sono state predisposte dallo stesso consiglio di amministrazione, indicazioni senza’altro utili per tutti gli azionisti. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che la raccolta relativa ai premi è andata ben oltre i 6,5 miliardi di euro dell’esercizio precedente, mentre il volume di affari complessivo per quel che concerne il ramo vita, uno dei più importanti per Unipol, è stato ancora una volta superiore rispetto ai 229 milioni di euro che si riferiscono al 2010.

Fonsai-Unipol, il progetto di integrazione va avanti

 Fondiaria Sai ha intenzione di andare avanti nella maniera più determinata possibile per quel che riguarda il progetto di integrazione con Unipol di cui si parla tanto: la conferma è giunta direttamente dall’amministratore delegato della compagnia assicurativa torinese, Emanuele Erbetta, il quale ha anche ricordato come siano strette le collaborazioni con Mediobanca e Unicredit. Questo vuol dire che le intese che sono state firmate verso la fine dello scorso mese di gennaio rappresentano e rappresenteranno la base essenziale per lavorare sull’accordo stesso. Alla firma in questione hanno fatto seguito gli interventi delle due finanziarie Palladio e Sator, le quali hanno provveduto a raccogliere in borsa i titoli azionari, più precisamente per una quota del 5,002 e del 3,011% del capitale della stessa Fonsai.

Fonsai in Borsa realizza +10%

 Giornata molto positiva per Fondiaria Sai durante le negoziazioni in Piazza Affari. Forte del grande interesse intorno alla sua riorganizzazione, e complice l’intervento indiscreto di alcuni nuovi operatori che stanno cercando di inserirsi all’interno della vicenda societaria (peraltro, già ben lungi dall’essere lineare e priva di complicazioni), i titoli della compagnia assicurativa crescono in doppia cifra, con una quotazione in continuo incremento. 

Di contro, a subire gli effetti di questi nuovi interventi è certamente Unipol. La società, che progettava il matrimonio con Fondiaria Sai al fine di dar vita, finalmente, alla riorganizzazione del polo assicurativo, rischia di veder scombinati i propri progetti dall’ingresso di alcuni outsider tutt’altro che rinunciatari, i quali potrebbero rivoluzionare gli assetti societaria di Fonsai, rendendo complicata – o irragiungibile – la riorganizzazione inizialmente progettata.

Unipol Gruppo Finanziario delibera l’aumento di capitale

 La fusione tra Fondiaria Sai e Unipol Assicurazioni continua inevitabilmente a far parlare di sè: stavolta, l’occasione si è presentata con l’ultima delibera da parte del consiglio di amministrazione di Unipol Gruppo Finanziario: quest’ultimo, come annunciato qualche giorno fa, ha deciso infatti di approvare l’aumento del pagamento di capitale sociale, il tutto per una cifra complessiva di 1,1 miliardi di euro. L’operazione in questione, inoltre, avrà luogo attraverso un’apposita emissione di titoli azionari ordinari e anche di quelli privilegiati, con offerta in opzione e godimento di tipo regolare. Nel caso delle azioni privilegiate, poi, bisogna ricordare che l’assegnazione avverrà in base al numero di titoli detenuto dai possessori. Si tratta quindi di un aumento di capitale in opzione, il cui obiettivo specifico è quello di mettere a disposizione della stessa Unipol il denaro sufficiente per la sottoscrizione dell’aumento stesso, nel rispetto dei requisiti patrimoniali che sono previsti dalla disciplina che è attualmente in vigore.

Le responsabilità di Vegas nell’affaire Unipol-Fonsai

 L’integrazione di Fondiaria Sai con Unipol non smette di far parlare di sé, anche se in alcuni casi i commenti non sono certo positivi: in effetti, due tra le più agguerrite associazioni dei consumatori, vale a dire l’Adusbef e la Federconsumatori, si sono addirittura scagliate contro la Consob e il suo presidente, Giuseppe Vegas. Il motivo? Il riassetto dei due gruppi assicurativi, costellato dalla presenza di altre compagnie, sarebbe stato caratterizzato da un ruolo troppo ambiguo da parte della commissione che controlla la nostra borsa. In pratica, come hanno sottolineato le due stesse associazioni, le ricostruzioni della stampa sono inequivocabili: Vegas si sarebbe incontrato con i vertici aziendali di Mediobanca e di quelle società che erano direttamente interessate a salvare il gruppo della famiglia Ligresti, in modo da suggerire l’iter da seguire per dar vita a questa operazione di cui si sta parlando da tanto tempo.

Accordo Unipol-Ligresti raggiunto

 Il gruppo Unipol ha comunicato ieri il raggiungimento dell’accordo per la fusione con Fondiaria Sai, Premafin e Milano Assicurazioni, mentre in data odierna vengono diffusi i particolari del piano che completano il quadro generato dal 13 Gennaio scorso quando è stata sottoscritta la lettera di intenti.

L’accordo ha richiesto un massiccio intervento della Consob e varie sedute dei Cda ma i risultati sono arrivati; il gruppo della famiglia Ligresti, che controlla Fondiaria-Sai, sono azionisti per il 50% ma nell’immediato scenderanno al 10% mentre Unipol si farà carico di un aumento di capitale da 400 milioni che permetterà di salire al 70% nella quota di partecipazione. 

Declassamento di breve e lungo termine per Generali

 Standard & Poor’s sta lavorando indefessamente per tagliare e declassare tutti i rating italiani che trova sul proprio cammino: dopo aver scalzato il nostro paese dal club di “serie A”, l’agenzia americana si sta ora scagliando contro le principali compagnie dei più diversi settori. Un caso emblematico è quello di Assicurazioni Generali, la cui valutazione è scesa da AA- ad A+, con l’affidabilità del credito che non viene più considerata ottima, bensì discreta. Tra l’altro, lo stesso colosso triestino verrà monitorato costantemente, in quanto c’è la convinzione che vi possano essere delle implicazioni negative nel breve termine. Il downgrade a cui si sta facendo riferimento, inoltre, è stato deciso alla luce di alcune azioni avviate nel settore assicurativo del Vecchio Continente, una operazione complessiva dunque, ma certi nomi fanno più rumore di altri.

Aumento capitale Fonsai rinviato

 Il rinvio dell’aumento di capitale relativo alla compagnia assicurativa Fondiaria Sai sta per diventare una certezza quasi assoluta: questa affermazione può essere fatta alla luce di quelli che sono gli intenti che emergono dalla lettera stilata da Unipol e dalla famiglia Ligresti, la quale dovrebbe causare proprio questo ritardo in merito alla ricapitalizzazione della società piemontese. Una data fondamentale in tal senso sarà senza dubbio quella del prossimo 27 gennaio, quando il consiglio di amministrazione dello stesso gruppo sarà protagonista di un meeting volto a stabilire quali saranno le condizioni e i tempi dell’aumento di capitale.

Unipol è pronta ad avviare il proprio aumento di capitale

 Il riassetto della compagnia assicurativa Fondiaria Sai passerà necessariamente per un passaggio molto importante, vale a dire l’aumento di capitale di Unipol: l’acquirente in questione, infatti, sta ancora scegliendo l’importo di questa operazione, ma pare proprio che debba essere compreso tra i 750 milioni e il miliardo di euro, come rivelato da una fonte ben accreditata. Si tratta in pratica di una fusione a quattro, la quale vedrà coinvolti anche altri soggetti, ovvero Premafin, la stessa Fonsai e Milano Assicurazioni. L’incremento di capitale, invece, avrà un compito ben specifico, vale a dire quello di mettere a disposizione della nuova realtà il denaro utile per sostenere i progetti di sviluppo dei prossimi mesi.

Ancora nessun accordo sulla fusione tra Fonsai e Unipol

 Fondiaria Sai continua ad attirare su di sé un numero incredibile di attenzioni: il riassetto e la riorganizzazione del gruppo assicurativo di proprietà della famiglia Ligresti tiene decisamente banco, le indiscrezioni sono molte, così come anche le pronte smentite. Almeno una certezza c’è però, vale a dire la conclusione dell’ultima giornata di contrattazioni, con un rialzo importante del titolo (7,76 punti percentuali), praticamente nulla in confronto all’aumento incredibile fatto registrare dalla controllante Premafin (+28%). Che cosa accadrà di preciso, tenuto conto che i tempi per agire non sono poi così lunghi? Come è stato prontamente intuito, l’obiettivo principale che deve essere conseguito è quello di una soluzione che sia il più completa possibile per quel che concerne l’intero gruppo.

Fine dell’idillio tra Mediobanca e la famiglia Ligresti

 Le decisioni del consiglio di amministrazione di Fondiaria Sai continuano ancora a tenere banco: l’obiettivo che dovrà perseguire la compagnia assicurativa torinese sarà quello di approfondire nel dettaglio quali sono le proposte relative alla possibile patrimonializzazione, le quali dovranno diventare realtà concreta nel breve periodo e potranno anche essere di tipo strutturale. Tale incarico, comunque, spetterà in prima battuta all’amministratore delegato e alla direzione generale del gruppo in questione. Ecco perché si è anche scelto di sfruttare l’operato di un advisor finanziario totalmente indipendente in tal senso, una figura che Fonsai ha individuato nella banca americana Goldman Sachs.

Isvap: i risultati della vigilanza su Fondiaria Sai

 L’Isvap, l’istituto nostrano che si occupa di vigilare sul corretto operato delle assicurazioni private, ha concentrato tutte le proprie attenzioni recenti su una compagnia, Fondiaria Sai: cosa è successo esattamente? I rilievi in questione hanno riguardato, in particolare, il settore delle polizze Rc Auto, tra i più dibattuti di questo momento, visto che non hanno convinto del tutto le prese in carico e le movimentazioni del portafoglio sinistri che sono state poste in essere dalla compagnia torinese. Ma il presidente dell’Isvap stesso, Giancarlo Giannini, si è rivolto anche ad altri ambiti, dato che non bisogna dimenticare la lunga durata di questa ispezione nei confronti del gruppo assicurativo guidato da Emanuele Erbetta; le procedure sono cominciate infatti all’inizio di quest’anno e la loro conclusione è stata sancita appena due mesi fa.

Crédit Lyonnais-SunAmerica, intesa sulla causa giudiziaria

 Crédit Lyonnais ha trovato l’accordo decisivo per la risoluzione della causa intentatagli da SunAmerica, una delle tante unità previdenziali e assistenziali dell’American International Group: la vicenda risale addirittura al 1993 quando vi fu un investimento una compagnia assicurativa della California da parte della banca francese, una acquisizione che venne immediatamente definita illegale. Nel dettaglio, la Aig Retirement Services, formalmente conosciuta come SunAmerica appunto, e Crédit Lyonnais Sa hanno raggiunto l’intesa in questione nel corso della giornata di ieri presso la corte federale di Los Angeles.