Per economisti e ingegneri il lavoro non manca

 È veramente così? Il rallentamento dell’economia internazionale e il clima di incertezza finanziaria che ha investito l’Europa nei mesi estivi pesa sulle prospettive dell’occupazione, ma meno per questo tipo di professionisti. Il Sistema informativo Excelsior di Unioncamere insieme al Ministero del Lavoro sottolinea che lo studio dell’economia è il consiglio più saggio per le matricole universitarie, sembra che un laureato in economia riesca più facilmente a trovare lavoro rispetto a un altro. E gli ingegneri? Idem, anche quest’anno sarà proprio ai dottori in questa facoltà che le imprese destineranno il maggior numero di assunzioni previste: 22mila.

Moody’s: possibile downgrade per l’economia italiana

 Che la situazione italiana fosse critica ormai se ne erano accorti in molti. Evidentemente la situazione é più negativa di quanto potessimo pensare perchè la condizione dell’Italia sui mercati internazionali probabilmente subirà un peggioramento. Arriva in queste ore un monito da Moody’s, l’agenzia di rating tiene i nostri titoli in osservazione, a causa del contesto politico ancora incerto che tarda a ratificare interventi strutturali. L’ultima valutazione era ferma ad Aa2, ovvero rating alto e qualità più che buona, e anche se il titolo non è fra i prime, cioè tra quelli massimamente sicuri, non è certamente negativo. Moody’s però ha tenuto a precisare che il voto dell’Italia è sotto revisione per un possibile downgrading dal 17 giugno scorso e che le operazioni di revisione durano in medie tre mesi.

Piazza Affari: gap positivo sull’indice, bene Fiat

 L’apertura anticipata dei future Eurex costringe spesso il Mib ad aprire con qualche punto di gap, anche se in questo caso non si tratta di una vera e propria finestra di prezzo (visto che il valore di open è contenuto nel range di ieri ma nettamente superiore al close precedente). Chi è rimasto short overnight però si è trovato una bella sorpresa ed ora bisogna valutare se è finito il ribasso, almeno momentaneamente, o se nel pomeriggio Wall Street ci trascinerà ancora al ribasso.

Impedire sciopero aerei lede diritti dei lavoratori?

 Centinaia i voli soppressi a Ciampino e Fiumicino in occasione dello sciopero Cgil, lunghe code davanti agli sportelli delle compagnie aeree che non hanno avvisato i passeggeri in partenza dagli aeroporti di Roma. Sciopero generale di otto ore proclamato dalla Cgil nella giornata di ieri a seguito del quale sono stati cancellati decine di voli e centinaia di passeggeri sono rimasti a terra. Ryanair ha fatto sapere di aver cancellato 200 voli da e per l’Italia, lasciando a terra circa 35 mila passeggeri. La compagnia ha chiesto all’Unione Europea e al governo italiano di vietare gli scioperi nel trasporto aereo. Questa richiesta ha ovviamente acceso delle polemiche: vietando gli scioperi si lederebbe un diritto costituzionale dei lavoratori. Secondo il segretario nazionale della Filt Cgil Mauro Rossi, il protavoce di Ryanair avrebbe pronunciato “frasi farneticanti, degne della peggiore compagnia europea, relativamente ai diritti dei lavoratori da essa impiegati”.

Lo spettro della recessione frena l’occupazione

 Con la fine del caldo torrido e di questa estate 2011, nessun sollievo per l’economia italiana, almeno, non ancora. Come ormai sempre più spesso avviene, i timori e i dubbi d’oltreoceano non tardano a sbarcare nel vecchio continente e le conseguenze si fanno presto sentire. L’economia americana non crea posti di lavoro: per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale la statistica ufficiale segna una variazione pari a zero. Il tasso di disoccupazione resta fermo al 9,1%. Il numero degli occupati resta invariato in agosto, il dato peggiore dal settembre dello scorso anno. Il Dipartimento del Lavoro ha anche rivisto al ribasso i dati dei mesi precedenti e ci si aspetta una ripresa debole.

La fiducia italiani si riduce a causa della crisi

 La fiducia degli italiani, continua a calare per il terzo mese consecutivo. Sfiducia anche per la previsione sull´andamento della situazione italiana nei prossimi 12 mesi. E’ questa la tendenza che emerge dall’ultimo osservatorio mensile che è stato pubblicato in questi giorni da Findomestic. In una nota la compagnia ha sottolineato che ad agosto meno di un italiano su dieci ha ritenuto di riuscire ad aumentare il proprio risparmio per il prossimo anno. La previsione è inferiore non solo rispetto al mese precedente ma anche nei confronti dello stesso periodo rispetto allo scorso anno, quando gli italiani avevano qualche speranza di poter risparmiare qualcosa.

Riaprono le scuole: assunzione 30.000 docenti

 Il nuovo anno scolastico é appena iniziato e tra pochi giorni, ben otto milioni di alunni in Italia faranno ritorno sui banchi di scuola. Anche quest’anno ritorna la questione assunzioni relativa al personale scolastico, in aggiunta alla preoccupazione che la manovra finanziaria abbia pensato ulteriori tagli al settore dell’istruzione. La risposta ci è stata data da ministro della pubblica istruzione Mariastella Gelmini, che ha assicurato 66mila nuove assunzioni, di cui 30 mila docenti e 36 mila personale Ata. I tagli lineari previsti per tutti i ministeri dalla manovra economica, quindi anche su quello dell’istruzione, non incideranno quindi su docenti e amministrativi.

Record disoccupazione in Sardegna e Sicilia

 Con un tasso del 28% per gli under 35 la Sicilia occupa il primo posto della classifica nazionale della disoccupazione giovanile, dietro Campania (27,6%), Basilicata (26,7%) e Sardegna (25%). Lo studio é stato condotto dall’Ufficio studi della Confartigianato. In tutta Italia sono 1.138.000 gli under 35 senza lavoro, un record in Europa. Se si restringe l’analisi ai giovani al di sotto dei 24 anni il tasso di disoccupazione in questa fascia d’eta’ e’ del 29,6%: uno su 3 e’ senza lavoro, rispetto al 21% della media europea. Per gli adulti in realtà la situazione non é rosea rispetto ai giovani: il rapporto di Confartigianato mette in luce pure un peggioramento della situazione anche per gli italiani più maturi.

Rating del Giappone ridotto ad AA3

 Periodo di giudizio per alcune importanti economie mondiali. Dopo il declassamento storico degli Stati Uniti e le successive polemiche e indagini da parte del dipartimento di Giustizia, ora tocca al Giappone. Moody’s ha abbassato di un gradino il rating, passato ad Aa3, del debito a lungo termine del Giappone a causa del massiccio indebitamento del Paese giallo, che ricordiamo ha subito un ulteriore aggravio a causa del terremoto nel nordest dell’11 marzo. Il Giappone è indebitato a un livello circa due volte superiore al suo prodotto interno lordo (Pil) e la somma aumenta ogni anno. Il Paese infatti continua a emettere buoni del tesoro per coprire le spese. Solo pochi mesi fa Moody’s aveva avvertito della possibilità di un taglio della AA2 del rating giapponese, a causa dei timori sulla crescita economica.

Fmi: si pensa a un nuovo piano di aiuti per la Grecia

 Il Fondo Monetario Internazionale potrebbe autorizzare l’ennesimo esborso destinato alla Grecia: la trattativa dovrebbe concludersi entro la fine di settembre, grazie soprattutto alla collaborazione che verrà instaurata con le autorità europee. Come è noto, l’attuale programma di aiuti in favore della nazione ellenica ammonta a 110 miliardi di euro, denaro che è finora servito per scongiurare il pericolo default. Ma i pericoli economici sono sempre dietro l’angolo: anche se il governo di Atene non ha avanzato alcun tipo di richiesta in tal senso, l’organizzazione di Washington sembra pronta a farsi avanti. In particolare, il fondo sta monitorando con la massima attenzione il conflitto libico e sta attendendo con ansia una risoluzione delle tensioni in modo da poter finalmente decidere in merito al potenziale aiuto finanziario.

Apple: Jobs lascia, Tim Cook è il nuovo ad

 La lunga carriera di Steve Jobs all’interno di Apple, cominciata all’età di ventuno anni, è coincisa con la crescita progressiva del colosso informatico: l’ormai ex amministratore delegato lascerà però il suo incarico a breve, ma assumerà quello di presidente del consiglio di amministrazione, quindi bisogna fare i conti con una nuova era che si apre. Jobs lascia per i noti motivi di salute che lo coinvolgono da ben otto anni e la sua successione è stata affidata a Tim Cook, il quale vanta già una buona esperienza a Cupertino. Il discorso per rendere nota la sua decisione è stato toccante, ma ormai si volta decisamente pagina. Come affronterà la Apple il dopo Jobs? In fondo, si tratta del personaggio che ha trasformato la piccola azienda nella seconda società più proficua al mondo (la leadership spetta a Exxon Mobil), attraverso rivoluzioni tecnologiche, soprattutto nel campo della musica e della telefonia mobile.

Heineken, il calo dei consumi influisce sugli utili

 Le bollicine europee sono meno frizzanti del solito: non è casuale che gran parte delle aziende attive nel settore della produzione e commercializzazione di birra stiano vivendo un momento difficile, ma cerchiamo di capirne il motivo. Uno dei casi emblematici è quello dell’olandese Heineken, la quale ha riportato proprio ieri dei profitti poco entusiasmanti per quel che riguarda il primo semestre di quest’anno. Inoltre, l’azienda di Amsterdam ha annunciato che i prossimi profitti non saranno i migliori in assoluto, anzi i volumi registrati a luglio e ad agosto non lasciano sperare in nulla di positivo. Quindi, anche l’outlook è debole e bisogna fare i conti con un preoccupante calo dei consumi, con i tagli governativi e con i possibili licenziamenti.

Deutsche Börse e Nyse Euronext, la fusione è vicina

 Deutsche Boerse e New York Stock Exchange-Euronext, la fusione tra le due piazza finanziarie è possibile e potrebbe diventare una realtà concreta a breve: a dire il vero, l’operazione è ancora una semplice proposta, ma i listini coinvolti hanno dato il loro beneplacito in tal senso. Inoltre, elemento sicuramente determinante, un primo via libera è stato fornito dal Cfius, acronimo che sta a identificare il Comitato sull’Investimento Estero negli Stati Uniti, un ente che ha un potere importante per quel che concerne decisioni di questo tipo e che per il momento non ha espresso alcun tipo di obiezione. L’assenso più importante, comunque, sarà quello che dovrà fornire l’Antitrust del Vecchio Continente, la cui pronuncia è prevista entro e non oltre il prossimo mese di dicembre. Per ora, però, ci sono i rilievi dello stesso comitato americano.