Dublino torna a sorridere dopo circa due anni di inferno, schiacciata dal peso del deficit pubblico e di un settore bancario in macerie. Domani l’Irlanda tornerà sul mercato dei bond, dopo essere stata costretta ad abbandonare i mercati internazionali a seguito del piano di salvatagggio della troika, ovvero UE-FMI-BCE, da complessivi 85 miliardi di euro. Non accadeva da settembre 2010. Si tratterà però soprattutto di un test, visto che saranno emessi – come annunciato dall’agenzia per la gestione del debito (Ntma) – appena 500 milioni di euro di T-bills trimestrali.
Btp meglio delle azioni negli ultimi 15 mesi
Il vertice UE di Bruxelles, tenutosi lo scorso 28-29 giugno, è un evento in grado di creare i presupposti per forti riallocazioni nei portfolios dei grandi investitori istituzionali, ma anche dei piccoli risparmiatori retail. L’accordo raggiunto per mettere al sicuro l’euro e i paesi maggiormente in difficoltà potrebbe spingere molti investitori a considerare nuovamente appetibile l’investimento in titoli più rischiosi, in particolar modo l’equity. Negli ultimi 15 mesi, però, l’invesstimento in azioni italiane non ha di certo premiato, anzi è stato tra i peggiori a livello mondiale.
Riparti con Eni: nel weekend questa estate la benzina costa meno
Non lo sapete ancora? Allora leggete con attenzione quanto segue. Eni lancia il super sconto per le famiglie e permette a tutti di poter trascorrere
Come investire dopo summit UE fine giugno 2012
Giovedì e venerdì scorso i leader dell’Eurogruppo hanno raggiunto un accordo per il salvataggio dell’euro, attraverso una serie di misure tra le quali spicca senza dubbio lo scudo anti-spread. Da ieri, però, un paio di paesi dell’UE-17 (Finlandia e Olanda) hanno fatto sapere di non essere d’accordo sulle modalità operative dello scudo in quanto viene utilizzato il fondo ESM per acquistare i titoli pubblici dei paesi in difficoltà ogni volta che viene raggiunta una determinata soglia critica dello spread. Banche d’affari e agenzie di rating sembrano essere d’accordo sul fatto che sono stati fatti passi in avanti, ma restano delle perplessità.
Manipolazione tassi interbancari alla City
Lo scandalo Libor sta travolgendo la City e il governo britannico intende intervenire pesantemente contro i manipolatori dei tassi interbancari. Il premier David Cameron ha dato il compito a una commissione d’inchiesta parlamentare di indagare a fondo sul caso, lasciando un accesso privilegiato nella consultazione di documenti del governo attualmente in carica, dei precedenti governi e di tutti gli advisor. Cameron ha dichiarato che “tutti i banchieri che hanno agito in modo inappropriato dovranno essere puniti e a conclusione di questo processo il Regno Unito avrà le norme più severe e trasprenti al mondo”.
Finlandia e Olanda vogliono bloccare lo scudo anti-spread
Il nuovo meccanismo di stabilità europeo, ovvero l’ESM (European Stability Mechanism), non sembra avere la strada in discesa e rischia di diventare uno strumento controverso e non facilmente applicabile rispetto alla variabilità degli scenari sui mercati finanziari. Nonostante l’accordo raggiunto venerdì tra i leader dell’Eurogruppo, due paesi virtuosi del Nord Europa minacciano uno sgambetto all’euro e ai meno virtuosi stati membri della periferia europea. Infatti, Finlandia e Olanda hanno annunciato di essere pronte a bloccare l’acquisto di titoli pubblici sul mercato secondario da parte del fondo ESM.
Agenzie di rating indagate dall’ESMA
L’Autorità di Vigilanza Europea ha dato il via ad un indagine legata alle tre maggiori agenzie di rating del Mondo; Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch. L’Esma intende rivedere i criteri con cui sono stati valutati la solidità patrimoniale delle banche, per capire se le veramente il giudizio è indipendente o se ci sono state delle manipolazioni.
Buona parte degli investitori ha già la risposta da anni; fino al 2011 le agenzie di rating agivano indisturbate e solo dall’anno scorso in poi gli è stata richiesta la registrazione all’Esma per operare nel Vecchio Continente. Come se non bastasse è sotto gli occhi di tutti il comportamento tenuto con la crisi dei sub-prime in USA; il downgrade del debito degli Stati Uniti è arrivato con anni di ritardo mentre durante la crisi che ha investito prima gli USA e poi il Mondo le agenzie di rating si sono comportate in modo prevenuto su tutti gli istituti di credito tranne che su quelli del Nuovo Continente.
Crisi M&A in Italia nel 2012
La crisi del debito sovrano, il crollo dei rating, la scarsa fiducia degli investitori stranieri e la recessione economica sono tra i principali fattori di negatività che hanno contribuito a far toccare il fondo al mercato italiano dei merger and acquisition (M&A), ovvero delle fusioni e acquisizioni. Il primo timestre dell’anno aveva già scattato una fotografia piuttosto nitida dello stato di salute dei M&A. Il trend è stato ampiamente confermato dal secondo trimestre, che porta così il bottino complessivo dei primi sei mesi dell’anno a 5,2 miliardi di euro.
Rischio bolla immobiliare in Olanda e Francia
Quando si parla di bolla immobiliare in Europa il primo pensiero va senza dubbio alla Spagna. In effetti Madrid ha accusato pesanti perdite legate all’immobiliare, con il settore bancario che da anni si trascina perdite e svalutazioni. Alla fine c’è stata la nazionalizzazione di Bankia e la formale richiesta di assistenza finanziaria all’Europa per salvare il settore bancario domestico. Tuttavia, la crisi economica europea potrebbe ben presto arricchirsi di nuovi pericolosi scenari, ovvero lo scoppio della bolla immobiliare in uno o due paesi. In particolare sono a rischio Francia e Olanda.
Nuovi Buoni Fruttiferi di Luglio 2012
La Cassa dei Depositi e Prestiti ha emesso il comunicato stampa relativo alle nuove serie di Buoni Fruttiferi Postali relativi al mese di Luglio, che andranno a sostituire le precedenti del mese di Giugno 2012. Come di consueto la comunicazione arriva il primo giorno lavorativo del mese in corso e quello che viene descritto potrà essere sottoscritto in tutte le filiali delle Poste sul territorio Italiano.
Nove sono le serie che vengono offerte per Luglio 2012; “E02”, “N05”, “S07”, “T10”, “M73”, “J26”, “D31”, “Z12” e “B93”, che vanno a sostituire le precedenti “E01”, “N04”, “S06”, “T09”, “M72”, “J25”, “D30”, “Z11” e “B92”.
Come funziona lo scudo anti-spread
Venerdì alle prime luci dell’alba i leader dell’Eurogruppo hanno approvato una serie di misure di salvataggio della zona euro, da oltre due anni finita nel mirino della speculazione internazionale a causa di un eccessivo indebitamento di alcuni stati membri. Tra le misure più importanti decise dai leader dell’UE-17 spicca il cosiddetto scudo anti-spread, ovvero quel meccanismo che potrà permettere di tenere sotto controllo i rendimenti dei titoli pubblici più esposti alla speculazione dei mercati. E’ nato da un’idea del premier italiano Mario Monti, appoggiato dal premier spagnolo e da quello francese.
InBev compra tutta la birra Corona per 20 miliardi di dollari
Anheuser-Busch InBev – gruppo birrario belga-brasiliano e più grande produttore al mondo – ha raggiunto l’accordo per acquistare la restante metà del capitale del maggior produttore di birra messicano, ovvero Grupo Modelo, ovvero il proprietario del marchio Corona. L’acquisto del 49,7% ancora non posseduto da InBev (oltre al 56% dei diritti di voto) porterà il controvalore dell’operazione a 20,1 miliardi di dollari in contanti. La definizione del deal porterà il marchio Corona nella grande famiglia InBev, che già annovera tra le sue file Budweiser, Stella Artois, Bass, Tennent’s e Beck’s.
Core Capital o Tier 1 Capital
Nel corso delle ultime settimane abbiamo parlato diverse volte delle precarie situazioni in cui verterebbero alcuni istituti di credito nazionali e – soprattutto – internazionali, e sulla necessità di procedere alla ripatrimonializzazione degli stessi al fine di rispettare nel migliore dei modi le indicazioni diramate dall’Autorità bancaria europea.
Indice fondamentale dell’analisi sulla patrimonializzazione di una società quotata è l’indice Tier 1 capital (o Core capital o, in termini tricolori, “patrimonio di classe 1”). Come è possibile desumere dallo stesso nome dell’indicatore, il Tier 1 fa riferimento al solo capitale azionario e alle riserve di bilancio provenienti da utili non distribuiti al netto delle imposte, escludendo pertanto dal “peso” patrimoniale gli elementi aggiuntivi non rientranti nello stretto recinto di ci sui sopra.
Perdita JP Morgan su derivati a 9 miliardi secondo NY Times
Ritorna a far discutere lo scandalo JP Morgan relativo alle scommesse speculative sui derivati finanziari messe in atto dal Chief Investment Office di Londra, in particolare dal trader soprannominato la Balena londinese (London Whale) appartenente appunto alla divisione guidata fino a qualche tempo fa da Ina Drew, ora dimissionaria. Secondo il New York Times le perdite sui derivati di JP Morgan potrebbero raggiungere addirittura i 9 miliardi di dollari. Inizialmente si parlava di 2-3 miliardi di dollari, invece la perdita dovrebbe essere alla fine più che sbalorditiva se si considera il fatto che è stata generata da un un’unica divisione di trading sui derivati.