Quotazione Sea poco conveniente per Comune di Milano

 Sea, la società che gestisce i servizi aeroportuali milanesi, non smette di far parlare di sé: in effetti, l’ultimo aggiornamento in merito alla compagnia lombarda riguarda una valutazione che è stata effettuata dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Secondo quest’ultimo, infatti, quotare in borsa la società potrebbe essere una garanzia non proprio incoraggiante per il comune meneghino, visto che le risorse ottenute in questa maniera sono destinate a essere inferiori di un terzo rispetto a una vendita di oltre la metà del capitale sociale. La stima è stata effettuata dallo stesso Pisapia nel corso di una conferenza stampa volta a mettere in luce il bilancio di quest’anno.

Previsioni titolo Banco Popolare secondo banche d’affari

 Negli ultimi giorni il titolo Banco Popolare (codice di negoziazione: BP) è stato sotto i riflettori alla borsa di Milano, grazie alla validazione dei modelli interni di valutazione dei rischi da parte della Banca d’Italia che permetterà all’istituto bancario italiano di raggiungere i target dei ratios patrimoniali richiesti dall’Eba (European banking authority) entro il prossimo giugno. Ciò dovrebbe allontanare definitivamente il rischio della conversione del bond da un miliardo di euro. La reazione degli investitori è stata molto positiva, tanto che nel giorno di diffusione della notizia il titolo è salito subito del 19%.

Offerta BOT, CTZ e BTP€i di Maggio 2012

 Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato le prossime emissioni di CTZ e BTP€i per il giorno 28 maggio 2012 e di BOT semestrali per il giorno 29 maggio, entrambe con regolamento al 31 maggio 2012.

Anche se gli investitori (sopratutto istituzionali) attendono i BTP Italia in emissione nei primi giorni di Giugno prossimo, le prossime aste del MEF appena annunciate potrebbero riservare qualche sorpresa.

I Certificati del Credito del Tezoro “Zero Coupon” in emissione hanno decorrenza 31 maggio 2012 e scadenza 30 maggio 2014 e saranno offerti per un ammontare compreso tra 2,5 miliardi di euro e 3,5 miliardi di euro (l’ISIN è da attribuire).

Investire in titoli di stato con rendimento nullo

 La crisi dei debiti sovrani e i timori di un collasso dell’euro nel medio termine stanno spingendo sempre più ad acquistare titoli di stato percepiti come free risk, che però non offrono alcun rendimento sul capitale investito. Si tratta del cosiddetto fly to quality, letteralmente volare verso la qualità. E’ un contesto di mercato che vede gli investitori acquistare strumenti finanziari con rendimenti reali negativi (cioè depurati dal tasso di inflazione), con l’obiettivo di preservare il capitale piuttosto che cercare un ritorno fisso dal capitale investito.

Bmw triplica produzione in Cina

 L’azienda tedesca Bmw (Bayerische Motoren Werke) vuole espandere le sue attività di produzione in Cina, inaugurando un secondo stabilimento nei pressi della città di Shenyang in Manciuria. L’obiettivo dell’azienda bavarese, guidata da Norbert Reithofer, è raggiungere una produzione di 400mila vetture nell’ex impero celeste. Bmw collaborerà con il suo partner cinese Brilliance, con il quale ha creato nel 2003 una joint venture con una quota del 51% a favore dell’azienda cinese e del 49% per Bmw. La fabbrica sarà una delle più moderne e “verdi” presenti al mondo.

Morgan Stanley ha guadagnato 100 milioni dal crollo di Facebook in borsa

 Il collocamento in borsa di Facebook resta nel mirino di authority e Commissione bancaria del Senato, che vogliono vederci chiaro nell’intricata vicenda legata all’Ipo del social network più famoso al mondo. Sembra che ci sia addirittura una lista di “privilegiati”, cioè banche e fondi di investimento che hanno avuto la possibilità di essere avvisati in anticipo sulle stime dei conti. Si tratta, ad esempio, dei fondi Capital Research & Management e Fidelity Investments, che hanno così evitato l’acquisto al debutto sul Nasdaq. E poi c’è Morgan Stanley, una delle principali protagoniste in negativo della vicenda legata all’Ipo Facebook.

Gruppo L’Espresso condannato a pagamento

 Il Gruppo L’Espresso è stato condannato dalla commissione tributaria regionale di Roma a pagare 225 milioni di euro per una serie di eventi che risalgono al “lontano” inizio degli anni ’90. In particolar modo, la commissione avrebbe dichiarato legittima la ripresa a tassazione di 440 miliardi di lire di plusvalenze, realizzate e non dichiarate, e di quasi 14 miliardi di lire per il recupero di costi assunti come indeducibili, e relativi a dividendi e credito d’imposta, con applicazione delle sanzioni ai minimi di legge e condanna alle spese di giudizio.

Dal canto suo, il Gruppo L’Espresso ha rilevato come i propri ricorsi contro tali accertamenti siano stati accolti in due differenti gradi di giudizio, e che i fatti contestati erano già stati dichiarati insussistenti in sede penale. Pertanto, stando a quanto riporta Radiocor, L’Espresso riterrebbe la sentenza di ieri “manifestatamente infondata, oltrechè palesemente illegittima sotto numerosi aspetti di rito e di merito”, confidando che possa essere presto annullata.

Fondazione CRT lima la sua partecipazione in Atlantia

 Le quote di partecipazione all’interno di Atlantia hanno subito qualche modifica in queste ultime ore: in effetti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino ha deciso di fissare la propria percentuale fino al 6,510% del capitale sociale, una operazione che va spiegata e dettagliata. La comunicazione ufficiale in questo senso è avvenuta, come avviene sempre in tali casi, grazie alla Consob, la quale l’ha resa pubblica sul proprio sito web in riferimento alle cosiddette “partecipazioni rilevanti”. A dire la verità, però, nonostante si sia venuti a conoscenza di tutto questo da poco, l’intera faccenda risale a più di una settimana fa, più precisamente allo scorso 17 maggio.

Conafi Prestitò approva il dividendo da sei centesimi

 La cedola unitaria scelta e approvata dagli azionisti di Conafi Prestitò è pari a sei centesimi di euro: la società, la quale è specializzata soprattutto in cessioni del quinto dello stipendio e nell’erogazione di mutui, ha fissato questo valore per ogni singolo titolo azionario, con il pagamento vero e proprio che avrà luogo il prossimo 7 giugno, mentre lo stacco della cedola avverrà esattamente tre giorni prima, come avviene di consueto in questi casi. Si tratta del dividendo che ha ricevuto il via libera definitiva da parte dell’assemblea degli azionisti, con la validità che si riferisce ovviamente allo scorso anno. L’azienda, la quale è quotata da tempo a Piazza Affari, aveva fatto parlare di sé qualche mese fa proprio per queste decisioni relative ai risultati finanziari conseguiti nel corso del 2011.

Assicurazioni italiane colpite dalla crisi della Grecia

 Fitch, una delle agenzie di rating più importanti del mondo, lancia un nuovo – ennesimo – allarme. Le compagnie assicurative italiane, unitamente a quelle spagnole, potrebbero essere le più colpite al mondo in caso di un’uscita della Grecia dall’eurozona. Le assicurazioni della Penisola potrebbero pertanto essere esposte più di altre all’eventuale abbandono (o cacciata?) di Atene dalla zona euro, come principale conseguenza del contagio che si avrebbe sul debito sovrano italiano, e sul debito bancario.

Ancora, secondo quanto dichiara l’agenzia di rating Fitch, a subire gli effetti meno negativi sarebbero le compagnie assicurative tedesche e britanniche, evidentemente meglio protette contro le turbolenze greche. Secondo l’agenzia, ulteriormente, le future iniziative sui rating delle compagnie italiane e spagnole avverranno probabilmente sulla base del contesto macroeconomico e del rating sovrano, piuttosto che sulla base dei fondamentali di credito delle singole società.

Bilancio Armani 2011

 Il bilancio 2011 di Armani, uno dei marchi più noti del lusso italiano, ha riportato ricavi in incremento del 13 percento, e un utile operativo in apprezzamento del 23 per cento. A sorprendere è soprattutto l’ammontare della liquidità che la società possiede in cassa (circa 643 milioni di euro), che potrebbe permettere alla società di poter effettuare un po’ di shopping in giro per il mondo, magari rilevando qualche azienda target.

Armani, con i suoi dati consolidati, si dimostra come la società della moda con maggiore liquidità al mondo. Occorrerà ora valutare in che modo la compagnia italiana sceglierà di muoversi sul fronte transazionale, visto e considerato che – tradizionalmente – Armani è sempre stata molto prudente quando si è trattato di comprare (poco) e di vendere (mai) i suoi gioielli.

Grecia fuori dall’euro entro gennaio 2013 secondo Citigroup

 Gli analisti finanziari della banca americana Citigroup ritengono che Atene non resterà nell’euro, come sperano invece i policy makers europei. Secondo Citigroup, la Grecia uscirà dall’euro entro il primo gennaio 2013. E’ quanto emerge dal report della banca d’affari sulla situazione della Grecia, diventata ormai la spina nel fianco dell’intera unione monetaria. In risposta al dilemma Grecia dentro o Grecia fuori, Citigroup è praticamente convinta che ormai i giochi siano fatti e che l’Europa si stia già preparando per fronteggiare l’uscita di Atene con un piano d’emergenza ad hoc.

Euro ai minimi da luglio 2010

 La crisi dell’euro non conosce fine e ormai si protrae da oltre due anni e mezzo. La probabile uscita della Grecia dalla zona euro, che potrebbe concretizzarsi già qualche settimana dopo le elezioni del 17 giugno prossimo, sta mettendo in allarme gli investitori di tutto il mondo. Infatti, nessuno conosce le reali conseguenze di un’uscita di Atene dall’Ue-17, anche se l’Institute of International Finance stima una perdita fino a mille miliardi di dollari per il sistema. Gli investitori sono spaventati e sta avvenendo una fuga di capitali verso i beni rifugio, in particolare i Bund tedeschi.

AdR auto-denuncia disservizi aeroporto Fiumicino

 L’amministratore delegato di Aeroporti di Roma (AdR), Lorenzo Lo Presti, lancia l’allarme per l’aeroporto di Fiumicino. Secondo il ceo della società di gestione dello scalo capitolino, a Fiumicino si “è al limite della capacità operativa e a rischio di frequenti black-out”. Lo Presti ha fatto sapere che già lunedì c’è stato un black-out con interruzione di energia elettrica, poco prima delle ore 8 del mattino, che è durato circa 26-27 minuti. Il black-out ha pesato soprattutto sul Terminal 1, per cui i clienti di Alitalia sono stati tra i più penalizzati.