Rendimento BTP a tre anni scende sotto il 3%

 Altro successo per il Ministero dell’Economia e delle Finanze; la stabilizzazione del mercato dei titoli di Stato continua a velocità incredibile e la fiducia nel MOT torna ad essere alta a livello internazionale. Il MEF ha collocato Buoni del Tesoro Poliennali per 6.000 milioni di euro, il massimo previsto nel comunicato, considerando quelli a tre anni e quelli in scadenza nel 2019. Per quanto riguarda i primi il rendimento è stata una vera sorpresa, visto che dal 3.41% del mese precedente siamo passati al 2.76% di interesse lordo, mentre per la scadenza più lunga offerta nell’asta (2019) i rendimenti sono del 4.30% lordo.

Continua quindi la scia positiva di sottoscrizioni di titoli del debito e lo spread Btp-Bund si restringe ancora andando sotto quota 300 e stabilizzando il momento ribassista che porterà a breve a vedere i 200 punti. 

Target price Impregilo marzo 2012

 Impregilo (codice di borsa: IPG), tra i principali player mondiali nel settore delle costruzioni, da inizio anno ha guadagnato il 24,7% (ai valori di chiusura di ieri) raggiungendo due giorni fa il massimo più alto da fine settembre 2009 a 3.02€. Ad attirare l’attenzione sul titolo in borsa non sono soltanto i buoni fondamentali societari ma anche la partita tra Gavio e Salini per il controllo del general contractor. In attesa di conoscere i nuovi piani strategici dei due soci di riferimento di Impregilo, secondo “La Repubblica” l’hedge fund statunitense Amber avrebbe accumulato fino al 2% del capitale.

I migliori bond per il 2012

 Il segmento corporate dei bond si appresta a fornire grandi soddisfazioni per il 2012. Al di là del più eclatante caso di Luxottica, che ha emesso un titolo da 500 milioni di euro, e in mezzora ha ottenuto richieste per ben 9 miliardi di euro. Ma i migliori bond per il 2012 non si fermano al solo titolo Luxottica, abbracciando il comparto delle utilities, quello bancario, quello telefonico, e tanto altro ancora.

Come dimostra la lista dei migliori 20 corporate bond pubblicata negli ultimi giorni da Il Sole 24 Ore, per rendimento lordo al 9 marzo 2012 spiccano alcune banche, tradizionalmente molto affezionate al reperimento di denaro fresco attraverso l’emissione di titoli di debito obbligazionario sul medio lungo termine. Unicredit è di fatti attualmente in testa a questa speciale classifica con un rendimento lordo pari al 6,92%, condizionato principalmente dalla cedola fissa di 6,125 punti percentuali, e da una scadenza protratta nel tempo (aprile 2021).

Nuovo BTP Italia in collocamento dal 19 marzo 2012

 Si sta rapidamente avvicinando la data di lancio del Nuovo BTP Italia, il titolo di Stato a 4 anni che verrà specificatamente rivolto al piccolo risparmiatore, ovvero a quella clientela retail che desideri investire in BTP con un taglio minimo da mille euro, e ottenendo come rendimento una cedola indicizzata all’inflazione italiana (Foi senza tabacchi).

Entrando maggiormente nello specifico, ricordiamo come il tasso reale minimo garantito per la prima sottoscrizione del BTP Italia sarà comunicato nella giornata di venerdì 16 marzo, mentre il tasso definitivo sarà bloccato al termine della finestra temporale utile per la sottoscrizione del titolo di Stato. Il rendimento, oltre che sul fronte del tasso di interesse, sarà influenzato anche da un “premio di fedeltà” nella misura del 4 per mille lordo sul valore nominale dell’investimento, per le persone fisiche che acquistano il titolo al momento dell’emissione e lo conservano fino alla scadenza.

Dividendo Isagro da dieci centesimi

 Isagro, spa milanese del comparto chimico, nonché parte integrante del segmento Star (titoli con alti requisiti) di Piazza Affari, ha appena approvato il proprio bilancio di esercizio e quello consolidato che fanno riferimento allo scorso anno: i risultati che sono stati raggiunti nel corso del 2011 hanno spinto la stessa compagnia lombarda a deliberare la distribuzione di un dividendo non proprio altissimo, dieci centesimi di euro per ogni singolo titolo azionario. Per la precisione, sarà determinante la prossima assemblea degli azionisti, vale a dire quella che è stata convocata per il 26 aprile. Quali dati meritano un cenno in questo senso?

Bilancio e dividendo Generali esercizio 2011

 Banca Generali, l’istituto di credito triestino che riprende lo stesso nome della celebre compagnia assicurativa, non è riuscita ad assestare il proprio utile nel corso del 2011: in effetti, la banca in questione ha visto calare questo suo riferimento, nonostante il dividendo sia rimasto sostanzialmente stabile, una notizia che potrebbe placare gli animi di molti investitori e azionisti. Nel dettaglio, l’esercizio che si è chiuso lo scorso 31 dicembre è stato caratterizzato da un risultato netto pari a 73,4 milioni di euro, in deciso calo (-11%) rispetto allo stesso periodo di un anno prima. C’è però da sottolineare come questo declino sia molto minore (-3,6%) se non si tiene in considerazione la posta fiscale straordinaria relativa al 2010.

Previsioni bilancio Unicredit 2011

 Unicredit (codice di borsa: UCG) dovrebbe chiudere il 2011 con una perdita netta vicina ai 9,3 miliardi di euro, in deciso peggioramento rispetto alla stima precedente che prevedeva un utile netto di quasi 2 miliardi di euro. La perdita per azione dovrebbe, quindi, attestarsi a 1,6 euro. A fine 2010 la banca di Piazza Cordusio aveva chiuso il bilancio con un utile di 1,3 miliardi di euro. Il margine di intermediazione nel 2011 dovrebbe scendere a 25,2 miliardi di euro circa da 26,35 miliardi. Considerando soltanto il quarto trimestre dello scorso anno, la banca dovrebbe aver ottenuto un utile di circa 30 milioni di euro.

Disoccupazione all’8.2% nell’area Ocse

 Secondo le stime il tasso di disoccupazione dell’Area Euro si attesta al 10.7%, mentre nei Paesi dell’area Ocse si parla di un 8.2% a febbraio scorso (in linea con il dato del periodo precedente). In Spagna i senza lavoro sono saliti dal 23.1% al 23.3% così come in Francia nello stesso periodo di riferimento sono saliti dal 9.9% al 10%. In Germania nel mese di febbraio il dato è pari al 5.8% (+0.1% rispetto a gennaio) mentre in Italia 9.3% con la crescita in termini percentuali maggiore tra i Paesi indicati (0.3%).

Nell’intera area Ocse ci sono quindi 44.8 milioni di disoccupati (300.000 in meno rispetto a gennaio). In un clima che sembrava di ripresa ed invece sembra stia diventando recessione si torna a parlare del mercato dei titoli di Stato ed in particolare si ricomincia ad accostare l’Italia alla Spagna. Nonostante la distanza sul piano economico e finanziario è ancora enorme tra i due Paesi i media sottolineano come lo spread dei titoli Italiani è estremamente vicino a quello dei titoli spagnoli (10 punti di differenza, sempre con riferimento al Bund ovviamente).

Rendimenti titoli di Stato in forte calo

 Da un estremo all’altro. L’ennesima prova che sul mercato finanziario non si può mai essere tranquilli ed i dubbi sono praticamente continui, arriva dal mercato dei titoli di Stato che riaccende la questione sul rendimento degli stessi. Tutte le aste degli ultimi mesi hanno trovato una controparte ottima a fronte di un’offerta nella media e per questo motivo la tensione sul mercato MOT si è allentata. Si sono ridotti i rendimenti che a ben guardare sono quasi dimezzati per i titoli più a lunga scadenza e lo spread con il Bund è rientrato a livelli accettabili (ed il Governo si è preso il merito).

Ma se prima gli investitori erano restii a comprare Bot e BTP italiani per il rischio default  del Paese (pur potendo beneficiare di rendimenti interessantissimi), ora il problema che potrebbe sbarcare sul MOT è l’esatto opposto; con i titoli annuali al 2.39% lordo, quelli trimestrali a 0.492% lordo è facile che gli investitori non siano più attratti dalla sicurezza dei titoli di Stato italiani e mirino quindi a girare la liquidità in altre forme di investimento.

Previsioni prezzo Pirelli marzo 2012

 Pirelli & C (codice di borsa: PC) continua a migliorare la sua quotazione in borsa giorno dopo giorno, tanto da arrivare ieri a toccare il massimo più alto degli ultimi 9 anni a 8.545€. Ieri il titolo ha chiuso con un progresso del 7,23% a 8.385€ dopo la diffusione dei dati di bilancio 2011. Il giro d’affari del gruppo della Bicocca ha mostrato un incremento del 16,6% a 5,65 miliardi di euro. Il risultato netto si è attestato a 440,7 milioni di euro, mentre il dividendo è aumentato rispetto all’anno precedente a 0.27€ per le azioni ordinarie e a 0.34€ per le azioni risparmio.

Fiat minacciata da Volkswagen nel mercato americano

 Volkswagen presenta i propri conti 2011, predisponendo un nuovo piano di sviluppo per il 2012, esercizio nel quale la compagnia sembra aver messo nel mirino alcune concorrenti del vecchio e del nuovo Continente, come la nostrana Fiat. A preannunciare dati e piani è stato il presidente del gruppo Martin Winterkorn, che ha confermato come la casa di Wolfsburg stia rispettando pienamente la tabella di crescita decennale che aveva preventivamente approvato nel 2007, e che dovrebbe condurre la compagnia ad essere il principale gruppo automobilistico del mondo entro il 2018, sia per quanto concerne il numero di auto vendute, che per quanto concerne la solidità finanziaria e il rispetto dell’ambiente.

Target price Parmalat marzo 2012

 Parmalat (codice di borsa: PLT) ha diffuso i risultati relativi all’esercizio 2011 evidenziando ricavi in lieve aumento rispetto al 2010, ma ha sperimentato una flessione del margine operativo lordo e dell’utile netto. Tuttavia, la società attiva nel settore del food & beverage ha annunciato l’aumento del dividendo e un miglioramento della redditività per l’anno in corso. Gli investitori hanno apprezzato l’incremento del dividendo, premiando il titolo in borsa con una performance di quasi il 10%. La quotazione ha raggiunto area 1.9€ e i volumi di scambio sono stati i più alti da inizio dicembre scorso.

Dividendo Snam 2011 a 0,24 euro

 Snam ha comunicato i propri dati ufficiali 2011, con le anticipazioni sul dividendo da erogare agli azionisti. La società ha chiuso lo scorso esercizio con ricavi complessivi pari a 3,25 miliardi di euro, in incremento di 2,7 punti percentuali rispetto ai 3,16 miliardi di euro realizzati nel corso dell’esercizio precedente. L’utile operativo risulta invece esser passato da quota 1,86 miliardi di euro agli attuali 1,96 miliardi di euro, con uno sviluppo positivo di 5,2 punti percentuali.

In decisa flessione, invece, l’utile netto: il risultato finale di conto economico si è infatti ridotto drasticamente, passando da quota 1,11 miliardi di euro agli attuali 790 milioni di euro. Un passo indietro di 28,6 punti percentuali, che la società ha dichiarato essere una diretta causa dell’applicazione della Robin Hood Tax che ha colpito gli operatori del comparto. Di conseguenza, l’utile per azione adjusted si è contratto a 0,29 euro.

Dada approva i risultati finanziari del 2011

 Tra i tanti bilanci del 2011 che sono stati approvati in questi ultimi giorni, merita sicuramente un cenno quello di Dada, la società per azioni fiorentina che è celebre per i suoi servizi di registrazione sul web: in effetti, la compagnia è stata protagonista di un 2011 in cui il portafoglio di attività finanziarie è stato sostanzialmente razionalizzato, grazie soprattutto a una operazione specifica, vale a dire la vendita del segmento Dada.net. In quest’ultimo caso si è cercato, in particolare, di focalizzare l’attenzione sui servizi maggiormente professionali. Il gruppo toscano beneficia quindi di un nuovo assetto industriale e dal punto di vista organizzativo, tanto che il suo indebitamento finanziario consolidato si è già ridotto in misura piuttosto considerevole.