Lo scandalo dei bond travolge l’Italia, la scorsa estate Bank of Ireland ha ristrutturato il debito senza avvertire i risparmiatori italiani che cosi’ si sono ritrovati a subire il trattamento riservato a chi non aderiva all’offerta: ogni 1.000 euro sono stati rimborsati 10 centesimi ai creditori. Sono almeno 150-200 le famiglie italiane che hanno visto depauperati i propri risparmi, ottenendo un risarcimento di un decimillesimo del valore investito. Partiamo dall’inizio: il gruppo bancario, duramente colpito dalla crisi, ha ristrutturato tre volte i suoi 18 prestiti obbligazionari, l’ultima volta alcuni mesi fa, ovvero questa estate, quando la banca ha proposto ai possessori di una delle 18 obbligazioni subordinate, di scambiare seppur incassando una perdita, quei titoli con nuovi bond garantiti dallo Stato irlandese.
Wall Street: attenzione sul settore bancario
Le stime sugli utili del settore bancario sono in discesa libera e si parla già del peggior periodo dopo la crisi del 2008; per questo l’attesa oggi oltre oceano è tutta per le banche, mentre in italia il settore si divide in due; da un lato abbiamo Banca Popolare di Milano che guadagna circa il 4% portandosi con decisione sopra a 1.85, mentre dalla parte opposta del listino delle blue-chips abbiamo Unicredit che cede in questo momento il 5% del proprio valore portandosi a ridosso di un euro di valore per azione.
Occupy San Francisco, proteste di fronte alla Wells Fargo
Undici contestatori associati all’ormai celebre movimento Occupy Wall Street è stato arrestato nel corso della giornata di ieri mentre bloccava l’ingresso della banca Wells Fargo, proprio nel distretto finanziario di San Francisco: il loro rilascio è stato comunque immediato e ha consentito di conoscere un nuovo capitolo di questa protesta contro le banche e i poteri forti, tanto che è risuonato forte lo slogan “Siamo il 99%”. Persino qualche dipendente dell’istituto di credito americano ha appoggiato questa manifestazione, ricordando che le giuste cause che l’hanno favorita.
Visa e Mastercard citate in giudizio per price fixing
Il destino sta accomunando in ogni occasione Visa Incorporated e Mastercard: come è noto, si tratta di due delle principali compagnie attive nel campo delle carte di credito, le quali sono state entrambe citate in giudizio per un “price fixing”. In pratica, i due colossi statunitensi si sarebbero resi protagonisti di una vera e propria soppressione della concorrenza per quel che concerne gli operatori Atm, così come ha denunciato un gruppo commerciale. Per l’appunto, quest’ultimo ha accusato le società in questione di violazioni della legislazione Antitrust, a causa di evidenti restrizioni imposte ad operatori indipendenti; inoltre, i prezzi adottati da Visa e Mastercard per l’utilizzo di network alternativi (ad esempio Star, Shazam Incorporated e TransFund) erano fin troppo variabili.
Chrysler e UAW raggiungono accordo preliminare
Il nuovo accordo preliminare sul contratto di lavoro raggiunto tra Chrysler e il sindacato Uaw porterà alla creazione di 2.100 posti di lavoro presso la casa americana. Lo ha detto il leader Uaw, Bob King, il quale ha annunciato anche investimenti per 4,5 miliardi di dollari per produrre nuovi modelli e veicoli aggiornati e componenti entro il 2015. Grazie a questo denaro sarà possibile realizzare nuovi investimenti, riorganizzare e migliorare gli impianti. Si tratta del primo contratto di lavoro per Chrysler dalla bancarotta del 2009 e dal salvataggio statale. Si dice soddisfatto il rappresentante sindacale il quale ha sottolineato che le questioni sul taccuino delle priorità sono, in sostanza, tre: i bonus, gli assegni legati ai profitti e il tetto sul numero di lavoratori a stipendio di ingresso.
Barroso presenta una road map alle banche
Il fondo salva-Stati Efsf e la ricapitalizzazione delle banche sono gli obiettivi attorno ai quali ruota la proposta di risoluzione della crisi del debito presentata ieri da Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, di fronte al Parlamento europeo in seduta plenaria. La road map delinea la risposta complessiva necessaria per ristabilire la fiducia nella zona euro e nell’Unione europea, fiducia che é venuta a mancare alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto gli Stati del vecchio continente. Lo scopo é quello di spezzare il circolo vizioso sui dubbi circa la sostenibilità del debito pubblico, la stabilità del sistema bancario e la ripresa della crescita dell’Ue.
Piazza Affari: nuovo tracy, nuovo supporto
L’operatività di oggi sull’indice italiano è concentrata tutta sull’ipotesi che il bottom di ieri sia il minimo centrale del tracy+2 e quindi l’inizio del nuovo ciclo settimanale; a supporto di questa ipotesi, oltre che la durata temporale dei cicli, abbiamo la salita di queste prime ore della giornata che ha portato il Mib direttamente sopra a 16300 punti dove ora sta incontrando la prima resistenza della giornata; questo il livello critico da superare nel breve periodo, anche se l’attenzione è sui due livelli di supporto che se violati invertiranno la tendenza di breve favorendo i ribassi.
Grecia: dalla Troika il via libera alla sesta tranche di aiuti
Banca Centrale Europea, Ue e Fondo Monetario Internazionale, il terzetto che ormai siamo abituati a chiamare Troika, sono i “medici” più importanti a cui si può affidare in questo momento la Grecia: la nazione ellenica, la quale versa in uno stato critico di salute, potrà comunque beneficiare di altre settimane di ossigeno, grazie all’approvazione della sesta tranche di aiuti finanziari, in attesa che lo stesso Vecchio Continente il G20 possano evitare il crack della nazione. Questo nuovo sostegno in favore del governo di Atene ammonta a otto miliardi di euro e la sua disponibilità diventerà concreta a partire dalla prima settimana di novembre, proprio quando la Grecia dovrebbe rimanere a corto di denaro cash.
Yuan svalutato, si rischia la guerra commerciale tra Usa e Cina
Il Senato americano ha fatto passare una legge volta a punire la Cina e le sue svalutazioni monetarie: l’ex Impero Celeste sta mantenendo da tempo la propria valuta, lo yuan, a livelli molto bassi, un atteggiamento che ha indispettito in diverse occasioni gli Stati Uniti, preoccupati per gli effetti negativi che queste misure potrebbero provocare al commercio mondiale. Il testo normativo in questione è stato approvato con 65 voti favorevoli e 35 contrari e dovrebbe consentire alle compagnie a stelle e strisce di imporre alcuni dazi, in modo da compensare questi squilibri valutari. Lo speaker della Camera, John Boehner, ha però bollato il provvedimento come “estremamente pericoloso”, dunque vi sarà battaglia prima che questa possa diventare una vera e propria legge.
Riforma fiscale bocciata dalla Corte dei Conti
Il ddl delega al governo per la riforma fiscale e assistenziale non piace alla Corte dei Conti, per la quale il decreto risulta spiazzato rispetto agli eventi che hanno riportato in primo piano le esigenze di rigore. Lo sottolinea il presidente della Corte, Luigi Giampaolino, il quale prosegue il suo esposto domandandosi se le incertezze che gravano sulla copertura del provvedimento non rendano necessario esplorare fonti di gettito nuove. Secondo Giampaolino si potrebbero vagliare delle riforme in direzione di basi imponibili personali o reali che non insistano sul lavoro e sulle imprese.
Opec taglia ancora stime su crescita domanda di petrolio
L’Opec ha nuovamente tagliato le stime per la domanda di petrolio nel mondo per il biennio 2011-2012. Per l’anno in corso, l’organizzazione dei paesi produttori di greggio ha tagliato la domanda a 87,81 milioni di barili al giorno, riducendo quindi di 0,18 milioni rispetto alla stima precedente. Anche per quanto riguarda l’anno prossimo, la domanda in termini di attese é stata ridotta, e’ attesa a 89,01 milioni di barili al giorno, contro gli 89,26 milioni annunciati a settembre. Intanto proseguono i segnali al rialzo sulla benzina. Esso, Q8 e TotalErg hanno deciso di aumentare i prezzi di 0,4 centesimi. Non sono state risparmiate neanche le pompe bianche, anche per le no-logo aumento di prezzi mentre va progressivamente riducendosi il gap con le petrolifere.
Piazza Affari: Mib sottotono, ma lontano dai supporti
La salita di ieri a Wall Street ha immediatamente violato al rialzo il doppio massimo della giornata precedente confermando così le aspettative di crescita nell’immediato e portando il Dow Jones a chiudere in prossimità di 11400 punti che ora in apertura offrono resistenza all’indice.
Il ritracciamento di Piazza Affari della giornata di oggi è da ricercare unicamente nell’aspetto più tecnico; dopo circa 5 giorni il ciclo chiamato “tracy” volge al termine e cerca il bottom di periodo da cui ripartire per la seconda parte del tracy+1 iniziato sul bottom del 4 Ottobre; la chiusura del 6 Ottobre leggermente in anticipo con i tempi classici ha costretto ad un allungamento temporale della seconda metà del tracy corrente che ha confuso i trader di breve anche se per poco tempo.
Venizelos assicura: la Grecia manterrà le promesse sul credito
Il ministro greco delle Finanze Evangelos Venizelos sta cercando in tutti i modi di gettare acqua sul fuoco: a suo parere, infatti, il governo di Atene verrà incontro a tutte le richieste dei creditori internazionali, provvedendo soprattutto a incrementare i tagli salariali e delle pensioni, dato che i leader europei sono ormai pronti a riaprire le trattative per un pacchetto di sostegno alla nazione ellenica e al suo debito. Come ha spiegato lo stesso Venizelos, tutto quello che è necessario fare ha una scadenza ben precisa e non deve andare oltre gli ultimi giorni di questo mese di ottobre.
Occupy Wall Street, crescono gli “indignados” americani
Il fenomeno degli “indignados” spagnoli sta facendo scuola: le proteste di “Occupy Wall Street” stanno dilagando negli Stati Uniti, con richieste ben precise e uno slogan che non fa una grinza, “End the war, tax the rich”. Insomma, questo popolo multiforme chiede che finisca la guerra, ma soprattutto che si tassino i più ricchi. Ma da chi è composta esattamente tale folla? Si possono scorgere studenti, sindacalisti, ma anche gli operai: i loro appuntamenti e le loro tappe stanno diventando sempre più numerose, ad esempio hanno sfilato contro gli amministratori delegati delle multinazionali, ma li si ricorda, ad esempio, anche sul Ponte di Brooklyn.