La mobilità per 30mila dipendenti statali approvata la scorsa settimana non ha cambiato praticamente nulla sullo scenario della crisi Greca; secondo le stime il Pil sarà del 2.5% ed i conti pubblici necessitano di manovre ben più radicali per risollevare le sorti del paese.
L’attenzione che i media danno alla Grecia sembra però volta a nascondere l’effettiva situazione generale dell’area Euro. I rating che arrivano da oltre oceano sono spesso esageratamente preventivi (sopratutto se sono emanati da persone che non hanno minimamente sospettato dei titoli tossici qualche anno fa’) rispetto alle effettive aspettative di rischio, ma non colpiscono a caso; il downgrade dell’Italia è forse il provvedimento più azzeccato visto che proprio il Bel Paese sembra essere altrettanto a rischio guardando i CDS sul debito di casa, anche se la recessione ancora non si manifesta nella sua totalità.