Rapporto Ires-Cgil: per i salari crescita zero dal 1993

E’ critica la situazione “salari” in Italia. Lo rende noto il quarto rapporto Ires-Cgil dal quale emerge che nel nostro Paese i salari, nonostante il forte aumento dei prezzi registrato negli ultimi anni, sono fermi da 15 anni. Dal 1993, secondo l’Ires-Cgil, i salari, infatti, hanno registrato una crescita pari a zero. In base ai dati resi noti dalla Cgil, l’attuale retribuzione di fatto lorda media annua, pari a circa 26.654 euro, ha poco più dello stesso valore del 1993, quando era circa 16.717 euro a prezzi correnti, ossia quasi 32 milioni di lire.

La Cgil vede un futuro nero per l’occupazione: ecco le proposte del sindacato

 Sono allarmanti le cifre fornite dall’ufficio studi della Cgil riguardo la disoccupazione del nostro Paese per questo e gli anni a venire. Si prevede infatti che nel 2009 le persone senza lavoro aumenteranno di circa mezzo milione di unità, mentre nel triennio 2008-2010 la somma totale di disoccupati dovrebbe salire a oltre un milione di persone. L’ipotesi peggiore, secondo gli studi dell’organo della confederazione, parla di oltre 2 milioni e mezzo di disoccupati e un tasso di disoccupazione pari al 10,1% nel solo 2010. Le preoccupazioni però nascono anche dai dati relativi all’andamento del prodotto interno lordo italiano, il quale potrebbe scendere di ben quattro punti percentuali: l’Ires-Cgil, l’istituto di ricerche economiche e sociali della confederazione ha annunciato, in questo senso, che sarà il 2010 l’annus horribilis per il Pil, con un declino di oltre tre punti percentuali. Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, è stato molto chiaro riguardo alla situazione dell’attuale crisi finanziaria:

Sono necessarie sicuramente delle scelte importanti di sviluppo, le risorse attuali sono scarse e bisogna intervenire al più presto. La Cgil propone una vera e propria riforma degli ammortizzatori sociali: si potrebbe applicare una sorta di tassa di solidarietà per due anni per i redditi superiori ai 150.000 euro, in modo da estendere l’indennità di disoccupazione ordinaria.

La Cgil propone una “tassa di solidarietà” sui redditi superiori ai 150.000 euro

 Nel corso della programmazione televisiva domenicale del pomeriggio appena concluso è arrivata la proposta della Cgil circa l’applicazione di una tassa cosiddetta “di solidarietà” per tutti quei redditi che sono superiori ai 150.000 euro annui: ospite a Domenica in, il segretario confederale della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Agostino Megale, ha rivelato i dati di una ricerca dell’Ires (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali), secondo cui l’introduzione di un tale tipo di tributo sarebbe un interessante mezzo di finanziamento degli ammortizzatori sociali, nonché una fonte importante in favore dei precari.

Caos Alitalia: nel pomeriggio l’incontro Cai-sindacati

Lo sciopero che nella giornata di lunedì ha paralizzato l’aeroporto di Fiumicino sembra ormai concluso: gli addetti ai servizi di pista di Alitalia Airport – circa un centinaio – che hanno incrociato le braccia ieri, oggi sono tornati al lavoro più per volere dei sindacati che non perché spaventati dalla prospettiva di precettazione minacciata dai ministri Sacconi (Infrastrutture) e Maroni (Interno).

Eppure c’è da credere che le ricadute dell’agitazione si faranno sentire ancora a lungo, e non solo nell’alveo di Alitalia-CAI (la Compagnia Aerea Italiana che sta nascendo dal fallimento della vecchia compagnia di bandiera). A pagare per primi, come è – purtroppo – ovvio, sono stati infatti i passeggeri, rimasti a terra per ore proprio mentre assaporavano il fascino della partenza verso le mete delle ferie natalizie; i loro “Basta”, le risse sfiorate (e scongiurate dal presidio della Polizia), l’intervento della Protezione Civile a distribuire viveri e coperte, sono anche i segni più evidenti della brutta figura di chi tanto si è speso per carcare di risolvere la questione-Alitalia.