Riforma fiscale: meno Irpef e più Iva?

 Spostare una quota del prelievo fiscale dalle persone ai consumi. E’ questo l’obiettivo della riforma fiscale cui sta lavorando il Ministero all’Economia attraverso un alleggerimento dell’Irpef, ed un contestuale aumento dell’Iva che dovrebbe essere di un punto percentuale. Le aliquote Irpef, invece, dovrebbero passare da 5 a 3, al 20%, 30% e 40%. Anche i più ricchi, quindi, pagherebbero sui redditi un’aliquota più bassa rispetto all’attuale aliquota massima del 43%.

Tremonti: idee chiare su riforma fiscale ma mancano i fondi

 Il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha partecipato alla festa nazionale della Cisl svoltasi a Levico Terme, nel corso della quale è tornato sul tema attuale, molto attuale a livello politico, della riforma fiscale. Ebbene, il Ministro ha affermato di avere le idee chiare sulla riforma fiscale visto che è pronta, e che ci sta pensando da un anno.

Referendum 12-13 giugno: 4 quesiti e come si vota

 Dopo le Elezioni Amministrative, appena conclusesi, si pensa già al referendum del 12 e 13 giugno 2011, con gli italiani che saranno chiamati ad esprimersi su ben quattro quesiti. Trattasi, nello specifico, di un referendum con quesiti di tipo abrogativo, e la cui efficacia o meno, in relazione ai “SI'” ed ai “NO”, dipende dal raggiungimento o dal mancato raggiungimento del quorum rappresentato dal 50% più uno gli aventi diritto al voto.

Riforma fiscale: Berlusconi chiede pazienza, Angeletti non ci sta

 Nelle casse dello Stato, vista la pessima congiuntura che ci stiamo a fatica lasciando alle spalle, non ci sono risorse tali da poter mettere a punto nel breve un piano per la riduzione delle tasse nel nostro Paese. In merito il Premier Silvio Berlusconi è stato chiaro, chiarissimo, ed ha sottolineato come la riforma fiscale si farà comunque ma ci vorrà pazienza in quanto si tratta di un lavoro lungo ma anche duro. Ma i Sindacati non appaiono dello stesso avviso, e chiedono interventi nel breve a favore delle famiglie a reddito fisso, a partire dal segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, il quale ad Abano Terme, al congresso nazionale della Uil Trasporti, ha sottolineato come sia inaccettabile il fatto che il Governo non tagli le tasse al lavoro dipendente affermando che non ci sono i soldi.

ISTAT: nel 2008 PIL italiano ridotto dello 0,9%

 Notizie poco positive secondo le stime preliminari dell’ISTAT: nel quarto trimestre del 2008 il PIL è sceso dell’1,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto allo stesso trimestre del 2007. Un calo così considerevole non si registrava dal 1980 (anno in cui per la prima volta divenne possibile raffrontare le serie storiche). La situazione non migliora in Europa, la crisi sta avendo effetti sempre più disastrosi sulle economie delle nazioni: nel quarto trimestre del 2008 il PIL ha subìto un calo dell’1,5% sia nell’eurozona che nei Ventisette. Ecco i dati di alcuni Paesi europei: Germania -2,1%; Francia -1,2%; Olanda, -0,9%; Usa -1,8%; Gran Bretagna -0,2%.

Silvio Berlusconi commenta i dati, rammentando la sua preoccupazione per l’attuale crisi:

Concluso l’accordo Air France-Alitalia: ottimismo su entrambi i fronti sul futuro delle compagnie

 Si è dunque conclusa la vicenda relativa all’acquisto di Alitalia: Air France-KLM Group, maggior compagnia aerea d’Europa, ha accettato di pagare 323 milioni di euro per la partecipazione del 25% della nuova Compagnia Aerea Italiana, superando in tal modo la concorrenza di Deutsche Lufthansa AG. Rocco Sabelli, direttore generale di CAI, ha così spiegato la scelta del nuovo partner durante una conferenza stampa a Roma:

Air France si è mostrata più decisa rispetto alle altre compagnie. L’accordo con la società francese dovrebbe permettere di ottenere introiti per 720 milioni di euro.

Le attività della nuova Alitalia sono dunque già cominciate e sono state contraddistinte da ritardi e cancellazioni di voli.

Caos Alitalia: nel pomeriggio l’incontro Cai-sindacati

Lo sciopero che nella giornata di lunedì ha paralizzato l’aeroporto di Fiumicino sembra ormai concluso: gli addetti ai servizi di pista di Alitalia Airport – circa un centinaio – che hanno incrociato le braccia ieri, oggi sono tornati al lavoro più per volere dei sindacati che non perché spaventati dalla prospettiva di precettazione minacciata dai ministri Sacconi (Infrastrutture) e Maroni (Interno).

Eppure c’è da credere che le ricadute dell’agitazione si faranno sentire ancora a lungo, e non solo nell’alveo di Alitalia-CAI (la Compagnia Aerea Italiana che sta nascendo dal fallimento della vecchia compagnia di bandiera). A pagare per primi, come è – purtroppo – ovvio, sono stati infatti i passeggeri, rimasti a terra per ore proprio mentre assaporavano il fascino della partenza verso le mete delle ferie natalizie; i loro “Basta”, le risse sfiorate (e scongiurate dal presidio della Polizia), l’intervento della Protezione Civile a distribuire viveri e coperte, sono anche i segni più evidenti della brutta figura di chi tanto si è speso per carcare di risolvere la questione-Alitalia.