Giugno è il quinto mese consecutivo di deflazione per l’Italia e per di più i prezzi non accennano a risalire, registrando un calo tendenziale. I dati provvisori dell’Istat evidenziano un incremento dello 0,1% dei prezzi al consumo su base mensile e una diminuzione su base annua pari a -0,4% (era -0,3% a maggio).



Il 2013 si è aperto con un dibattito molto acceso su quella che viene chiamata la “guerra delle valute”. L’antefatto è riconducibile alla politica monetaria ultra-accomodante del Giappone, che da novembre scorso ha cominciato a svalutare la propria moneta per dare slancio all’economia nazionale in difficoltà. La guerra valutaria nasce da una polemica sulla politica dei tassi di cambio, che alcuni paesi tendono a influenzare con decisione attraverso manovre monetarie non convenzionali suscitando il malcontento dei paesi che invece non adottano queste strategie.
Bini Smaghi nonostante non si dica favorevole né agli eurobond né al concetto di Bce come prestatore di ultima istanza, si dice favorevole all’ipotesi di quantitative easing, il termine inglese che indica un “alleggerimento quantitativo”, una delle modalità con cui avviene la creazione di moneta da parte della BCE attraverso operazioni di mercato aperto, nel sistema finanziario ed economico. Il membro del comitato esecutivo della Bce lascerà la carica tra qualche giorno e assumerà la posizione di docente nel Centro di Affari internazionali dell’Università di Harvard a gennaio 2012. L’anno prossimo assumerà anche la carica di presidente della utility italiana Snam Trasporto.