Telecom Italia quanto vale il titolo in borsa?

 Negli ultimi tempi sono stati diffusi numerosi report di analisti finanziari di banche d’affari e broker internazionali che si sono occcupati di Telecom Italia. La valutazione del titolo in borsa, però, non è semplice da decifrare, in quanto la proiezione per i prossimi mesi resta eccessivamente influenzata da troppe variabili-chiave che sono in grado di avere un enorme impatto sull’andamento del titolo a Piazza Affari. Basti pensare al nodo del debito, all’incertezza del business mobile, alla possibilità di una rete unica europea, alla cessione di La7 o alla congiuntura in Italia.

Enel debito netto 2012 a 59 miliardi secondo Ubs

 La seduta odierna di borsa è finora molto negativa per le azioni Enel, che a Piazza Affari mostrano un ribasso del 2,56% a 3,122 euro. A pesare sull’andamento del titolo del colosso elettrico è il report di Ubs, che evidenzia i rischi legati all’eccessivo indebitamento societario. A causa della discesa odierna il titolo Enel è sceso sui minimi più bassi da circa un mese a 3,114 euro. Secondo quanto affermato da Ubs, il debito monstre potrebbe costringere i vertici societari a valutare la cessione di qualche asset di qualità.

Salvatore Ferragamo nuovo record in borsa a 18,95€

 Il settore del lusso continua a brillare a Piazza Affari. In particolare non si ferma la corsa del titolo Salvatore Ferragamo, che ha chiuso la seduta di borsa con un rialzo del 4,67% a 18,61 euro. Il titolo ha però toccato un top intraday a 18,95 euro, che rappresenta anche il nuovo record storico in borsa per la casa di moda fiorentina. E’ stato superato anche il precedente record di fine aprile 2012 a 18,74 euro. A dare slancio al titolo a Piazza Affari sono state le indicazioni positive fornite dal ceo Michele Norsa.

Fiat quota in Chrysler salirà al 65%

Fiat ha esercitato la seconda opzione d’acquisto sulla quota della controllata americana Chrysler in mano al fondo Veba, un socio di minoranza. L’opzione si riferisce al 3,32% del capitale di Chrylser. In base ai calcoli del Lingotto, l’esborso per questa quota si aggira intorno ai 198 milioni di dollari (pari al cambio attuale a 150 milioni di euro circa). La casa automobilistica torinese controlla il 58,5% di Chrysler e ha il diritto di comprarsi dal fondo Veba il 3,32% di Chrysler ogni sei mesi, fino a un massimo del 16,6%.

Buzzi Unicem upgrade da Deutsche Bank con target a 13,2 euro

 Giornata molto positiva per Buzzi Unicem alla borsa di Milano. Le azioni della compagnia cementifera mostrano un rialzo del 3,59% a 10,24 euro. Il titolo è al momento il secondo best performer sul listino azionario milanese. A dare slancio alle quotazioni è stata la promozione ricevuta da Deutsche Bank, che ha incrementato sia il rating che il prezzo obiettivo. La banca d’affari tedesca ha alzato la sua raccomandazione sul titolo a “buy” (comprare le azioni) da “hold” (tenere le azioni in portfolio).

Stefanel in perdita: management rinuncia a premi

 Primo trimestre in calo per Stefanel, con un fatturato netto consolidato di 66,8 milioni di euro, ben 22,1 milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2008. La riduzione é dovuta alla cessata commercializzazione del brand M+FG che nel I trimestre 2008 aveva generato ricavi pari a 26,4 milioni di euro. L’Ebitda risulta negativo per euro 7,5 milioni, in diminuzione per euro 11,6 milioni rispetto al dato del primo trimestre 2008. Il risultato operativo consolidato (Ebit) é anch’esso negativo per euro 10,6 milioni. L’utile d’esercizio, al lordo delle imposte è negativo per Euro 17,3 milioni, nel 2008 era risultato negativo per euro 4,7 mln nel 2008. Occorrono rinunce per il bene del gruppo e il presidente e il management non si tirano indietro. Il Presidente Giuseppe Stefanel rinuncia ad 300 mila euro di compenso e il management al sistema di remunerazione incentivante per l’anno 2009.

Luxottica alla prova dei risultati, gli analisti sono scettici sulla tenuta ma il sentiment rimane positivo

 Questa sera, dopo la chiusura dei mercati, Luxottica alzerà il velo sui conti del terzo trimestre. Occhi puntati quindi sul leader mondiale dell’occhialeria che potrebbe aver risentito della contrazione dei consumi negli Stati Uniti, suo principale mercato, dove realizza in dollari più del 70% del fatturato totale. Nonostante il contributo positivo della recente rivalutazione del dollaro (+16% contro l’euro nell’ultimo mese), Luxottica potrebbe avere difficoltà nel centrare i propri obiettivi 2008 e allo stesso modo ci potrebbero essere problemi anche per il 2009. A dirlo sono alcune delle maggiori banche d’affari che, secondo un sondaggio condotto da Bloomberg, prevedono un incremento del 7,8% dei ricavi del terzo trimestre, pari a 1,24 miliardi di euro rispetto a 1,15 miliardi dello scorso anno; le stesse stime indicano un utile netto in calo del 7,9% a 103,1 milioni di euro rispetto ai 112 milioni dello stesso periodo del 2007.