Monte dei Paschi di Siena, attualmente al centro di una vicenda piuttosto complessa, che dovrebbe portare la Fondazione MPS (principale azionista dell’istituto di credito) a cedere un pacchetto rappresentativo del 15% del capitale sociale dell’azienda bancaria, sarebbe stata contattata dai vertici di Banca d’Italia, che senza mezzi termini avrebbero domandato all’istituto di procedere a una rapida ricapitalizzazione, con corposo aumento del capitale.
La notizia è ancora introdotta all’interno del vasto merito delle indiscrezioni di stampa, ma non ci sarebbe da sorprendersi se – dietro al rumor – si celasse veramente un intento di Bankitalia a spingere affinchè Siena possa rapidamente dar seguito a una transazione di aumento di capitale sociale. Il tutto sarebbe avvenuto formalmente, attraverso una lettera che via Nazionale avrebbe indirizzato in Toscana, nella quale si afferma che è necessario e auspicabile un nuovo rafforzamento patrimoniale, al di là da quelle che possono essere le (discusse) valutazioni dell’Eba, l’autorità bancaria europea di maggior riferimento.
Nella vicenda che lega la Fondazione MPS all’istituto di credito senese qualcosa, finalmente, sembra muoversi. Considerate quasi come concluse le trattative tra l’ente fondativo e il Credit Suisse per trovare una forma intesa sul debito, è partita la fase finale delle negoziazioni che condurrà la Fondazione alla cessione di un primo pacchetto del capitale azionario di Monte dei Paschi di Siena, pari probabilmente a 7 punti percentuali.
Prima di affrontare il nocciolo della questione dobbiamo ripercorrere le vicissitudini della banca: durante l’anno appena trascorso l’Autorità bancaria europea (Eba), l’autorità che vigila sul sistema creditizio europeo, ha imposto delle regole per i bilanci delle banche. Occorre che gli intermediari finanziari raggiungano un coefficiente di solidità patrimoniale (core tier 1) del 9%, per evitare ripercussioni negative a causa della crisi ed evitare un nuovo crack delle piazze finanziarie. Chi non raggiunge questo coefficiente patrimoniale entro il giugno del 2012, dovrà rivolgersi al mercato e quindi rafforzare il proprio patrimonio attraverso un aumento di capitale.
E’ partito oggi, lunedì 20 giugno 2011, l’aumento di capitale da 2,1 miliardi di euro del Gruppo
