La riforma sanitaria USA è Costituzionale

 Uno dei temi caldi portato avanti in USA fin da prima della candidatura dell’attuale presidente è la copertura assicurativa del Paese. Con la giornata di oggi si è raggiunta un conclusione a questa vicenda che da anni fa’ discutere e divide gli Stati Uniti, con una sentenza dei giudici che appoggiano l’Affordable Care Act dando ragione al Presidente che non nasconde l’entusiasmo per la sua personale vittoria.

Con 4 voti contrari ed uno a sorpresa favorevole da un conservatore (John Roberts) la riforma sanitaria varata dai democratici nel 2012 viene considerata a tutti gli effetti costituzionale, anche se non tutte le critiche sono state sedate. Secondo la riforma infatti ora c’è l’obbligo da parte dei cittadini USA di dotarsi di assicurazione sanitaria. Secondo più parti l’obbligo in questi termini è paragonabile all’introduzione di una tassa e va’ ad incidere sulla libertà dei cittadini, da sempre uno dei valori fondamentali degli Stati Uniti.

Wall Street negativa dopo indicatore ordini industriali

 Avvio sottotono per la nuova ottava a Wall Street; il Dow Jones scende sotto quota 12900 nella prima ora seguendo i futures che durante le ore precedenti all’apertura annunciavano un Lunedì difficile per gli investitori. La frenata di venerdì è costata oltre 80 punti di Dow Jones ma tutto torna in un quadro generale in salita che ha bisogno di tempi tecnici per trovare conferme sulla forza di lungo periodo e per il momento nelle sale trading non c’è paura. Un ridimensionamento dello 0.55% sull’indice più importante del mondo non è un dato problematico, anche se è strano veder scendere il Dow Jones sotto le quote strategiche di brevissimo periodo in una giornata tutto sommato positiva; l’ISM servizi sale a 57.3 punti a Febbraio, in salita di 0.5 punti rispetto al mese precedente confermando il settore dei “Servizi” come strategico in un periodo positivo ma difficile come quello che stiamo attraversando.

Disoccupazione USA aumenta più del previsto

 Negli Stati Uniti si continua a perdere il lavoro: aumentano le domande di disoccupazione e questi aumenti superano le previsioni. Il mercato del lavoro sta subendo uno scossone e sebbene negli ultimi mesi abbia mostrato segni di lenta ma stabile ripresa, la situazione sembra sconvolgersi nuovamente. Una nota del Dipartimento del Lavoro USA sottolinea che le richieste sono aumentate di 24 mila unita’ a 399 mila nella settimana terminata lo scorso 7 gennaio. Le ultime previsioni parlavano di un aumento di sole 8 mila unita’ a 380mila.

Monito Usa per Ue: rischio catastrofe

 Stati Uniti, Cina e Fondo Monetario Internazionale, sono fortemente preoccupati per i possibili futuri coinvolgimenti e le reazioni a catena che potrebbe generare la crisi europea. Dopo il G20 anche il Fondo monetario si impegna per la risoluzione della crisi dell’ Europa. Lancia l’allarme il segretario di Stato al Tesoro Usa Tim Geithner per i rischi «catastrofici di default a cascata» tra i Paesi europei e l’ International monetary and financial committee, l’ Imfc, l’ organo esecutivo del Fmi, annuncia il suo sostegno ai Paesi del vecchio continente. Non arrivano subito veri e propri interventi precisi, ma un monito degli USa soprattutto che, per il timore di un ritorno della recessione, insistono nel chiedere misure più forti facendo appello ai governi e alle autorità per fare ognuno la propria parte in questo periodo di austerità.

Ultimatum USA a Svizzera: fuori i nomi degli evasori

 Continua in tutto il mondo la lotta all’evasione fiscale e stavolta la notizia non é degli italiani vessati dalle tasse che decidono di sottrarsi agli obblighi fiscali: l’ultimatum arriva da oltreoceano, con una lettera di tre pagine firmata dal vice ministro della giustizia Usa James Cole, le autorità americane vogliono sapere quanti e quali clienti americani hanno depositato in Svizzera tra il 2002 e il 2010 fondi superiori ai 50 mila dollari. La richiesta riguarda in particolare il Credit Suisse e altri nove istituti minori, tra cui Julius Baer, Wegelin e le banche cantonali di Zurigo e Basilea.

Mutui tossici: azione legale dalla Federal Housing Finance Agency

 Sembra non avere mai fine la vicenda che ha colpito non molto tempo fa l’America, i mutui e le banche, tra le più importanti del nuovo continente: mutui tossici confezionati dalle banche e da loro venduti e rivenduti a investitori privati e istituzionali con miliardi di dollari di profitto per e miliardi di perdite per chi investi in questo genere di strumenti. La notizia é di venerdi: un’agenzia del governo federale ha fatto causa per danni a 17 tra i maggiori istituti finanziari al mondo, per citarne alcune: Citigroup, Royal Bank of Scotland, Bank of America, Hsbc, J.P. Morgan Chase, Goldman Sachs, e Morgan Stanley, di Deutsche Bank, Nomura, Société Générale, General Electric.

Disoccupazione Usa oltre le attese

 Nonostante il giudizio positivo di Fitch e di Standard & Poor’s (tra l’altro sotto la lente del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti che  ha avviato un’indagine  per verificare se l’agenzia di rating ha assegnato giudizi in maniera impropria) la situazione non sembra essere delle più rosee per una delle maggiori economie mondiali.  L’ultimo dato riguarda l’occupazione: crescono oltre le attese le richieste per nuovi sussidi di disoccupazione  presentate la scorsa settimana negli Stati Uniti. Le domande per ricevere sussidi statali per la perdita del lavoro sono cresciute precisamente di 9.000 unità, arrivando alla quota destagionalizzata di 408.000 unità, secondo i dati del Dipartimento del Lavoro. Gli economisti avevano previsto che i nuovi sussidi sarebbero stati inferiori alle 400.000 unità.

Dipartimento di Giustizia indaga su giudizio rating e titoli tossici

 In effetti a qualcuno era sembrato un po’ eccessivo il giudizio AAA di Fitch confermato  per gli Stati Uniti, che ha sottolineato la flessibilità monetaria e dei tassi di cambio USA che aumentano la capacità dell’economia di assorbire gli shock. L’agenzia ha inoltre promosso tacitamente l’accordo sulla riduzione del deficit raggiunto in extremis dal Congresso americano. Standard & Poor´s era stata un po’ più cauta e aveva espresso un giudizio AA+, ma sembra che la situazione non sia così rosea, o almeno questi sono i sospetti. Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha avviato un’indagine su Standard & Poor´s per verificare se l’agenzia di rating ha assegnato giudizi in maniera impropria o comunque troppo clemente.

Outlook USA, per Fitch rating AAA

 Fitch ha confermato il rating AAA per gli Stati Uniti, promuovendo tacitamente l’accordo sulla riduzione del deficit raggiunto in extremis dal Congresso americano, mantenendo stabile anche l’outlook al massimo livello di fiducia. La conferma, come ha voluto subito sottolineare un portavoce del Tesoro, ribadisce quanto sia importante che il Congresso vari iniziative aggiuntive per risolvere i problemi di bilancio di lungo termine per mantenere il nostro outlook. Tuttavia, nonostante il giudizio positivo, ci potrebbero essere cambiamenti in futuro, a seconda degli sviluppi al Congresso e nell’economia Usa in generale. È stata la stessa agenzia di rating a minacciare una revisione al “negativo” alla fine dell’anno, qualora la commissione bipartisan incaricata di tagliare la spesa pubblica di 1.500 miliardi di dollari non lanci prontamente una manovra di intervento.