Strategie anti-crisi delle banche centrali

 Dallo scoppio della crisi finanziaria nel 2008, le principali banche centrali mondiali sono intervenute a più riprese per tentare di arginare la crisi, sostenere il sistema finanziario, evitare gli squilibri sul mercato valutario e provare a rilanciare la crescita economica. I risultati finora ottenuti non sono stati esaltanti anche se dopo il crack di Lehman Brothers i mercati finanziari globali si sono pian piano allontanati dal precipizio proprio grazie all’interventismo delle banche centrali, evitando i gravi errori commessi in passato, come ad esempio durante la Grande Depressione degli anni Trenta.

Giuseppe Mussari confermato presidente Abi

 Il comitato esecutivo dell’Abi ha confermato all’unanimità Giuseppe Mussari come presidente dell’associazione bancaria italiana. Mussari resterà ai vertici di Palazzo Altieri per altri due anni. Mussari, già presidente di Banca Mps e della Fondazione Banca Monte dei Paschi di Siena, ricopre il ruolo di presidente dell’Abi già da due anni e la sua conferma era scontata da diverso tempo. Qualche problemino era sorto soltanto lo scorso 16 maggio, quando qualche esponente del comitato aveva pensato a maggiori riflessioni prima della riconferma a causa dell’apertura delle indagini sulla gestione di Banca Mps con ipotesi di aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza.

Bond Eni meno rischiosi dei Btp

 Alessandro Bernini, direttore finanziario di Eni, ha definito l’emissione obbligazionaria settennale del Cane a Sei Zampe come “opportunistica”, in quanto si è sfruttato il momento più opportuno per finanziarsi a costi contenuti. Eni ha collocato bond a 7 anni per 750 milioni di euro, con cedola del 3,75% e rendimento a scadenza del 3,84%. Il rendimento spuntato dal colosso energetico italiano è nettamente più basso rispetto a quello offerto dal Btp di pari scadenza (intorno al 5,5%), ma è anche inferiore a quello ottenuto con l’emissione di gennaio da un miliardo di euro.

Grecia forma il nuovo governo pro-euro

 Il leader del Pasok, Evangelos Venizelos, ha dichiarato che le forze politiche greche hanno raggiunto l’accordo per la formazione di un nuovo governo. La notizia è stata battuta già da tutte le principali agenzie di stampa internazionali. Il nuovo esecutivo sarà formato da Nea Dimokratia (partito di centro-destra), che avrà 129 seggi, Dimar (sinistra democratica), che avrà 17 seggi, e il partito socialista Pasok (33 seggi), che però non avrà poltrone nel nuovo esecutivo. Il nuovo governo greco avrà dunque 179 parlamentari di maggioranza su 300 membri complessivi, per cui il “cuscinetto” di sicurezza sarà pari a 29 voti.

Crisi mercato immobiliare 2012

 Secondo quanto diffuso ieri dall’Agenzia del Territorio, nei primi tre mesi dell’anno le compravendite immobiliari sono crollate del 19,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Da gennaio a marzo sono state vendute 110.000 abitazioni, mentre nello stesso periodo del 2011 furono vendute 163.000 case. Non è solo il residenziale ad essere in forte crisi. Molto male fanno anche terziario (-29,6%), commerciale (-17,6%), pertinenze (-17,4%) e produttivo (-7,9%). Il mercato immobiliare si è praticamente fermato in tutta Italia, con poche differenze tra Nord e Sud. Complessivamente il calo del mercato, facendo la media dei diversi settori, raggiunge il 17,8%.

Super ricchi 2011 in crescita dello 0,8%

 Secondo quanto emerge dall’indagine sulla ricchezza individuale nel 2011 realizzata da Cap Gemini, il numero dei “Paperoni” è aumentato appena dello 0,8% a livello globale. Il numero di milionari è aumentato a quota 11 milioni di unità, ma la ricchezza totale è scesa a 42.000 miliardi di dollari dai 42.700 miliardi dell’anno precedente. L’indagine sugli high net worth individuals, cioè peersone con almeno un milione di dollari di patrimonio, è stata condotta da Cap Gemini in collaborazione con Royal Bank of Scotland. In linea generale, la crisi dei debiti sovrani europei e il rallentamento economico ha impattato negativamente sui grandi patrimoni individuali.

Rischio derivati sull’Europa

 Il recente studio di R&S Mediobanca ha messo in luce nuovi potenziali rischi per l’Europa. Non solo il debito sovrano ma anche il rischio derivati. In realtà, paradossalmente è proprio la nuova Basilea 3 ad aver incoraggiato una maggiore assunzione di rischi all’interno dei portfolios delle banche continentali: il 97% dei prodotti ha mera natura speculativa. Lo studio di R&S Mediobanca è stato condotto su un campione di 20 tra le maggiori banche europee, che da sole hanno attivi in bilancio pari a più di due anni di pil dell’intera Europa.

Dubai rifinanzia debito dopo rischio-default

 Tre anni fa Dubai – il più famoso stato appartenente agli Emirati Arabi Uniti – rischiava addirittura il default quando esplose improvvisamente il problema del debito. Ora la situazione sembra essere tornata nella normalità, a seguito della notizia dell’accordo raggiunto dalle tre entità a controllo statale per rifinanziare il debito in scadenza. Le obbligazioni che stavano per scadere erano da tempo sotto stretta osservazione dei mercati, che temevano un ritorno della crisi per il ricco emirato arabo.

Telecom Italia +7% su ipotesi scorporo rete

 Il titolo Telecom Italia (codice di negoziazione: TIT) è in forte rialzo quest’oggi a Piazza Affari e al momento è il migliore dell’indice FTSE MIB della borsa di Milano. Le azioni del colosso telefonico italiano sono in rialzo del 7% a 0,72 euro. Ieri, invece, il titolo aveva chiuso in netto ribasso evidenziando un calo del 3,51% mentre venerdì scorso c’era stato un clamoroso boom dei volumi di scambio con 505 milioni di azioni passate di mano. Secondo indiscrezioni di stampa, Telecom Italia starebbe ragionando nuovamente sull’ipotesi di scorporo della rete.

Unicredit sarà riorganizzata secondo ad Ghizzoni

 Secondo quanto dichiarato in una conferenza da Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, la banca di Piazza Cordusio effettuerà una riorganizzazione societaria sia in Italia che oltre i confini nazionali. Secondo Ghizzoni, la banca darà maggiore “autonomia alle realtà locali con più efficienza sul territorio per un maggiore controllo dei costi e risposte più rapide ai clienti”. Il gruppo Unicredit conta 160.000 dipendenti, ma 60.000 circa non hanno contatti diretti con la clientela. Ghizzoni ha anche ribadito l’esigenza di una maggiore semplificazione nella struttura bancaria, che per certi versi si traduce anche con la riduzione degli sportelli.

Spread spagnolo record verso 600 punti base

 Non si placa la tensione sui titoli di stato spagnoli. Ieri, l’iniziale euforia per la vittoria alle elezioni greche del partito Nea Dimokratia – favorevole al mantenimento degli impegni con la troika e alla permanenza di Atene nell’euro – si è trasformata ben presto in un vero e proprio stato di assedio sui bond iberici. Sia la Spagna che l’Italia sono finite nuovamente sotto il tiro della speculazione internazionale. Lo spread spagnolo si avvia ormai verso quota 600 e ieri ha addirittura sorpassato lo spread irlandese. L’Irlanda è stato uno dei paesi a dover chiedere aiuti finanziari per evitare la bancarotta nazionale.

Outlook India tagliato da Fitch

 L’agenzia di rating Fitch ha deciso di abbassare l’outlook sul debito sovrano dell’India, portandolo a “negativo” da “stabile”. Il rating sovrano, invece, è stato confermato a BBB-. Secondo Fitch sono aumentati i rischi sulla crescita economica nel medio-lungo termine e non sono stati fatti molti progressi dal lato della riduzione del deficit di bilancio. L’agenzia di rating ha esortato il governo indiano a trovare misure in grado di creare un contesto più favorevole agli investimenti privati. Il paese sta vivendo una fase molto delicata sia dal lato economico sia dal fronte politico.

Il voto in Grecia non placa la tensione sugli spread

 La vittoria del partito di centro-destra Nea Dimokratia alle elezioni politiche in Grecia sembrava essere il preludio ad una riscossa dei mercati finanziari, dopo tanti mesi trascorsi con il dilemma della Grecia dentro o fuori dall’unione monetaria. Nea Dimokratia, guidata da Antony Samaras, si è detta da sempre favorevole a mantenere il paese nell’euro e a voler rispettare il memorandum di intesa con la troika (Bce-Ue-Fmi). Tuttavia, passata l’euforia iniziale, i mercati stanno prendendo coscienza che i problemi nella zona euro non sono di certo finiti.

Titolo Finmeccanica verso 3€ su ipotesi Warren Buffett

 Venerdì il titolo Finmeccanica ha chiuso con un rialzo del 7,38% a 2,938 euro, a seguito della notizia di un possibile interessamento da parte di Warren Buffett sulle azioni detenute dal Tesoro nel gruppo aerospaziale italiano che da giugno 2007 sono crollate da area 18,5 fino in area 2,5 euro (minimo di fine dicembre 2011) per un deprezzamento del valore delle azioni del 640% circa. Buffet è soprannominato l’Oracolo di Omaha, città del Nebraska (USA) dove è nato 82 anni fa. Tuttavia, finora non ci sono conferme sul presunto interesse di Buffet sugli asset in vendita di Finmeccanica.