Collocazione Bot annuali per 8,5 miliardi

 Durante la giornata di ieri il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha diffuso i dettagli per l’asta di Bot annuali in calendario al 12 Gennaio prossimo. Nel dettaglio si tratta di 8.500 milioni di euro di Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza al 14.01.2013 per una durata complessiva di 365 giorni. Il collocamento è previsto al 12 Gennaio, mentre il regolamento al 16 Gennaio prossimo. Nella nota viene inoltre ricordato che il 16 Gennaio vengono a scadere Bot con scadenza annuale per 7.700 milioni di euro.

Durante la giornata del 12 Gennaio prossimo, si legge nella nota, è prevista anche l’asta di 3.500 milioni di euro di Buoni Ordinari del Tesoro della durata di 365 giorni (con scadenza il 31 maggio 2012) sempre con regolamento al 16 Gennaio.

Secondo pacchetto di aiuti alla Grecia in bilico

 Nuovi avvertimenti arrivano dalla Germania: Angela Merkel ha detto che non sarà possibile pagare la prossima tranche di aiuti alla Grecia se quest’ultima non mostrerà rapidi progressi, soprattutto sul fronte della ristrutturazione volontaria del debito detenuto dai creditori privati. Merkel nel corso di una conferenza stampa ha sottolineato che il punto di vista di Francia e Germania sul secondo pacchetto di aiuti alla Grecia sarà consequenziale alla ristrutturazione, inoltre il cancelliere tedesco ha sottolineato che discuterà presto della questione Grecia con il direttore generale del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde.

Asta titoli del debito Germania con rendimenti negativi

 Mentre ci avviamo alla chiusura di Piazza Affari che vede l’indice in flessione dell’1.72% dopo le tensioni su Unicredit, vengono diffusi i dettagli dell’asta di titoli di Stato tedeschi ed anche questa volta non mancano le sorprese.

Sono stati collocati titoli di stato con scadenza a sei mesi per 3.9 miliardi di euro ed il bid-to-cover è stato di 1.8 rispetto al 3.8 della precedente asta di Dicembre scorso e la domanda pari a 7.08 miliardi di euro. Ma la vera sorpresa è stato il rendimento; mentre il mese scorso i titoli sono stati collocati allo 0.001%, questo mese si è arrivati in negativo a -0.0122%.

Ritorno alla Lira nel 2012?

 Il 2011 si è chiuso con i timori sull’Eurozona ai livelli massimi di sempre ed il 2012 promette di proseguire su questa tendenza, visto che le speculazioni sulla Moneta Europea sembrano essere appena all’inizio e l’Eurotower non riesce a ridare credibilità e fiducia come invece dovrebbe.

In un Paese come l’Italia, in cui si è sempre pensato che l’entrata nell’Euro avesse cambiato in peggio la situazione economica delle famiglie, questa è un’occasione in più per tornare a parlare della Lira e di “quanto le cose sarebbero diverse ora” se il Bel Paese avesse mantenuto la sua moneta storica. Da quanto l’Euro è stato introdotto infatti non si è parlato d’altro se non di un ritorno alla Lira ma sembra che da qualche tempo a questa parte a pensarci non ci siano solo le famiglie ma anche le banche stesse.

Previsioni spread Btp-Bund 2012

 Per analizzare lo spread tra i titoli del debito Italiani a 10 anni e quelli tedeschi con la stessa scadenza è necessario guardare molto bene il grafico storico analizzando gli eventi che hanno “mosso” il differenziale nel tempo. Ma non solo, è necessario anche valutare singolarmente i rendimenti dei due strumenti messi in relazione, visto che trattandosi di un differenziale la posizione può essere estremamente diversa indipendentemente dalla misura della distanza.

Innanzitutto il punto più interessante storicamente dello spread Btp-Bund è compreso tra il 1993 ed il 1997 (più o meno in coincidenza con l’entrata in vigore della Moneta Europea); in questo arco temporale il differenziale è salito oltre quota 600 punti ed il rendimento dei BTP a 10 anni è oscillato da quota 13% a quota 7% circa. Quando finalmente c’è stato l’ingresso nell’Euro con Prodi, il differenziale era ormai stabile a 50 punti ed anche il rendimento dei BTP è tornato verso il 4% per poi arrivare ad Agosto 2011 come ormai sappiamo.

Inflazione record secondo le previsioni Codacons

 Inflazione record già a partire da questo mese: gli effetti della manovra “Cresci Italia”, come é stata chiamata dal premier Monti, iniziano a palesarsi. Al momento però, l’unico effetto immediato é quello sul livello dei prezzi: l’inflazione che potrebbe arrivare a toccare il 3,6%, un valore che, tradotto in termini di costo della vita e considerando i futuri aumenti delle tasse introdotti dalla manovra Monti, dall’Imu all’Iva, si può parlare di più di 1000 euro in più a famiglia media. È questa la previsione fornita in queste ore dal Codacons dopo la diffusione da parte dell’Istat del dato sul tasso di inflazione nel mese scorso al 3,3%.

Titolo Unicredit sospeso per eccesso di ribasso

 Dopo quattro sedute ampiamente positive (di cui due del nuovo anno) il FTSE-Mib cede e crolla verticalmente registrando una perdita intorno ad 1.50% a metà seduta. La chiusura di ieri ed il gap-down di questa mattina lasciavano già poche speranze per questa giornata di borsa e la pressione dei future Europei ha spinto al ribasso l’indice fin dalle prime sedute.

A trascinare l’indice delle blue-chips italiane è in gran parte il settore bancario con Unicredit; il CDA dell’istituto di credito riunito questa mattina alle 8:30 ha deciso definitivamente per l’aumento di capitale da 7.5 miliardi di euro (su cui la Banca Centrale Libica ha confermato la propria partecipazione) di Lunedì prossimo che vede l’emissione di 2 nuove azioni ordinarie per ognuna posseduta (sia ordinaria che di risparmio) ed un prezzo di sottoscrizione di 1.943 euro.

Pensioni INPS, niente più contanti sopra 1000 euro

 Niente più contanti per i pensionati che ricevono un assegno superiore ai 1000 euro: l’Inps ha inviato circa 450mila comunicazioni per invitare chi supera questa soglia a comunicare all’Istituto entro il prossimo mese di febbraio 2012 modalità alternative di riscossione. Questa novità é stata introdotta con legge 214 del 22 dicembre 2011, con la quale il governo Monti ha stabilito che le Pubbliche Amministrazioni per erogare le pensioni e gli stipendi superiori a 1000 euro, devono utilizzare strumenti di pagamento elettronici, disponibili presso il sistema bancario o postale. Il limite però potrà essere modificato in futuro con decreto del ministero dell’Economia.

Saldi invernali in partenza, basse le previsioni

 Si apre oggi la stagione dei saldi invernali: a dare il via é la Sicilia insieme alla Basilicata, mentre in altre 14 regioni partiranno il 5 gennaio, fanalino di coda il 7 per Molise e Alto Adige, il 10 per la Val d’Aosta. In realtà non sono rari i negozi che ancor prima della data ufficiale hanno iniziato ad applicare sconti vari sulla propria merce. Nonostante le associazioni dei consumatori annuncino un crollo nelle vendite, non manca l’ottimismo da parte dei commercianti che hanno iniziato una vera e propria “battaglia” sui prezzi. Un ottimismo un po’ smorzato però: solo il 18,2% (contro il 33 dell’anno scorso) dei negozianti prevede aumento delle vendite per questa stagione di sconti, il risultato emerge da un sondaggio tra gli associati effettuato il 28 e il 29 dicembre da Confcommercio Ravenna.

Decreto Cresci-Italia

 Appena quarantotto ore fa si é riunito il consiglio dei ministri a Palazzo Chigi, il presidente Monti ha illustrato il programma di lavoro previsto per le prossime riunioni e all’unanimità lo stesso Consiglio ha condiviso quanto proposto dal premier. Il programma é stato presentato a grandi linee e prevede lo studio di una strategia di crescita per l’Italia da progettare entro il 30 marzo. Questo progetto seguirà la fase 1 della manovra e prende il nome di fase 2, quella appunto dedicata alle riforme per la crescita del Paese. Come sottolineato dallo stesso presidente del consiglio, la riforma del mercato del lavoro sarà uno degli aspetti prioritari da contemplare, insieme alla revisione degli ammortizzatori sociali.

Riforma del mercato del lavoro al prossimo CDM

 Dopo la Fase 1 arriva, finalmente, la 2. Ma non é una differenza solo di numero. Nella prima parte riforme, tasse, tagli: questo é quanto ha introdotto la manovra Monti. La seconda fase però dovrebbe risultare più apprezzata dai cittadini: questo dovrebbe essere il momento delle riforme a favore della crescita economica. Mario Monti prepara il Cdm già per domani, per dare concretezza a quella fase che ormai chiedono con forza sindacati e forze politiche. In realtà Monti considera liberalizzazioni, lavoro ed ammortizzatori come riforme già introdotte nel decreto ‘Salva Italia’, ma il Paese continua a chiedere concreti segni di rilancio, con singole azioni dei diversi ministeri.

La manovra finanziaria é una partita non ancora chiusa

 È stata l’affermazione della leader Cgil, Susanna Camusso, durante il presidio sindacale davanti a Montecitorio contro la manovra finanziaria del nuovo governo diretto da Mario Monti. Il nostro Paese negli ultimi mesi ha cambiato volto: dal governo Berlusconi all’avvento del nuovo governo tecnico in una fase di certo non facile tra crisi economica interna e crisi europea. Lo splendore economico dell’Italia di alcuni fa sembra ancora più lontano e il nuovo esecutivo probabilmente, oltre alle riforme strutturali, dovrà trovare il modo per ripristinare la fiducia dei cittadini.

Disciplina di bilancio e sanzioni più rapide secondo Sarkozy

 Il presidente francese e il cancelliere tedesco Angela Merkel hanno sottolineato la volontà di astenersi dal dare giudizi in merito ai compiti eventuali della BCE in questo periodo di crisi. Ciò nonostante il presidente francese Nicolas Sarkozy ha affermato di essere convinto che la Banca centrale europea agirà di fronte al rischio di deflazione che potrebbe seguire all’immissione di moneta nel sistema economico attuale. Inoltre ha sottolineato che una maggiore solidarietà tra i membri della zona euro non sarà possibile se prima non si ripristina una disciplina di bilancio più adeguata. In un discorso a Tolone il presidente ha detto di non voler discutere sulla eventuale riforma allo statuto della Bce, ma che comunque quest’ultima ha e manterrà un ruolo determinate.

Inflazione e Tasse sugli stipendi degli italiani

 Inflazione e tasse rappresentano un vero e proprio fardello per gli italiani. Un fardello che però, al posto di appesantire le tasche, le alleggerisce. Negli ultimi 15 anni la media degli stipendi italiani non vanta  una buona posizione rispetto alle altre retribuzioni internazionali. I dati 2010 dell’Ocse sottolineano che Italia si piazza  al 22esimo posto su 34 nella classifica delle retribuzioni nette: 25.155 dollari, circa 1000 euro in meno della media Ocse e quasi 4 mila in meno della media dell’Ue a 15. E ora confrontiamo le nostre tasche con quelle dei Paesi vicini di casa: nel Regno Unito la retribuzione netta è stata di 11 mila euro superiore, in Germania di 5 mila euro, in Francia 2 mila e in di 1.500 euro.