Azimut, la società di servizi finanziari che si occupa in prevalenza di vendere prodotti del risparmio gestito e polizze vita attraverso una fitta rete di promotori finanziari, ha beneficiato proprio ieri della fondamentale riunione della propria assemblea: la convocazione a cui si sta facendo riferimento è stata così importante per l’approvazione del bilancio dello scorso anno. Quali dati sono emersi in maniera più netta? Anzitutto, bisogna sottolineare come l’utile netto sia calato fino a quota 80,4 milioni di euro (nel 2010 si erano superati facilmente i 94 milioni per la precisione), mentre il riacquisto di azioni proprie ha coinvolto ventotto milioni di titoli azionari, vale a dire il 19,55% del capitale complessivo.
Trimestrale Fiat in nero grazie a Chrysler
Fiat Spa ha evidenziato una trimestrale tutto sommato positiva grazie alla controllata americana Chrysler. Infatti, senza l’effetto positivo generato dal gruppo di Auburn Hills, il Lingotto avrebbe chiuso il bilancio del primo trimestre del 2012 con un passivo superiore ai 200 milioni di euro. L’importanza di Chrysler per i conti Fiat è palese, visto che la controllata americana incide per il 60% circa del fatturato, oltre il 100% dell’utile di gestione ordinaria e assorbe più del 60% degli investimenti. Tra l’altro l’amministratore delegato italo-canadese di Fiat (ma anche di Chrysler), Sergio Marchionne, ha dichiarato che quasi certamente verrà acquistato a luglio un altro 3,32% di Chrysler.
Domanda alta per i BOT a sei mesi
Il mercato dei titoli di Stato è arrivato ad avere contrasti notevoli tra i risultati delle aste e la reazione sugli scambi, tanto che i risultati delle aste potrebbero non influenzare più l’andamento dell’economia e della finanza del Paese.
Anche se da Agosto scorso fino ad oggi sembra che a governare gli scambi a Piazza Affari ed a decidere il rischio default di un Paese siano solamente le aste di titoli di Stato, effettivamente questa è solo una componente della finanza che per quanto importante significa ben poco nel complesso mondo in cui è inserita.
L’asta di BOT semestrali ha avuto un rapporto domanda/offerta di 1,71 contro l’1,5 precedente e sono stati collocati tutti e gli 8,5 miliardi di euro previsti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con una domanda superiore ai 14 miliardi di euro.
Trimestrale Credit Suisse supera le attese degli analisti
Qualche spiraglio di luce raggiunge anche la banca d’affari elvetica Credit Suisse, che nel primo trimestre del 2012 evidenzia un utile netto di 44 milioni di franchi svizzeri. Il risultato mostra un calo del 96% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in quanto Credit Suisse aveva mostrato un utile netto di 1,14 miliardi di franchi svizzeri. Dopo il rosso dell’ultimo trimestre del 2011, gli analisti finanziari si aspettavano una chiusura trimestrale in perdita. Sebbene il profitto sia drasticamente inferiore a quello dello scorso anno, c’è comunque la magra soddisfazione di aver battuto le stime di consensus.
Investimento cinese per Brembo
Brembo ha lanciato un nuovo maxi investimento internazionale da 70 milioni di euro: a beneficiare dell’impiego della società guidata da Alberto Bombassei – recentemente uscito sconfitto nella corsa per occupare la poltrona più prestigiosa di Confindustria – è un impianto industriale che sorge nei pressi di Nanchino, in Cina, e che servirà alla compagnia per occupare una posizione di maggior rilievo nel mercato del Paese asiatico.
Come peraltro confermato da Bombassei (sebbene la motivazione fosse abbastanza comprensibile) la ragione sottostante alla scelta di compiere questo nuovo, imponente passo in avanti nei confronti del mercato cinese è duplice: da una parte riunire le linee produttive in un’unica grande fabbrica, nella quale le sinergie operative potranno esser poste in opportuna luce; dall’altra parte, poter gestire da vicino i rapporti con le principali società automobilistiche clienti, che proprio in Cina hanno delocalizzato parte dei propri impianti.
Ultimatum banche a Premafin
Che la vicenda che sta conducendo Unipol e FonSai alla realizzazione del maxi polo assicurativo italiano in grado di competere con Generali Assicurazioni non fosse priva di complessità era ben noto. A rendere ancora più critico lo scenario attuale, è la notizia secondo la quale lo stallo delle negoziazioni tra le due principali parti in causa potrebbe spingere i due principali creditori dei Ligresti (Mediobanca e Unicredit) a considerare l’ipotesi di una clamorosa messa in mora della Premafin, con l’escussione contestuale del pegno del 30% del capitale di FonSai detenuto dalla holding.
Si tratta – a ben vedere – di una soluzione che non può che essere definita “estrema” (così l’ha delinata il quotidiano Milano Finanza), e non ancora condivisa con le altre banche del pool (Intesa Sanpaolo, Banca Popolare di Milano, Cariparma, Banco Popolare, Interbanca), ma che sarebbe già stata sottoposta ai legali degli istituti creditori, per prepararli a quanto potrebbe accadere nell’ipotesi in cui la trattativa sui concambi di fusione non dovesse sbloccarsi nelle prossime ore.
Utile Fiat Industrial 1° trimestre 2012 cresce a +81%
In attesa della trimestrale di Fiat Spa, che verrà diffusa oggi, a mostrare lo stato di salute del gruppo del Lingotto ci ha pensato il settore dei mezzi pesanti. Infatti, Fiat Industrial ha chiuso il primo trimestre del 2012 con un deciso aumento dei ricavi e un boom dei profitti, molto meglio di quanto si aspettavano gli analisti. A trainare i conti del gruppo, attivo nella produzione e commercializzazione di veicoli industriali pesanti, è stata CNH (Case New Hollande) che ha compensato la flessione registrata da Iveco.
Ermenegildo Zegna illustra la prima trimestrale del 2012
Il nome di Ermenegildo Zegna suggerisce immediatamente una delle principali aziende manifatturiere del nostro paese per quel che concerne il settore della moda: ebbene, la società milanese ha appena reso noti i dati relativi al 2011, mettendo in luce un fatturato addirittura superiore a un miliardo di euro (per la precisione questa stima è stata pari a 1,127 miliardi), oltre a un utile netto di 115 milioni di euro (il confronto con l’anno precedente ha consentito di conoscere un progresso positivo di ben 91,5 punti percentuali. Lo stesso discorso vale anche per il margine operativo lordo, in rialzo del 66% e con un totale complessivo di 233 milioni di euro.
Ennio Doris lascia il cda di Mediobanca
I primi effetti delle più recenti delibere della Consob cominciano ad essere avvertiti in maniera netta: in effetti, la Commissione Nazionale di Società e di Borsa ha ultimamente stabilito come non siano più possibili i doppi incarichi in nessun tipo di azienda, impresa o istituto di credito, una consuetudine fin troppo diffusa nel nostro paese da molto tempo a questa parte. Uno dei principali adeguamenti ha riguardato il numero uno di Banca Mediolanum, Ennio Doris, l’imprenditore che è risultato essere anche uno degli uomini più ricchi d’Italia. Ebbene, lo stesso Doris è stato costretto a rassegnare le proprie dimissioni dal consiglio di amministrazione di Mediobanca di cui faceva parte.
Trimestrale deludente per Siemens
Il gruppo tedesco Siemens ha chiuso un primo trimestre dell’anno con prestazioni sostanzialmente deludenti per quanto concerne la divisione “energia” e per quanto riguarda il business congiunto con la joint venture con Nokia. Il risultato? Un insoddisfacente utile calato del 64% rispetto a quanto conseguito nel precedente periodo, con un controvalore assoluto pari a poco più di un miliardo di euro. Positivo il giro d’affari, cresciuto di 9 punti percentuali.
A causa di questa cattiva partenza, Siemens ha altresì confermato che – probabilmente – non riuscirà a rispettare i target annuali. Alla fine, dichiara il gruppo tedesco in una nota, mancheranno “600 – 800 milioni di euro” per raggiungere l’obiettivo che la società si era data per l’intero esercizio fiscale, iniziato il primo ottobre 2011, pari a un risultato positivo annuale di 6 miliardi di euro.
Accordo Eni – Rosneft
Eni ha concluso un importante accordo con la russa Rosneft, principale produttore di greggio del Paese, che permetterà al duo di poter percorrere un processo congiunto di valorizzazione di giacimenti con (stimate) riserve per 36 miliardi di barili. Stando ai contenuti sintetici dell’intesa, Eni investirà un miliardo di dollari nella ricerca e nello sviluppo, ottenendo il 33,3% delle scoperte dei giacimenti individuati.
Si tratta di un accordo accolto con soddisfazione dagli osservatori del comparto, che ritengono come i previsti scambi di tecnologie e di personale, e l’acquisizione di Rosneft di alcune partecipazioni Eni in progetti internazionali, possa condurre la società italiana a conquistare nuovi passi in avanti nella sua proposizione internazionale, con opportuna diversificazione del proprio business caratteristico.
Settore bancario in netto recupero
Balzo del settore bancario in questo giorno di festa per la Repubblica Italiana. I mercati non chiudono i battenti e la risposta degli investitori è più reattiva che mai visto che fin dalle prime ore gli scambi si infiammano intorno al settore chiave della finanza Europea; le banche salgono in italia di oltre il 4,52% complessivamente, rilanciando un settore in crisi grazie ai conti positivi di due istituti dell’Eurozona.
In particolare il primo (Banco Bilbao Vizcaya Argentaria) guadagna la momento il 4,14% in borsa dopo la pubblicazione dei risultati del primo trimestre che vedono un utile di 1,01 miliardi di euro (superiore alle stime degli analisti a 912 milioni di euro).
Riassetto Edison 2012 bocciato da Carlo Tassara
Il 2011 è stato un anno nero per Edison. La storica azienda energetica italiana di Foro Bonaparte continua a fare i conti con un mercato caratterizzato da una sovracapacità e bassa domanda di energia elettrica. Il bilancio relativo all’esercizio 2011 si è chiuso con una maxi-perdita da circa 900 milioni di euro, a causa di forti svalutazioni. L’amministratore delegato di Edf, Bruno Lescoeur, in attesa del riassetto post-Opa del colosso francese, ha comunicato all’assemblea degli azionisti che nella seconda metà dell’anno verrà presentato un nuovo piano industriale, che sarà messo a punto non appena si completerà il riassetto.
Profitti trimestrali Apple aumentano del 94%
Ieri sera, dopo la chiusura di Wall Street, Apple ha comunicato i dati relativi al secondo trimestre fiscale. I risultati sono ancora una volta sorprendenti e hanno battuto nettamente le attese degli analisti finanziari. La prima società al mondo per capitalizzazione di borsa ha registrato un fatturato di 39,2 miliardi di dollari, salito del 59% grazie alle vendite record di iPhone e iPad. Gli analisti mediamente si aspettavano un giro d’affari di poco superiore ai 36 miliardi di dollari. Boom degli utili, che balzano del 94% a 11,6 miliardi di dollari. Battute anche qui le stime di consensus di circa il 23%.