Bankitalia: gli Indignati si preparano a marciare su Roma

 Nei giorni scorsi con una inattesa dimostrazione di forza, gli indignati di «Occupy Wall Street» hanno invaso le strade di Downtown Manhattan riempiendo a migliaia Foley Square e urlando con convinzione “End the War, Tax the Rich”. Fine alla guerra e tasse ai ricchi. Associazioni studentesche e Unions, i sindacati degli operai di New York, insegnanti, operai, studenti universitari, idraulici, donne lavoratrici, non c’è differenza, tutti chiedono la stessa cosa: le cause della manifestazione sono principalmente sociali, si protesta contro la disuguaglianza economica, l’avidità aziendale e l’influenza del denaro sui gruppi di pressione sul governo, ecco perchè si chiedono le “tasse per i ricchi”.

Disoccupati in diminuzione, ma é ancora emergenza

 Disoccupazione in calo in Italia ad agosto. I dati ISTAT sottolineano un tasso di disoccupazione intorno al 7,9%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto a luglio e di 0,4 punti su base annua. Aumenta invece di 0,1 punti percentuali su base congiunturale il tasso di disoccupazione giovanile, che si attesta al 27,6%. Gli occupati superano i 23 milioni. Dei dati che potrebbero essere incoraggianti, ma purtroppo la diminuzione dei disoccupati é troppo bassa e sono ancora tanti i giovani senza un lavoro. La stessa ISTAT nella sua indagine rileva che comunque nonostante il calo della disoccupazione si rafforza quella di lunga durata, ovvero di coloro che cercano lavoro da oltre un anno.

Bassa crescita dell’Italia e poche opportunità ai giovani

 Mario Draghi futuro presidente della Bce, si é pronunciato, al seminario per la sussidiarietà a Saertano in provincia di Siena, sulla questione crescita economica del nostro Paese. Secondo il  governatore di Bankitalia la bassa crescita dell’Italia degli ultimi anni è una conseguenza anche delle scarse opportunità offerte alle giovani generazioni. Situazione che Draghi definisce preoccupante: é priorità assoluta dell’Italia è  uscire dalla stagnazione adottando idonee misure strutturali.

Inps: cassa integrazione in calo a settembre

 Le aziende italiane hanno chiesto nel mese scorso 83,6 milioni di ore di cassa integrazione con un calo del 19,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo comunica l’Inps precisando che rispetto ad agosto,si e’ registrato un aumento del 47,2%. Ovviamente occorre tener presente che il mese di agosto é un periodo piuttosto fermo, in cui si concentrano le chiusure per ferie delle imprese. Nei primi nove mesi dell’anno la cassa integrazione ha raggiunto quota 732,1 milioni di ore con una diminuzione del 20,9% rispetto allo stesso periodo del 2010.

Termini in sciopero: operai Fiat bloccano la Statale

 Giornata di sciopero per gli operai Fiat: l’incertezza sul futuro lavorativo é così forte da spingere gli operai di Termini Imerese a bloccare per quarantacinque minuti, in entrambi i sensi di marcia, le autostrade Palermo-Catania e Palermo-Messina e anche la stazione ferroviaria di Fiumetorto, sulla linea che collega il capoluogo alla citta’ dello Stretto. Dalle ore 7.45 alle 8.30 della giornata di ieri hanno bloccato il traffico e successivamente gli operai dello stabilimento e dell’indotto sono riuniti davanti al cancello della fabbrica, dopo una breve assemblea nella quale e’ stato deciso di proseguire con scioperi e proteste anche nei giorni a venire.

Mercato del lavoro in lenta ripresa

 Sembra che l’attuale recessione in cui versa il nostro Paese non abbia avuto effetti assolutamente deleteri sul mercato del lavoro. La crisi c’è e si sente, ma non come ci si sarebbe aspettati in situazioni come questa. L’impatto sul mercato del lavoro italiano è stato relativamente mite, ma la ripresa è stata lenta, ha sottolineato l’Ocse nel suo Rapporto sull’Occupazione 2011. Il tasso di disoccupazione italiano è aumentato di 2,5 punti percentuali tra il 2007 e il 2010 per raggiungere l’8,5%, ma questo aumento é stato inferiore rispetto ad altri Paesi dell’Unione Europea. La stessa analisi ha rivelato che sono più le donne ad essere in difficoltà nella ricerca del lavoro: 29,4%, contro il 26,8% dei colleghi uomini. Entrambi i dati sono ben superiori alla media dei 34 Paesi Ocse del 15,7% e 17,6% rispettivamente.

Per economisti e ingegneri il lavoro non manca

 È veramente così? Il rallentamento dell’economia internazionale e il clima di incertezza finanziaria che ha investito l’Europa nei mesi estivi pesa sulle prospettive dell’occupazione, ma meno per questo tipo di professionisti. Il Sistema informativo Excelsior di Unioncamere insieme al Ministero del Lavoro sottolinea che lo studio dell’economia è il consiglio più saggio per le matricole universitarie, sembra che un laureato in economia riesca più facilmente a trovare lavoro rispetto a un altro. E gli ingegneri? Idem, anche quest’anno sarà proprio ai dottori in questa facoltà che le imprese destineranno il maggior numero di assunzioni previste: 22mila.

Disoccupazione 2011: 88mila posti di lavoro in meno

 Il tasso di disoccupazione in Italia ha sempre destato preoccupazione, soprattutto nel Meridione, dove un impiego risulta sempre più difficile da trovare, soprattutto per chi ha dei titoli accademici. E purtroppo chi il lavoro ce l’ha quest’anno rischia di perderlo. Nel 2011 saranno 88mila (87.700) i posti di lavoro che andranno persi nelle aziende con almeno un dipendente. Ci sarà quindi un calo dell’occupazione dello 0,7%, meno della discesa dell’1,5% del 2010 ma ancora in perdita. La proiezione è del centro studi di Unioncamere, l’Unione delle camere di commercio, si tratta quindi di un’ipotesi nel futuro, e non si specificano alcuni dati, come per esempio i posti di lavoro già persi.

Bank of America taglia 3500 posti di lavoro

 La turbolenza che sta investendo i mercati miete altre vittime, dopo gli investitori l’ultimo fulmine colpisce gli impiegati della Bank of America. La prima banca americana in termini di asset taglierà 3.500 posti di lavoro entro la fine del prossimo mese. La notizia, citata dal Wall Street Journal, sottolinea che i primi a subire il licenziamento saranno gli addetti ai lavori dell’investment banking e del trading. Alcuni hanno giá ricevuto la notifica del licenziamento e il piano di ristrutturazione proseguirà nei prossimi giorni, comportando altre migliaia di tagli addizionali. Gli azionisti hanno chiesto una drastica riduzione dei costi poichè il rallentamento dell’economia americana ha significato una contrazione dei ricavi.

Disoccupazione Usa oltre le attese

 Nonostante il giudizio positivo di Fitch e di Standard & Poor’s (tra l’altro sotto la lente del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti che  ha avviato un’indagine  per verificare se l’agenzia di rating ha assegnato giudizi in maniera impropria) la situazione non sembra essere delle più rosee per una delle maggiori economie mondiali.  L’ultimo dato riguarda l’occupazione: crescono oltre le attese le richieste per nuovi sussidi di disoccupazione  presentate la scorsa settimana negli Stati Uniti. Le domande per ricevere sussidi statali per la perdita del lavoro sono cresciute precisamente di 9.000 unità, arrivando alla quota destagionalizzata di 408.000 unità, secondo i dati del Dipartimento del Lavoro. Gli economisti avevano previsto che i nuovi sussidi sarebbero stati inferiori alle 400.000 unità.

Geithner lancia l’allarme: il Pil Usa potrebbe rallentare

 Il prodotto interno lordo americano dovrebbe entrare a breve in una fase di preoccupante rallentamento: l’allarme è serio e lo diventa ancora di più se si considera il fatto che a lanciarlo è stato il segretario del Tesoro, Timothy Geithner, il quale ha riconosciuto le difficoltà attuali dell’economia a stelle e strisce. In particolare, nonostante siano molto basse le probabilità di un default della prima economia a livello mondiale, ipotesi totalmente impensabile secondo lo stesso Geithner, la crescita del paese potrebbe assumere dei contorni migliori. Questo pizzico di ottimismo viene riservato per il secondo semestre del 2011, una sorta di riscatto dopo le recenti delusioni finanziarie.