Sicuramente agli asiatici non conviene che il valore dell’euro scenda. Il Vecchio Continente é un cliente affezionatissimo dei prodotti Made in China, trovare qualosa che sia stata prodotta dagli italiani é divenuto difficile quasi come cercare un ago nel pagliaio e i Made in Taiwan, Brasile, Turchia, si sprecano in ogni dove. Soprattutto i Made in China: acquistare dalla PRC conviene, con l’altissimo valore dell’euro e al cambio con lo yuan, un frigorifero può costare meno di 80 euro, un chinafonino di ultima generazione meno di 60 euro. Magie del cambio: paradossalmente, per chi é alla ricerca di risparmio (non parliamo di qualità perchè sarebbe necessario un post a parte) conviene comprare dalla Cina, comprese le spese di spedizione, si paga molto meno che comprando in Italia.
Redazione
Per evitare crac Italia e Spagna occorre soluzione shock
Lo ha detto Nouriel Roubini in un discorso ad Helsinki, il professore della New York University ha dato un’importanza ancora maggiore alla situazione di crisi che afflige le due nazioni europee, sottolineando che i mercati dei titoli di Stato nei due paesi sono ”illiquidi” con pochi volumi scambiati, che per evitare il crac i Paesi hanno bisogno di una soluzione shock in futuro. Un’affermazione dura, ma che forse non si discosta troppo dalla realtà. Nel frattempo il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al Re di Spagna Juan Carlos I il seguente messaggio al quale, in occasione della Festa nazionale, ha voluto esprimere, a nome suo e del popolo italiano, i piu’ fervidi voti augurali.
Dopo il vertice G20, borse asiatiche in salita
Dopo aver vissuto la settimana più positiva mai vista nel mercato economico mondiale da Marzo 2011, oggi i mercati asiatici hanno visto un avvio con un netto segno +, anche i mercati europei non sono ma meno, segnalando parecchi valori positivi in apertura di contrattazioni. Sicuramente i miglioramenti sono da imputare al recente G20 che si è tenuto a Parigi.
Per benzina e gasolio gli italiani hanno speso 47,4 mld
Purtroppo la benzina é un prodotto di cui non possiamo fare a meno. Certo non é necessaria per la nostra sopravvivenza, ma come faremmo per andare a lavoro e per tutti gli altri spostamenti? La domanda di benzina quindi rimane sempre costante, nonostante i prezzi continuino imperterriti ad aumentare. Tanto la benzina si deve vendere sempre. E se in Italia buona parte del prezzo racchiude le tasse, il fenomeno del caro-benzina non riguarda solo il nostro Paese, ma l’Europa nel suo insieme, a causa della speculazione internazionale: i prezzi vengono modificati troppo spesso.
Europa in crisi ma l’euro continua a salire
Ci si aspetterebbe che, se l’Europa vive momenti di crisi e naviga nelle tempestose acque dell’incertezza economica, che il valore dell’euro diminuisca. La situazione dei debiti pubblici del Vecchio Continente è il primo punto in agenda all’incontro dei ministri delle Finanze e dei Governatori dei Paesi del G20 e in attesa di questo summit, l’euro prosegue la sua salita. Sono cominciati da lo scorso week end, nelle sale di Bercy a Parigi, dove ha sede il ministero dell’Economia francese, i lavori del G20 finanziario che affronterà con urgenza la questione crisi dell’Eurozona. Venerdì 14 ottobre l’euro ha messo a segno il maggior aumento sul dollaro dalla settimana conclusa il 20 marzo 2009 balzando del 3,8% fino a raggiungere il cambio di 1,3882 dollari. Si tratta del livello più alto delle ultime cinque settimane.
Commissione UE preoccupata per la crescita industriale italiana
La Commissione europea ha presentato nei giorni scorsi la sua comunicazione “Politica industriale: rafforzare la competitività”, che ha fotografato la realtà industriale dei vari Stati membri, confrontando i risultati tra i vari Paesi. La ripresa economica dell’Ue è stata relativamente lenta e rimane fragile, tra le preoccupazioni principali le difficoltà delle pmi, motore dell’impresa italiane. La flessione della crescita dovuti ai mercati finanziari, l’aumento dei prezzi energetici e delle materie prime pesano sulle aziende, ciò nonostante l’industria europea sana ed ha le potenzialità per tornare ad alimentare positivamente il PIL del Vecchio Continente.
Bankitalia: necessario risanamento per sciogliere le tensioni
I paesi europei hanno una priorità: quella di convincere i partner del G20 dell’efficacia delle misure che si stanno profilando per arginare la crisi finanziaria che da mesi affligge la nostra zona, primo fra tutti gli interventi, il piano di ricapitalizzazioni coordinate delle banche a cui sta lavorando la Commissione europea. La Banca d’Italia ha inoltre sollecitato l’adozione di politiche di risanamento dei conti e di rilancio della crescita, che risultano essere necessarie per rispondere alle tensioni finanziarie che infieriscono sull’Italia.
La scure di Standard &Poor’s si abbatte sulla Spagna
Taglio di rating per la Spagna, Standard &Poor’s a causa delle “incerte prospettive di crescita e dei rischi crescenti che dovrà affrontare”, ha deciso di tagliare il giudizio da «AA» ad «AA-». Inoltre i dubbi sono motivati da il peggioramento della crisi del sistema finanziario della nazione, che in questo periodo deve vedersela con disoccupazione elevata e la difficile congiuntura finanziaria. L’outlook anche è sceso da stabile a negativo. L’agenzia di rating ha però voluto dare una chance alla Spagna, sottolineando in una nota che il Paese ha comunque preso misure importanti per consolidare per raggiungere gli obiettivi concordati con i partner europei, per cui é possibile nei prossimi mesi, se nulla dovesse andare storto, un ritorno al rating precedente.
Fondo Monetario Internazionale: necessaria altra liquidità
La crisi che imperversa nell’Unione Europea esige molto più impegno di quanto si immaginasse: sembra sia necessaria un’iniezione di liquidità nel Fondo Monetario Internazionale, per dotarla di più mezzi per aiutare la Grecia, nello specifico il fondo necessiterebbe di circa 350 miliardi, secondo quanto riferito da una fonte G20 di un’economia emergente. Il vertice dei ministri delle Finanze dei paesi del G20, partito ieri a Parigi, sembra stia discutendo proprio su questo punto e sul fatto che la zona euro abbia in programma di presentare proprio nel corso di questo mese ulteriori misure per arginare il deterioramento della crisi del debito.
Bond Telecom Italia, tutto esaurito
Nella giornata di ieri, Telecom Italia è uscita sul mercato con un’emissione obbligazionaria da 750 milioni di euro. Quest’operazione è la prima che un’azienda del corporate periferico all’eurozona decidere di compiere da Luglio 2011. Con scadenza 20 Gennaio 2017, i bond offrono un rendimento del 7,15%, distante dalla prima emissione di bond del gennaio che offrivano un rendimento de 5,2%. Il direttore finanziario di Telecom Italia, Andrea Mangoni, ha comunque dichiarato che per l’azienda “L’operazione è stata di grande soddisfazione”.
Robin Tax, Enel riduce dividendo e crolla in Borsa
L’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti ha annunciato che l’anno prossimo il dividendo della sua società sarà rivisto al ribasso, questo ha avuto conseguenze negative anche in Borsa: a Piazza Affari il titolo ha perso fino al 4,5%. Come mai l’ad ha annunciato questa riduzione dei dividendi, si é ridotto l’utile operativo o ci sono state spese straordinarie? Niente di tutto questo: a detta del numero uno di Enel, tutto dipende della cosidetta “Robin Hood Tax”, il provvedimento con cui é stato alzato dal 6,5 al 10,5% l’aliquota dell’Ires per le società dell’energia, reti e rinnovabili comprese.
Bank of Ireland e lo scandalo dei bond
Lo scandalo dei bond travolge l’Italia, la scorsa estate Bank of Ireland ha ristrutturato il debito senza avvertire i risparmiatori italiani che cosi’ si sono ritrovati a subire il trattamento riservato a chi non aderiva all’offerta: ogni 1.000 euro sono stati rimborsati 10 centesimi ai creditori. Sono almeno 150-200 le famiglie italiane che hanno visto depauperati i propri risparmi, ottenendo un risarcimento di un decimillesimo del valore investito. Partiamo dall’inizio: il gruppo bancario, duramente colpito dalla crisi, ha ristrutturato tre volte i suoi 18 prestiti obbligazionari, l’ultima volta alcuni mesi fa, ovvero questa estate, quando la banca ha proposto ai possessori di una delle 18 obbligazioni subordinate, di scambiare seppur incassando una perdita, quei titoli con nuovi bond garantiti dallo Stato irlandese.
Chrysler e UAW raggiungono accordo preliminare
Il nuovo accordo preliminare sul contratto di lavoro raggiunto tra Chrysler e il sindacato Uaw porterà alla creazione di 2.100 posti di lavoro presso la casa americana. Lo ha detto il leader Uaw, Bob King, il quale ha annunciato anche investimenti per 4,5 miliardi di dollari per produrre nuovi modelli e veicoli aggiornati e componenti entro il 2015. Grazie a questo denaro sarà possibile realizzare nuovi investimenti, riorganizzare e migliorare gli impianti. Si tratta del primo contratto di lavoro per Chrysler dalla bancarotta del 2009 e dal salvataggio statale. Si dice soddisfatto il rappresentante sindacale il quale ha sottolineato che le questioni sul taccuino delle priorità sono, in sostanza, tre: i bonus, gli assegni legati ai profitti e il tetto sul numero di lavoratori a stipendio di ingresso.
Barroso presenta una road map alle banche
Il fondo salva-Stati Efsf e la ricapitalizzazione delle banche sono gli obiettivi attorno ai quali ruota la proposta di risoluzione della crisi del debito presentata ieri da Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, di fronte al Parlamento europeo in seduta plenaria. La road map delinea la risposta complessiva necessaria per ristabilire la fiducia nella zona euro e nell’Unione europea, fiducia che é venuta a mancare alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto gli Stati del vecchio continente. Lo scopo é quello di spezzare il circolo vizioso sui dubbi circa la sostenibilità del debito pubblico, la stabilità del sistema bancario e la ripresa della crescita dell’Ue.