Volkswagen compra Porsche entro 2012

 Il giornale tedesco Der Spiegel afferma che entro la fine dell’anno Volkswagen potrebbe completare l’acquisto di Porsche. Una operazione particolarmente importante, che riguarderà il 50,1% delle azioni della compagnia automotive che attualmente non sono in mano a VW e che dovrebbe avvicinarsi a un controvalore finanziario di circa 3,9 miliardi di euro. La notizia non è ancora confermata, ma il giornale tedesco assicura di aver ottenuto l’informazione da alcuni vertici manageriali di Volkswagen che – data la sensibilità della notizia stessa – hanno voluto rimanere al riparo dalle luci dei media.

Rimane tuttavia da comprendere in che modo Volkswagen deciderà di metter le mani su Porsche, visto e considerato che le alternative (con significativi risvolti fiscali) non sembrano mancare. Alcuni osservatori suggeriscono come la compagnia tedesca possa creare una nuova holding alla quale attribuire temporaneamente (fino al 2014) il pacchetto di partecipazioni acquisite in Porsche.

Hyundai sfida Volkswagen nel mercato europeo

 Hyundai Motor ha assegnato al continente europeo una importanza strategica, tanto è vero che attualmente esso viene considerato l’area geografica più importante per le politiche commerciali da implementare: la casa automobilistica coreana, nota soprattutto per i suoi bassi prezzi, si sta focalizzando in questo senso proprio a causa della consapevolezza dei consumatori sui costi del comparto. La crescita delle vetture vendute è dunque aumentata in maniera esponenziale negli ultimi sette anni, consentendo alla compagnia asiatica di battere perfino il +60% fatto registrare da Volkswagen, non certo l’ultima delle arrivate.

Samsonite è pronta a rilevare Tumi Holdings

 Samsonite International, la multinazionale americana nota per la sua produzione di borse e bagagli (tra le maggiori al mondo), ha annunciato la possibile acquisizione di un’altra concorrente, la Tumi Holdings Incorporated: gli stessi vertici aziendali considerano questa operazione come un passaggio naturale, tanto che si è pronti a spendere fino a un miliardo di euro. Inoltre, come ha precisato Ramesh Tainwala presidente di Samsonite per l’area dell’Asia-Pacifico e del Medio Oriente, l’intenzione è quella di accelerare la crescita economica attraverso altre incorporazioni di questo tipo.

Eni dice addio a Snam Rete Gas

 Eni sembra rassegnata e non si sta opponendo alla perdita di una delle sue principali controllate, Snam Rete Gas; la rinuncia è più che mai vicina e il divorzio tra le due parti sarà probabilmente consensuale. D’altronde, questa specifica scissione è prevista anche dal decreto sulle liberalizzazioni che diventerà una realtà concreta a partire da domani, come prevede espressamente l’articolo 18, il quale parla della necessità di separazione proprietaria tra una determinata infrastruttura e quei soggetti che sono integrati dal punto di vista verticale e che sono in grado di utilizzarla. Il provvedimento è ancora nella fase di bozza, ma questa norma dovrebbe essere uno dei cardini principali.

Kodak discute con Citigroup la propria bancarotta

 L’ultima fotografia che la Eastman Kodak Company potrebbe scattare rischia di essere quella della propria bancarotta: è proprio per questo motivo che il colosso americano ha avviato delle discussioni piuttosto avanzate con Citigroup, in modo da ottenere i finanziamenti necessari per prepararsi a ogni evenienza. La multinazionale di Rochester, celebre per i suoi rullini e gli altri dispositivi fotografici, è infatti intenzionata a cercare la maggiore protezione possibile dai suoi creditori, tanto che a breve è prevista perfino la vendita del proprio portafoglio brevetti. Il denaro necessario in questo senso ammonta a circa un miliardo di dollari, ma la cifra potrebbe anche cambiare e salire in modo vertiginoso.

Microsoft pronta a licenziare per la propria riorganizzazione

 La ristrutturazione aziendale è diventata la principale priorità della Microsoft Corporation: il colosso informatico di Redmond, infatti, sta pianificando nel dettaglio alcune misure occupazionali, in primis il licenziamento di diverse centinaia di posti di lavoro. Queste stesse misure, comunque, non sono state ancora stabilite e dunque potrebbero anche subire dei cambiamenti nei prossimi giorni. Il coinvolgimento dei dipendenti sembra però importante, ma i primi annunci ufficiali in questo senso potrebbero avvenire entro un mese di tempo.

Maserati chiude il 2011 con dei ricavi incoraggianti

 Il terzo trimestre del 2011 è stato senza dubbio brillante per Maserati: l’azienda modenese ricorderà infatti in maniera positiva il periodo compreso tra gli scorsi mesi di ottobre e dicembre, visto che sono stati caratterizzati da ricavi totali per 142 milioni di euro e da un incremento di ben sei punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno prima, un deciso passo in avanti. L’aggiunto è giunto direttamente dalla compagnia in questione, la quale fa parte del gruppo Fiat.

Olympus rischia il delisting dal Tokyo Stock Exchange

 Olympus Corporation potrà mantenere ancora per qualche tempo la propria quotazione presso il Tokyo Stock Exchange, almeno fino a quando non sarà fatta chiarezza in merito ai recenti scandali: in particolare, il colosso giapponese deve assolutamente riformare il proprio management se è ancora intenzionato a far parte del listino asiatico. C’è comunque da dire che la decisione finale spetterà alla stessa borsa nipponica, la quale si è riservata del tempo fino alla fine di questo mese. La società in questione, celebre per i propri apparecchi ottici e fotografici, è entrata nell’occhio del ciclone a causa di alcune rivelazioni che nel corso del 2011 hanno messo in luce le grosse perdite nascoste per circa un decennio.

Ford supera i due milioni di vendite negli Stati Uniti

 Ford Motor Company, uno dei più celebri brand automobilistici a livello internazionale, è riuscita a superare quota due milioni di vendite nel mercato americano: si tratta di un evento importante, anche perché un numero simile non veniva raggiunto addirittura da quattro anni, con i modelli come la Fiesta o il suv Explorer che hanno letteralmente dominato i guadagni complessivi, fornendo un contributo davvero prezioso. Tra l’altro, la stessa Fiesta e la Focus hanno fatto registrare un incremento superiore ai venti punti percentuali nel corso di quest’anno, mentre i dati relativi a vetture di maggiori dimensioni, come appunto l’Explorer, l’Escape e il pickup F-150 hanno messo in luce un rialzo di almeno il 30%.

Citigroup comincia a vendere i propri assets del Belgio

 Citigroup non si fida più del Belgio: l’affermazione può sembrare forte, ma non si può pensare a una cosa diversa, dal momento che la banca americana sta cedendo tutte le proprie filiali presenti nel paese europeo e collegate al Crédit Mutuel Nord Europe. L’obiettivo di questa vendita è soprattutto quello di abbandonare i cosiddetti assets non core, vale a dire quelli meno strategici e che vengono utilizzati con minore frequenza. La transazione, appena avviata, dovrebbe concludersi non più tardi del secondo trimestre del 2012. I termini della trattativa sono stati comunque mantenuti confidenziali.

Il brusco calo delle fusioni e acquisizioni globali

 Il valore delle acquisizioni e rilevamenti globali è sceso al più basso livello di questo 2011 nel corso dell’ultimo trimestre, vale a dire quello ancora in corso: il motivo è presto detto, la crisi europea del debito sta frenando moltissime compagnie in tali operazioni, tanto che anche nel 2012 una ripresa sarà quantomeno improbabile, visto che persino i colossi più rischi non vogliono azzardare degli acquisti. Nel dettaglio, le fusioni e le acquisizioni sono calate di ben sedici punti percentuali rispetto al trimestre precedente e si sono attestate a quota 457,1 miliardi di dollari.

Kodak è sempre più vicina al fallimento

 Le disastrose condizioni finanziarie di Kodak non sono un mistero per nessuno da diverso tempo: il colosso americano, celebre per i suoi rullini e dispositivi fotografici, si sta infatti preparando al peggio, tanto che il rischio più concreto è quello di dichiarare il fallimento e portare di conseguenza i libri in tribunale. D’altronde, non si può procedere in un’altra maniera, visto che gli ultimi tre mesi di questo anno sono stati caratterizzati da una liquidità davvero scarsa (appena 660 milioni di euro), con un calo di ben cinquanta punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

Fiat apre due centri Mopar a Shanghai e Dubai

 Il continente asiatico deve avere un fascino particolare per il Lingotto: in effetti, Fiat e Chrysler hanno comunicato in maniera congiunta che verranno aperti ben due centri di distribuzione Mopar (la divisione Motor Parts) da queste parti, per la precisione a Shanghai, in Cina, e a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, una scelta che è volta a sostenere in maniera adeguata i rialzi dei mercati globali. Come è stato dichiarato espressamente da Pietro Gorlier, numero uno e amministratore delegato della stessa Mopar, l’apertura di due strutture così importanti non è certo casuale e vuole far intendere come la rete di distribuzione diventerà sempre più ampia, con in vari pezzi di ricambio e l’assistenza in questo campo che beneficeranno delle ottime performance delle piazze in questione.

Toyota riduce i profitti a causa delle alluvioni thailandesi

 L’utile netto di Toyota Motor deve fare i conti con difficoltà che non sono strettamente collegate all’economia: in effetti, la compagnia automobilistica giapponese è stata costretta a ridimensionare le proprie previsioni finanziarie in merito all’anno fiscale del 2011 a causa delle alluvioni che hanno funestato di recente la Thailandia e che hanno conseguentemente influito in maniera negativa sul sistema produttivo. Nel dettaglio, il colosso nipponico si è ora sbilanciato con un utile pari a 180 miliardi di yen (circa 1,7 miliardi di euro), un totale che è notevolmente inferiore rispetto a quello di appena quattro mesi fa, quando si parlava con entusiasmo di ben 390 miliardi (-54% per la precisione); inoltre, si tratta di una stima più bassa anche dei 401,46 miliardi che gran parte degli analisti si attendevano.