Il Tesoro USA permetterà alla Cina di acquistare i Treasury Bond americani senza passare necessariamente per Wall Street. Washington ha deciso di offrire un trattamento “vip” al suo principale creditore ed è la prima volta che attiva una relazione informatica diretta con un governo straniero. Anche se non annunciata pubblicamente, sembra che questa prassi sia già in vigore dalla scorsa estate. Pechino può così piazzare i suoi ordini di acquisto senza passare per l’intermediazione finanziaria delle banche di Wall Street per partecipare alle aste del Tesoro USA. Tuttavia, per vendere sarà però necessario ricorrere ancora ai primary dealers.
Facebook finisce nel mirino della SEC
E’ iniziata nel peggiore dei modi l’avventura di Facebook in borsa. Il titolo, che è stato quotato venerdì 18 maggio sul listino Nasdaq a un prezzo di collocamento pari a 38 dollari, sta crollando sotto i colpi delle vendite e negli ultimi due giorni ha già perso il 20% circa. Ieri il titolo ha toccato un minimo intraday a 30,9 dollari, chiudendo poi a 31 dollari con un vistoso calo dell’8,9%. Il giorno prima era scesa dell’11%. Dai top assoluti di 43,1 dollari toccati venerdì, la discesa è stata pari al 39%.
Il piano per la riorganizzazione di Banca Carige
Il progetto di riorganizzazione di Banca Carige potrà a breve diventare realtà: lo ha deciso il consiglio di amministrazione dello stesso istituto ligure, il quale è intenzionato a rendere ancora più efficace ed efficiente il piano strategico che è stato predisposto per il triennio 2011-2014. In particolare, la banca dovrebbe essere in grado in questa maniera di diventare più attiva anche al di fuori della Liguria, la sua regione di elezione, tanto che è già tutto pronto per il conferimento alla Banca Carige Italia spa, gruppo di nuova costituzione. La notizia è circolata nella giornata di ieri e si sono avute delle conferme in tal senso.
Consob probabile parte civile contro il convertendo di Bpm
Anche la Consob potrebbe andare a costituirsi come parte civile nell’ambito di un ipotetico processo relativo al bond convertendo della Banca Popolare di Milano: il caso in questione è piuttosto celebre, tanto da aver coinvolto un numero impressionante di risparmiatori del nostro paese. Ora, la Commissione Nazionale di Società e di Borsa si è finalmente decisa a inviare un esposto sulla vicenda alla procura di Milano, quindi la possibilità di una costituzione come quella appena descritta diventa sempre più concreta. Il processo in questione, inoltre, dovrebbe riguardare gli ostacoli che sono stati posti alla stessa autorità di vigilanza nelle normali attività di controllo.
No opa obbligatoria di Unipol su Fonsai
L’opa su Fonsai da parte di Unipol non è obbligatoria. A patto che si verifichino determinate condizioni, aggiunge la Consob, secondo la quale è possibile applicare le norme sull’esenzione dall’offerta pubblica d’acquisto su Premafin e Fonsai, mentre la Commissione di vigilanza sostiene che “non sia possibile assumere, al momento, una decisione in merito alla sussistenza dell’obbligo di Ppa “a cascata” su Milano Assicurazioni a seguito dell’aumento di capitale Premafin, in presenza di un quadro informativo incompleto”.
Le decisioni Consob sono state comunicate in mattinata alla compagnia Unipol, con la precisazione che l’esenzione dell’opa su Premafin è condizionata al fatto che venga revocata la manleva concessa da Unipol gruppo finanziario a favore degli azionisti di Premafin. Inoltre, l’esenzione – continua la Consob – potrebbe essere considerata non applicabile se gli attuali azionisti di riferimento di Premafin eserciteranno il diritto di recesso.
Bilancio Vodafone 2011
Vodafone ha chiuso il bilancio d’esercizio 2011 (con periodo fiscale terminato il 31 marzo 2012) con utili netti in forte calo. A pesare sulla tenuta dei conti della compagnia telefonica è stata soprattutto la cattiva contribuzione del mercato europeo, a sua volta trascinato al ribasso dalle prestazioni di Italia e Grecia. Nel medio termine, nonostante la crisi che sta coinvolgendo alcuni tra i principali mercati della società britannica, e nonostante l’agguerrita concorrenza di alcuni tra i principali ed emergenti competitors, Vodafone si attende una nuova crescita.
Nel dettaglio, la società fa sapere di aver chiuso l’esercizio 2011 con utile netto di gruppo in flessione del 12,7 per cento a poco meno di 7 miliardi di sterline, con utile adjusted per azione pari a 14,91 pence (in flessione di 11 punti percentuali). I ricavi sono invece saliti dell’1,2 per cento a 46,4 miliardi di sterline, con Ebitda in flessione dell’1,3 per cento a 14,5 miliardi di sterline.
Ubi Banca promossa dalle banche d’affari
Continua il buon momento in borsa per il titolo Ubi Banca (codice di negoziazione: UBI), che sta guadagnando anche oggi l’1,8% quotando in area 2,37 euro. Ieri il titolo ha messo a segno una performance del 6,58%, dopo che venerdì 18 maggio era stato toccato il minimo più basso di sempre a 2,1 euro. A mettere le ali al titolo a Piazza Affari, come del resto anche altri big italiani del credito (in particolare Banco Popolare), è stata la decisione della Banca d’Italia di dare il via libera all’utilizzo dei modelli interni per la misurazione del rischio di credito verso le imprese e dei rischi operativi.
Piano Stati Uniti-Inghilterra per salvare le grandi banche
Mentre l’Europa continua a fronteggiare la crisi dei debiti sovrani e la probabile uscita della Grecia dall’unione monetaria, il fronte anglosassone costituito da Stati Uniti e Gran Bretagna sta lavorando per rafforzare le linee di difesa in caso di fallimento delle grandi banche. La Bank of England, la Financial Services Authority e la Federal Deposit Insurance Corporation stanno implementando un piano d’emergenza per proteggere le big del credito nel caso in cui avvenisse un clamoroso tracollo di una delle sette più grandi banche dei due paesi, come Goldman Sachs e Barclays.
Titolo Facebook crolla al Nasdaq (-11%)
Nessun riscatto per Facebook dopo il deludente esordio al Nasdaq, avvenuto venerdì 18 maggio. Ieri sera in chiusura a Wall Street, le azioni Facebook risultavano in calo dell’11% a 34,03 dollari, nettamente al di sotto del prezzo iniziale di collocamento di 38 dollari. In realtà, le azioni del social network erano scese addirittura del 13,6% nell’intraday fino a 33 dollari. Il tonfo di ieri è costato al colosso di Menlo Park la perdita di 10 miliardi di dollari di capitalizzazione, che ora è scesa a 94 miliardi di dollari.
Come proteggersi dai ribassi delle borse
La parola d’ordine che oggi risuona frequentemente tra i risparmiatori è “protezione”. Le turbolenze sui mercati finanziari e le aspettative di forte rallentamento economico nei prossimi 2-3 anni si mescolano con la crisi dell’euro e lo spettro di un’uscita della Grecia dalla moneta unica. Senza dimenticare la grave crisi bancaria in Spagna, il possibile effetto-contagio sull’Italia e i recenti timori per la forte esposizione sui derivati di JP Morgan. Quanto basta per spingere gli investitori, grandi e piccoli, verso una maggiore protezione del capitale.
Previsioni Oro 2012
Con gli USA che tentano il recupero e l’Eurozona che invece sfiora la catastrofe, gli investitori dove riversano i propri capitali?
Il mercato immobiliare resta forse in questo momento uno dei preferiti. Se invece si vuole far affidamento per una parte del proprio portafoglio ai prodotti finanziari, evitando quelli a basso rendimento ed escludendo i titoli di Stato, la scelta è quanto mai difficile. Dopo l’IPO di Facebook le novità attese in borsa sono ben poche ed il rischio è di inserirsi in una situazione di stallo pericolosa per gli investitori di lungo termine che cercano il guadagno sui grafici di lungo.
Tra le scelte preferite restano le commodities ed i metalli preziosi; Wheat Corn e Soybean secondo buona parte degli analisti potrebbero rivalutarsi nei prossimi anni dopo che la crisi ha ingiustamente affondato il loro valore, così come anche il Petrolio è atteso in salita nel medio termine (mentre sul lungo termine si sta’ ancora valutando l’effetto delle energie alternative sul mercato dei trasporti).
Voci di dividendo straordinario per Impregilo
Le ultime contrattazioni del titolo Impregilo sono state contrassegnate da performance nettamente al rialzo, un andamento favorito senza dubbio dalle indiscrezioni che stanno ancora circolando in merito a un possibile dividendo straordinario: il principale gruppo del nostro paese per quel che concerne le costruzioni e l’ingegneria è stato infatti capace di far registrare un rialzo di 6,3 punti percentuali, fermando la sua quotazione poco al di sotto dei tre euro (2,94 per la precisione). Le voci a cui si faceva riferimento in precedenza sono quelle diffuse dal celebre quotidiano Repubblica,il quale ha parlato chiaramente della redistribuzione ai soci di trecento milioni di euro.
Veneto Banca propone un dividendo da 60 centesimi
Nel periodo che è compreso tra il 1998 e lo scorso anno, Veneto Banca è stata in grado di mettere a disposizione un rendimento medio annuo di ben 9,39 punti percentuali: tale valore si può facilmente ottenere grazie alla somma dei valori di tutti i dividendi approntati e dei capital gain (il guadagno in conto capitale per intenderci) dei titoli azionari del gruppo di Montebelluna. Gli ultimi giorni sono stati infatti caratterizzati da una distribuzione piuttosto interessante per quel che riguarda il dividendo in denaro, il cui importo è stato fissato in sessanta centesimi di euro per ogni singolo titolo azionario. Il monte dividendi è superiore ai cinquantasette milioni di euro, un ammontare che è stato possibile raggiungere anche mediante un opportuno incremento di valore del titolo, vale a dire da 39,50 a 40,25 euro per la precisione.
Nuovi criteri valutazione portafogli Banco Popolare
L’istituto di credito Banco Popolare ha appena annunciato di aver ricevuto dalla Banca d’Italia l’autorizzazione ad adottare i nuovi modelli di valutazione per i portafogli corporate e per i portafogli retail. Stando a quanto affermato dalla banca, il nuovo modello sarebbe utilizzabile anche per il calcolo del rischio di mercato con un floor all’85%. La società ha affermato di ritenere che l’adozione del modello di valutazione avanzato dovrebbe avere un impatto positivo sul rapporto patrimoniale core Tier 1 di circa 200 punti base, portando così l’indicatore al mese di marzo intorno alla quota del 9,4 per cento.