L’aumento capitale di Moviemax Media Group

 Moviemax Media Group è la società milanese che si occupa di acquisire o di produrre delle opere filmiche per sfruttarne i diritti in tutti i canali di distribuzione: questo stesso nome, però, è più attuale che mai in questa giornata odierna a causa di una importante operazione finanziaria. In effetti, a partire da oggi e fino all’8 giugno prossimo i diritti del gruppo in questione saranno negoziabili con tanto di aumento di capitale fino a quasi cinque milioni di euro. Tale importo sarà quindi offerto in opzione agli azionisti attraverso una opportuna emissione di titoli, 82,4 milioni per la precisione se si fa riferimento alla tipologia ordinaria. Il prezzo unitario, invece, sarà pari a 0,0606 euro, con un concambio pari a quattro nuove azioni per ognuna di quelle di cui si è in possesso.

Rischio derivati JP Morgan da 100 miliardi

 Lo scandalo relativo alle attività di trading sui derivati, che è costato finora a JP Morgan una perdita da oltre 2 miliardi di dollari in sei settimane, potrebbe essere soltanto una piccola falla in un sistema di operazioni sui prodotti finanziari derivati ben più complesso. Inoltre, sembra che il ceo della banca d’affari americana, Jamie Dimon, fosse a conoscenza delle strategie della divisione sotto accusa, vale a dire il chief investment office di Londra. Questo ufficio, guidato fino a pochi giorni fa dalla dimissionaria Ina Drew, avrebbe accumulato un portfolio da 100-150 miliardi di dollari in titoli ad alto rischio, come gli asset-backed securities (Abs).

Piazza Affari alla ricerca di pmi da quotare

 Tra le quotazioni principali dei prossimi mesi vi potrebbero essere senza dubbio quelle delle piccole e medie imprese del nostro paese: l’appello e la richiesta in questione sono giunti direttamente dalla Consob, nel corso del discorso di Giuseppe Vegas a Piazza Affari di qualche giorno fa e ora si cominciano a ipotizzare le casistiche maggiormente frequenti. Anzitutto, bisogna specificare che il collocamento dei titoli azionari delle pmi viene ritenuto strategico e fondamentale per mantenere in vita la stessa Borsa Italiana, visto che le quotazioni nuove di zecca sono davvero scarse e non molte aziende sembrano interessate a una prospettiva del genere. L’invito della Commissione Nazionale di Società e di Borsa è stato dunque perentorio, ma in che modo verrà percepito nella realtà concreta?

L’offerta su ApuliaProntoprestito supera il 95% del capitale

 Le azioni ApuliaProntoprestito sono interessate attualmente da un adempimento ben preciso, vale a dire quello relativo all’obbligo del loro acquisto: è proprio per tale motivo che la giornata di ieri è stata caratterizzata da un comunicato fondamentale in questo senso, vale a dire quello di cui sono rese protagoniste Banca Apulia e la compagnia Hdi Assicurazioni. Nel dettaglio, queste ultime hanno fatto sapere che allo stato attuale delle cose risultano essere pervenute delle richieste di vendita per un totale di oltre dodici milioni di titoli azionari. Questo vuol dire che si sta parlando di una quota pari al 5,1% del capitale sociale della stessa emittente: aggiungendo questo monte agli oltre 212 milioni di titoli che sono già in possesso degli offerenti ancora prima dell’inizio dell’intera procedura di obbligo di acquisto, si ottiene un ammontare complessivo di 224,58 milioni di azioni.

Titolo Facebook nel giorno dell’IPO

 Facebook è sbarcato in borsa e subito sono iniziate le polemiche al punto che la società di controllo della Borsa Americana ha dovuto aprire un’inchiesta sull’IPO più importante del secolo. Il titolo Facebook è infatti sbarcato sul Nasdaq con 5 minuti di anticipo rispetto all’orario concordato e questo ha creato non pochi disagi. Da subito il titolo Facebook ha iniziato una importante salita fino a toccare i 45 dollari per azione ovvero 7 dollari in più rispetto al prezzo di collocamento fissato a 38 dollari per azione. Dopo una prima salita, come era prevedibile, il titolo è nuovamente sceso fino a raggiungere il prezzo di collocamento e questo è per far apprezzare l’IPO a tutti gli investitori.

Azioni privilegiate e risparmio Fiat

 Oggi è stato l’ultimo giorno di negoziazione per le azioni privilegiate e di risparmio Fiat. Stando agli analisti di mercato, la scelta di eliminare dalle quotazioni i titoli appartenenti a queste categorie sarebbe imputabile alla volontà di condurre a una semplificazione societaria che potrebbe portare alla completa fusione di Chrylser e Fiat. Tra le principali ipotesi per giungere all’obiettivo di cui sopra, il reverse merger tra Fiat Industrial e la Cnh, quotata a New York.

Compiendo un passo in avanti, invece, c’è chi già prospetta delle importanti variazioni nella struttura produttiva degli impianti italiani e americani, dando oramai per certo (ma chissà quanto possono valere, almeno per il momento, tali ipotesi), il trasferimento di buona parte delle linee produttive dall’altra parte dell’Oceano, dove Chrysler e – soprattutto – l’economia statunitense, potrebbero essere pronte ad accogliere Fiat a migliori condizioni di costo.

Movimenti ai vertici Impregilo

 Le nubi intorno ai vertici societari Impregilo si stanno lentamente diradando. A contribuire a far maggiore chiarezza è arrivato Claudio Costamagna, candidato scelto da Pietro Salini per ricoprire l’incarico di presidente della società. Ne è conseguito un rincorrersi di voci e indiscrezioni, e un unico dato certo: Costamagna, in queste ore, starebbe indicando gradualmente alcuni nomi da eleggere come possibili consiglieri di standing, con i requisiti dell’indipendenza, da presentare in assemblea nella seduta di un prossimo luglio che appare ancora molto lontano.

Il nome di Costamagna è di primissimo livello: ex banchiere alla Goldman Sachs, oggi consigliere indipendente nel consiglio di amministrazione di Luxottica e di Dea Capital, è molto conosciuto su scala internazionale. La presidenza è invece attualmente affidata a Massimo Ponzellini, che percepisce uno stipendio non dissimile a quello dell’amministratore delegato Alberto Rubegni. Le deleghe del gruppo verrebbero affidate a Pietro Salini, che ha affermato di volersi assumere la responsabilità della gestione del gruppo di costruzioni.

Petrolio scende a Maggio 2012

 La differenza di prezzo tra il mercato dei “raffinati” (benzina e gasolio) ed il mercato finanziario legato al petrolio pure aumenta ancora dopo il crollo di quest’ultimo sul mercato USA. Nei mesi precedenti, nell’Eurozona è iniziata una fase di aumento dei carburanti dovuto unicamente ad accise applicate dai Governi in carica. Non esiste infatti una ragione “finanziaria” che possa giustificare l’aumento della benzina e del gasolio, ed anzi se il mercato “retail” seguisse il mercato finanziario allora quello che dovremmo registrare alle pompe sarebbe un drastico calo del prezzo al litro.

Il top assoluto annuale del 2012 è stato registrato tra la fine di febbraio scorso e la fine di marzo 2012; il prezzo del future legato all’andamento del Crude Oil si aggirava in prossimità dei 110 $ al barile e le aspettative degli analisti erano ancora fortemente rivolte a target rialzisti ambiziosi, che miravano al recupero dei livelli raggiunti con la precedente bolla speculativa.

Facebook debutta al Nasdaq a 38 dollari

 Mancano ormai poche ore e finalmente Facebook sbarcherà ufficialmente sul listino azionario americano Nasdaq. Il simbolo di negoziazione sarà FB. Intanto anche l’ultimo tassello è andato al suo posto. Il prezzo dell’Ipo è ora ufficiale: 38 dollari per azione. Il pricing dei titoli Facebook va a fissarsi proprio sul massimo della forchetta prevista (34-38 dollari), che era stata già aumentata dalla precedente valutazione (28-35 dollari). La capitalizzazione di partenza per il colosso dei social media sarà pari a 104 miliardi di dollari, una cifra record e senza precedenti per l’Ipo di una big americana.

Opa Buongiorno-Docomo: la Consob riceve il documento

 Appena quattro giorni fa la Docomo Deutschland Gmbh ha annunciato una offerta pubblica di acquisto volontaria e totalitaria nei riguardi delle azioni ordinarie di Buongiorno spa: il corrispettivo fissato in questo caso è stato pari a due euro per ogni singolo titolo, mentre l’aggiornamento più importante è proprio quello delle ultime ore, visto che la stessa società offerente ha presentato alla Consob il documento da pubblicare in questo caso, nel rispetto di quanto previsto dal Decreto legislativo 58 del 1998 (meglio noto come Testo Unico Finanziario). Vi sono anche due azionisti vincolanti, i quali rispondono al nome di una società a responsabilità limitata, la Capital B Lux, e di un ingegnere, Mauro Del Rio.

Il cda di Igd approva bilancio e aumento di capitale

 Anche per Immobiliare Grande Distribuzione (Igd) è giunto il momento di approvare in via definitiva alcuni importanti dati e decisioni: il consiglio di amministrazione del gruppo di Ravenna, celebre per la sua attività immobiliare e la grande distribuzione organizzata, non ha fatto altro che eseguire la delibera di circa un mese fa dell’assemblea straordinaria. Ebbene, volendo essere ancora più precisi, è stato dato il via libera alle condizioni finali relative all’aumento di capitale, il quale è sostanzialmente riservato a tutti quei soggetti che hanno diritto al dividendo per l’esercizio finanziario dello scorso anno.

Come investire in Facebook

 Oggi è senza dubbio il giorno di Facebook, che sbarcherà al Nasdaq con il simbolo FB. Il roadshow di presentazione della società di Menlo Park agli investitori istituzionali ha portato in dote una domanda boom e un aumento della forchetta del prezzo di collocamento a 34-38 dollari per azione da 28-35 dollari. Le 337,4 milioni di azioni offerte sono andate letteralmente a ruba. Il sold-out anticipato ha fatto sì che l’offerta fosse aumentata di altre 50 milioni di azioni. Ma in che modo è possibile investire in azioni Facebook direttamente o indirettamente?

Ferrero salva il brand Kinder

 La Corte di Giustizia europea ha sciolto il contenzioso che aveva visto opporsi la società Ferrero e l’imprenditore tedesco proprietario di Kindertraum, un marchio molto simile a quello storico dell’azienda di Alba. La Corte, valutando che il nome “Kinder” distingue per più di una generazione di italiani un’intera gamma di prodotti della Ferrero, non può essere registrato in Europa da altri soggetti, nemmeno per brand simili come, appunto Kindertraum, poiché potrebbe generare confusione nel pubblico.

Il contenzioso legale era approvato dinanzi ai giudici europei dopo essere esaminati dall’Uami, l’ufficio per l’armonizzazione nel mercato unico di marchi, disegno e modelli. All’ufficio si era rivolto pochi anni fa un imprenditore tedesco, Harald Wohlfahrt, che aveva chiesto di registrare il marchio denominativo “Kindertraum” (letteralmente, “sogno dei bambini”) per prodotti appartenenti a un settore differente da quello Kinder, il cartario (cartonicini, prodotti da cartoleria, decorazioni natalizie). La Ferrero si era invece opposta.

Quota mercato Fiat

 Nel corso del mese di aprile, stando a quanto dichiarano i dati diffusi dall’Acea, associazione che riunisce i tutti i costruttori auto europei, il mercato dell’auto del vecchio Continente ha continuato a perdere terreno. Nei 27 Paesi UE + EFTA, infatti, le immatricolazioni sono state pari a 1.058.348 unità, con una flessione del 6,5%rispetto a 1.132.172 unità di un anno fa. Una flessione che replica quella rilevata nel corso del terzo mese dell’anno, quando la diminuzione delle immatricolazioni era stata pari a 6,6 punti percentuali.

Complessivamente, nel corso dei primi quattro mesi dell’anno sarebbero state immatricolate 4.487.798 unità, con una flessione di 7,1 punti percentuali rispetto ai 4.829.116 dello stesso periodo del 2011. Nei soli 27 Paesi dell’Unione Europea le consegne sono calate di 6,9 punti percentuali. A perdere terreno è anche il gruppo Fiat, con immatricolazioni calate di 11,3 punti percentuali su base annua, a 75.462 unità, per una quota di mercato che passa da 7,5 punti percentuali dell’aprile 2011 agli attuali 7,1 punti percentuali.