Seat Pagine Gialle (codice di negoziazione: “PG”) ha comunicato di aver ricevuto l’approvazione al piano di ristrutturazione aziendale dagli azionisti e dagli obbligazionisti. La notizia ha messo le ali al titolo in Borsa, tanto che le azioni Seat Pagine Gialle sono state più volte sospese dalle contrattazioni per eccesso di rialzo. Attualmente il titolo guadagna il 18% circa e ha superato quota 0.05€. Dai minimi storici toccato lo scorso 18 gennaio a 0.0233€, la performance ad oggi è superiore al 100%. Soltanto negli ultimi 4 giorni del mese di gennaio scorso, il titolo aveva guadagnato il 70% circa.
Previsioni prezzo Unicredit marzo 2012
Tra le banche italiane maggiormente sotto i riflettori troviamo certamente Unicredit, protagonista di un imponente aumento di capitale da circa 7,5 miliardi di euro avvenuto lo scorso gennaio. La banca di Piazza Cordusio ha accolto nuovi grandi investitori, soprattutto fondi di investimento (BlackRock, Capital Research, fondo Aabar di Abu Dhabi, …), che hanno apportato nuova liquidità in un momento di grande turbolenza sui mercati finanziari per la crisi del debito sovrano della zona euro e per le tensioni sull’Italia. La maggior parte degli investitori avrà sicuramente già conseguito performance da capogiro, visto che da inizio gennaio le azioni Unicredit hanno sperimentato forti apprezzamenti.
Bond Monte dei Paschi per investitori professionali
Lo si era accennato già ieri, le banche italiane stanno cominciando a smuoversi dall’immobilismo che le ha caratterizzate nel corso del 2011: dopo Unicredit è stato infatti il turno di Monte dei Paschi di Siena, la quale è tornata in gran stile sui mercati internazionali, lanciando un titolo obbligazionario nuovo di zecca con una scadenza che predilige il breve termine, vale a dire due anni. Il mercato non poteva che rispondere in maniera entusiastica e i numeri hanno confermato questo interesse, visto che gli investitori hanno ordinato ben 2,5 miliardi di euro per quel che concerne tale bond, mentre l’offerta era stata fissata in un miliardo complessivo.
Asta titoli Spagnoli per 4.5 miliardi di euro
Lo spread dei titoli di Stato dei Paesi Europei con riferimento al Bund tedesco continua ad essere il “polso” dell’Europa in questa fase di recupero della fiducia e le sale trading seguono ancora da vicino le emissioni dei titoli del debito. La grande influenza che queste hanno sul mercato azionario costringono i traders a fermare il mercato poco prima dei risultati che fin’ora sono sempre stati positivi negli ultimi tempi anche se l’uscita dalla fase attuale è più difficile del previsto.
La Spagna ha appena collocato 4.500 milioni di euro di bond a medio termine con rendimenti in calo rispetto alla precedente emissione; il “5 anni” è stato sottoscritto con un rendimento del 3.4% per 1.5 miliardi di euro (in ribasso rispetto al precedente 4.02%), mentre il “3 anni” si conferma a 2.6% di rendimento contro il 3.3% precedente per un totale di 1.9 miliardi di euro. I titoli a due anni sono stati sottoscritti per 1.1 miliardi di euro e la domanda complessiva ha quasi triplicato l’offerta, contro ogni previsione.
Spread Btp-Bund sui minimi a 6 mesi
Continua la discesa dello spread Btp-Bund dopo la maxi-asta di ieri della BCE, che ha nuovamente inondato di liquidità i mercati europei con 529,53 miliardi di euro concessi a 800 banche ad un tasso agevolato dell’1% e per una durata di 36 mesi. Il differenziale di rendimento tra il Btp decennale e il Bund tedesco di pari scadenza è sceso sotto 320 punti base per la prima volta da inizio settembre 2011. Il rendimento del decennale italiano si attesta ora intorno al 5%, mentre sempre stamattina c’è stato un calo importante anche per il Btp biennale che è tornato sotto la soglia del 2%.
Target Price Banca MPS marzo 2012
Banca Monte dei Paschi di Siena (BMPS) è in netto rialzo dai minimi storici di 0.19€ toccati loscorso 10 gennaio, tanto che i prezzi si sono spinti fin sopra 0.42€ per una performance massima del 123%. Tuttavia, non bisogna dimenticare che lo scorso anno Banca MPS ha perso il 181% del valore della capitalizzazione di Borsa mentre dai top assoluti di maggio 2007 in area 3.2€ la perdita massima raggiunta è stata al dir poco sbalorditiva e pari al 1.584%! Inoltre, lo scorso febbraio l’agenzia di rating S&P ha tagliato il giudizio sul merito di credito a “BBB” avvicinando il titolo al livello “spazzatura”.
Juventus chiude semestre in rosso
Sarà anche ai vertici del campionato di calcio italiano, ma in Borsa i risultati della Juventus sono tutt’altro che pienamente convincenti. Nonostante qualche segnale positivo, infatti, la società ha dovuto ammettere di aver chiuso il primo semestre dell’esercizio 2011/2012 con una perdita di 34,6 milioni di euro, contenendo il risultato negativo rispetto ai – 39,5 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno.
Insoddisfacenti i ricavi, che passano dagli 88,8 milioni di euro dello scorso anno agli attuali 85,4 milioni di euro. Costi operativi in calo di 8,8 punti percentuali a 91,3 milioni di euro. Indebitamento finanziario netto attestatosi intorno ai 125 milioni di euro. “La variazione negativa di 3,9 milioni di euro rispetto al saldo negativo di 121,2 milioni di euro al 30 giugno 2011” – si legge in una nota diffusa dalla società – “deriva principalmente dagli investimenti riferibili al nuovo stadio per 36 milioni di euro e dagli esborsi netti derivanti dalla campagna trasferimenti per 38,6 milioni di euro, parzialmente compensati dal versamento in conto aumento di capitale effettuato da Exor per 72 milioni di euro”.
Bilancio Gruppo L’Espresso 2011
Il contesto economico non certo semplice non ha impedito al Gruppo editoriale L’Espresso di riportare risultati finanziari tutto sommato positivi nel corso del 2011: in effetti, se si volesse riassumere il bilancio dello scorso anno per la società in questione, si potrebbe citare il buon andamento del fatturato. In particolare, sono stati soprattutto i ricavi netti consolidati ad aumentare, anche se non in maniera così netta (0,6 punti percentuali in più per la precisione), attestandosi oltre quota 890 milioni di euro rispetto allo stesso periodo di un anno prima. In questo caso, determinanti sono stati la raccolta derivante dalla pubblicità e i ricavi ottenuti grazie all’area digitale.
Unicredit lancia bond unsecured a cinque anni
Unicredit, tra gli istituti di credito più affermati del nostro paese e dell’intero continente europeo, ha deciso di soddisfare ampiamente gli obbligazionisti: in effetti, la banca di Piazza Cordusio ha fornito la propria approvazione per lanciare sul mercato un nuovo bond del tipo senior unsecured, con una scadenza di cinque anni e un ammontare complessivo che è stato fissato in 1,5 miliardi di euro. In aggiunta, lo spread relativo al rendimento offerto sarà pari a 345 punti base. Il prestito in questione potrà beneficiare senza dubbio della gestione di diverse altre banche, vale a dire Citigroup, Natixis e Société Générale, tanto che è già nota la domanda totale, 5,3 miliardi di euro, ovvero più di tre volte superiore all’offerta.
Telco rifinanzia il debito
Telco ha rifinanziato il debito rinnovando il patto fino al 2015. Il merito dell’operazione finanziaria è relativo all’accordo degli azionisti della compagnia (Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Telefonica), che hanno trovato un’intesa sullo shareholder agreement per 3 anni, fino al 28 febbraio 2015, consentendo così alla società che detiene il 22,5% di Telecom Italia di poter ripianare sul medio termine la propria principale esposizione passiva.
Al di là della scadenza, i termini e le altre condizioni di riferimento rimangono pressochè invariati, come il diritto di richiedere la disdetta del patto tra gli azionisti, e la scissione, attraverso una comunicazione da inviare tra le date del 1 agosto 2014 e il 28 agosto 2014. Possibile inoltre esercitare il diritto di disdetta anticipata, con relativa richiesta di scissione, da comunicare tra il 1 settembre 2013 e il 28 settembre 2013, con esecuzione entro i successivi sei mesi.
Asta Bund positiva e spread in ribasso
L’asta di Bund tedeschi per la prima volta passa in secondo piano, anche se il risultato condiziona direttamente i mercati Europei; lo standard per misurare il rischio di un paese interno alla UE è sempre il Bund, che negli anni si è guadagnato il titolo di miglior investimento in debiti pubblici e per questo viene considerato per il differenziale con gli altri Paesi dell’Eurozona. Il rialzo o il ribasso del rendimento del Bund condiziona direttamente quindi tutto il sistema Eurozona e nel tempo verrà sempre più preso in considerazione dalle sale trading.
L’asta di oggi si è svolta correttamente e non ha riservato alcuna sorpresa; l’emissione è stata di 3,258 miliardi di euro di titoli di Stato con rendimento 1.83% prossimo ai minimi storici. L’operazione LTRO della BCE è andata altrettanto a buon fine e la risposta del mercato è stata contenuta ma decisa; il rialzo di Piazza Affari è per il momento inferiore all’1% ma lascia ampio margine per le prossime ore visto che a trainare al rialzo il listino italiano sono proprio le Banche.
Per Tom tom una trimestrale negativa
Tom Tom International Bv, la celebre società olandese che ha dato il nome ai navigatori satellitari per auto più famosi al mondo, ha reso noti i risultati relativi al quarto trimestre del 2011, l’ultimo dello scorso anno: ebbene, la compagnia di Amsterdam è stata protagonista di una trimestrale a dir poco contrastata e le previsioni relative all’anno attualmente in corso non sono certo incoraggianti, dato che si parla di un trend che proseguirà a rimanere debole. Su quali elementi va maggiormente concentrata l’attenzione degli investitori? Anzitutto, c’è da dire che i ricavi del periodo ottobre-dicembre 2011 sono calati di ben trentuno punti percentuali, attestandosi a quota 357 milioni di euro.
Risultati maxi-asta BCE 29 febbraio 2012
La seconda asta di rifinanziamento a lungo termine della Banca Centrale Europea ha evidenziato un risultato migliore delle attese. La BCE ha assegnato ben 529,53 miliardi di euro a 800 banche europee. Gli analisti si aspettavano un risultato mediamente compreso tra 400 e 600 miliardi di euro, mentre un sondaggio più preciso condotto da Bloomberg aveva portato ad una stima di 470 miliardi di euro. Le richieste arrivate dalle banche italiane sarebbero comprese tra 60 e 70 miliardi di euro, una cifra nettamente più bassa rispetto all’asta precedente che vide l’assegnazione di 116 miliardi.
Bilancio Luxottica 2011
Chiusura d’esercizio 2011 positiva per Luxottica. La società ha infatti confermato le proprie previsioni annuali di fine gennaio, dichiarando di aver concluso lo scorso anno con un fatturato che ha superato quota 6,2 miliardi di euro, per un livello di ricavi record nella storia del gruppo. In particolare, lo sviluppo su base annua del fatturato sarebbe stato pari a 7,3 punti percentuali, con una accelerazione di 12,1 punti percentuali nel corso del quarto trimestre (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), quando il fatturato toccò quota 1,509 miliardi di euro.
Sul fronte opposto del conto economico, molto buoni sono altresì i riscontri forniti dall’utile netto, attualmente in aumento di 12,5 punti percentuali a 425,3 milioni di euro. In apprezzamento in doppia cifra anche l’utile netto adjusted, che compie un balzo di 13,1 punti percentuali a 455,6 milioni di euro. Nel solo quarto trimestre, i due dati sopra esposti sono risultati pari a 64,4 milioni di euro (in aumento di 16,8 punti percentuali e a 72,7 milioni di euro (in aumento di 30,8 punti percentuali).