La crescita lenta dell’Europa comporta che il settore energetico avra’ una crescita pari a zero per più di venti anni, precisamente fino al 2035. Sono le stime dell’a.d. di Enel, Fulvio Conti, che si esprime a margine del B20 organizzato a Cannes in occasione del G20. Occorre una maggiore uniformità nel settore delle fonti energetiche, ha detto il numero uno di Enel, invitando i 27 membri dell’Ue a lavorare presto in questo senso. L’Europa importa attualmente il 60% del fabbisogno energetico, ha infine voluto precisare Conti, che conclude ricordando che la maggior parte delle importazioni sara’ sostituito da energie rinnovabili.
Piazza Affari: rimbalzo tecnico dopo il crollo
Il listino di Milano guadagna circa l’1% intorno alle 3 di pomeriggio, avviandosi ad una chiusura “anonima” senza segnali particolari sul grafico orario. Questa è la situazione post-crollo, ed anche se in open una long black candle ha fatto temere il peggio i trader intraday sembrano aver mantenuto la calma puntando al gap da chiudere rimasto aperto tra circa 15600 e 16000 punti.
La giornata di ieri, lo ricordiamo, è una di quelle che fa’ discutere i telegiornali alla sera con titoli che gettano ancora più nel panico gli investitori e confondono le idee; la colpa del ribasso particolarmente accentuato è stata data ad esempio a sviluppi politici in Grecia da qualcuno, mentre altri si sono accaniti sui titoli di Stato ed il loro differenziale con il Bund (che, ricordiamo, è una conseguenza della sfiducia, non la causa). La verità ancora non è chiara ma di certo il sorvegliato speciale resta il settore bancario, vittima negli ultimi anni di diverse accuse sulla trasparenza nell’operato.
La crisi economica europea fa collassare MF Global
Come è successo tre anni fa, anche questa crisi economica comincia a mietere le prime vittime. In questo caso si tratta di Man Financial Global Holdings Limited, broker newyorkese attivo soprattutto nella progettazione di strumenti derivati (in primis futures e opzioni), la cui bancarotta potrebbe ora erodere ulteriormente la fiducia degli investitori. Quali conseguenze vi saranno stavolta? Il gruppo americano è riuscito a far registrare l’ottavo default più grande di tutta la storia degli Stati Uniti, dopo aver fallito nella sua ultima missione volta a ricercare in maniera disperata un acquirente.
Argentina, una nuova crisi finanziaria all’orizzonte
È impossibile non piangere per l’Argentina, come veniva cantato nel celebre film “Evita” di Alan Parker: la nazione sudamericana ha conosciuto da pochi giorni il suo nuovo presidente, una conferma visto che è stata rieletta Cristina Kirchner, ma non è più tempo per festeggiare, ma per preoccuparsi a causa della crisi finanziaria. Come si spiega una nuova congiuntura negativa dopo i problemi di un decennio fa e la lenta risalita? La stabilità politica è stata assicurata e questo risultato è stato ottenuto proprio grazie alla crescita economica del paese, qualcosa di impensabile dopo il disastro dei tristemente famosi “Tango Bond”.
Piazza Affari: disastro in open, Mib cede oltre il 5%
Gap-down di quasi 400 punti e poi discesa per altri 600; questo è l’inizio di Novembre 2011 a Milano, con il FTSE-Mib che cede oltre il 5% in una giornata estremamente rossa. Anche oggi è facile indovinare chi è la zavorra; il settore bancario cede nel complesso quasi il 10%, come Unicredit singolarmente mentre Intesa sorpassa il 13% di perdita in poche ore. Malissimo anche Fiat che cede il 7.43% seguita a ruota da STM con -6.60% e Eni ed Enel stabili intorno al 4% (e forse proprio queste due sono le uniche che nel pomeriggio potrebbero “sorprendere” tornando vicino alla parità).
Grecia: Papandreou propone un referendum sugli aiuti Ue
La situazione che si vive attualmente in Grecia è tra le più confuse e incerte dal punto di vista economico e sociale: gli scioperi e i disordini sono all’ordine del giorno, nessuno riesce ad accettare le severe misure di austerity, il duro prezzo da pagare per la crisi del debito sovrano. Si può spiegare soltanto con la volontà di placare tutto questo l’ultimo intervento del primo ministro ellenico George Papandreou, il quale è intenzionato a dar vita a un referendum sull’intesa che è stata raggiunta con i creditori nel corso dell’ultimo meeting dell’Unione Europea.
Popolazione mondiale arriva a sette miliardi
Arriva il bimbo o la bimba numero 7 miliardi. Con il termine popolazione mondiale si indica il numero di esseri umani viventi sulla Terra. Le stime parlano di una popolazione mondiale di 6,891 miliardi di abitanti alla data del primo gennaio 2011. Si stima inoltre che la popolazione mondiale sia stata interessata da una crescita continua sin dalla fine della piaga della peste nera, nel corso dell’anno 1300 e che il tasso di crescita della popolazione mondiale ha raggiunto il suo massimo negli anni del dopoguerra, dopodichè, la popolazione ha iniziato nuovamente a diminuire, nel 2008 il totale degli essere umani sulla Terra si è quasi dimezzato.
Piazza Affari: open negativo sul FTSE-Mib, paura sui titoli di Stato Italiani
Avvio di ottava decisamente negativo a Piazza Affari dove il Mib apre le contrattazioni in gap-down appena al di sotto della soglia critica di 16500 punti per poi scendere verticalmente la seconda ora lasciando sul campo almnoe 250 punti.
La paura di recessione diventa sempre più concreta e l’accostamento che paragona Italia e Grecia spaventa gli investitori di tutto il Mondo; il ritorno dello spread Btp-Bund verso i massimi assoluti è ovviamente la prima conseguenza delle voci sui problemi italiani e nella giornata oggi il differenziale si aggira sopra a quota 400 minacciando di salire ancora, con i rendimenti dei BTP arrivati oltre il 6%.
Il Giappone acquisirà nuovi bond dell’Efsf
Tokyo e Bruxelles non sono state mai così vicine, gli svariati chilometri che separano le due capitali sono praticamente cancellati dalle necessità finanziarie di questi ultimi tempi: in effetti, come è stato confermato da alcuni dirigenti del Ministero delle Finanze del Giappone, la nazione asiatica è pronta ad acquisire una nuova serie di titoli obbligazionari relativi all’European Financial Stability Facility (il meccanismo meglio noto come “fondo salva-stati”), anche se in questa occasione non dovrebbe essere mantenuto il medesimo tasso utilizzato in precedenza. Il dicastero in questione ha fatto sapere di aver raggiunto un importante accordo con Klaus Regling, il direttore esecutivo del fondo, col risultato che i bond in questione godranno quindi di una sorte importante.
Groupon: l’Ipo servirà per ricercare denaro cash
Groupon Incorporated, sito web celebre per le sue offerte e i suoi sconti su ristoranti e viaggi, ha deciso di avviare la propria offerta pubblica iniziale, ma tale scelta viene ora letta più come una necessità; in effetti, questa stessa compagnia è alla disperata ricerca di denaro cash per mantenere intatta la propria crescita e per raggiungere il numero di azionisti necessari. Nel dettaglio, Groupon sta tentando di raggranellare fino a 540 milioni di dollari, denaro che verrebbe utilizzato per almeno un anno, anche se il bisogno di liquidità è stato seccamente smentito dai vertici aziendali. Tra l’altro, i costi del marketing sono cresciuti di ben trentasette punti percentuali nel corso dell’ultimo trimestre, quindi bisogna tenere conto anche di questo fattore.
Contingency plan per salvare Europa da rischio contagio
Solo un piano d’emergenza potrebbe salvare i Paesi membri dell’Unione Europea dall’effetto contagio. La crisi che sta colpendo Italia e Spagna può mandare in frantumi l’euro con conseguenze drammatiche sull’economia mondiale, sostengono gli analisti. in realtà dobbiamo ricordarci che questo é successo e continua a succedere anche per il dollaro, ma gli americani non sembrano lamentarsi più del dovuto, consapevoli del fatto che, moneta debole significa anche più competitività globale a livello di esportazioni. Fatto sta che l’Europa sembra intenzionata a mantenere il suo altissimo livello di valore dell’euro (quasi arrivato al doppio rispetto al dollaro) e l’Ue, le banche centrali e il Fondo Monetario Internazionale sono al lavoro per pensare una soluzione.
Occupy Germany: le proteste di Berlino e Francoforte
Il fenomeno delle proteste “Occupy” si estende sempre più a macchia d’olio e sta coinvolgendo ora un paese in cui sono presenti diversi simboli economici contro cui scagliarsi: si tratta della Germania, la cosiddetta “locomotiva d’Europa”, in cui gli indignati stanno dando vita alle loro dimostrazioni da almeno tre settimane consecutive, anche se non con la stessa intensità che si nota altrove. Le città principali in tal senso sono la capitale Berlino e, ovviamente, Francoforte, in cui ha sede la Borsa tedesca, ma soprattutto la Banca Centrale Europea, due dei bersagli più gettonati. Le richieste sono esplicite e chiare: Occupy Germany vuole infatti puntare su una finanza più trasparente e sull’aumento degli stipendi, sempre all’insegna del consueto slogan adottato dai “colleghi” americani, vale a dire “Siamo il 99%”.
Fiducia consumatori in Italia, il domani preoccupa
Precariato, contesto internazionale tinto di tonalità chiaroscure, debito europeo, situazione della Grecia che incombe su ogni singolo stato: sono solo alcuni dei fardelli che pesano sulle aspettative degli italiani, la cui fiducia continua a calare. Tra settembre e ottobre, le rilevazioni Istat hanno registrato registrano un ulteriore riduzione nei livelli di fiducia,che segnano un record negativo dal 2008 a oggi. L’indice relativo alla fiducia dei consumatori è calato dal 94,2 al 92,9, anche se ci sono delle sensibili divergenze tra le varie regioni. A livello nazionale, la flessione e’ diffusa a tutte le componenti e la riduzione é maggiore per l’indice che misura il complesso delle attese a beve termine.
Saab venduta ai cinesi per 100 mln
La casa svedese in crisi finanziaria é stata venduta per 100 milioni di euro. Un prezzo scontato si potrebbe dire, che é subito risultato appetibile per i cinesi: una nota della Swedish Automobile ha annunciato che è stato raggiunto un accordo per la cessione alle società Pang Da e Youngman del 100% delle azioni di Saab Automobile AB e di Saab Great Britain a fronte di un corrispettivo di 100 milioni di euro. L’accordo finale è subordinato, tra le altre cose, all’approvazione delle autorità competenti, mentre il corrispettivo di 100 milioni sarà pagato in rate nei periodi e nelle somme ancora da stabilire. L’accordo quindi attende di essere perfezionato: saranno interpellati gli azionisti della Swedish Autmobile e le autorità di Pechino che dovranno approvare l’acquisizione da parte di Pang Da e Youngman. Per la Saab, che per 20 anni fino al 2010, è stata controllata dalla General Motors inizia una nuova era.