La crisi che imperversa nell’Unione Europea esige molto più impegno di quanto si immaginasse: sembra sia necessaria un’iniezione di liquidità nel Fondo Monetario Internazionale, per dotarla di più mezzi per aiutare la Grecia, nello specifico il fondo necessiterebbe di circa 350 miliardi, secondo quanto riferito da una fonte G20 di un’economia emergente. Il vertice dei ministri delle Finanze dei paesi del G20, partito ieri a Parigi, sembra stia discutendo proprio su questo punto e sul fatto che la zona euro abbia in programma di presentare proprio nel corso di questo mese ulteriori misure per arginare il deterioramento della crisi del debito.
Piazza Affari: close verde per l’ottava positiva
Piazza Affari prova a chiudere in verde la seconda settimana di recupero dell’indice Mib e sembra riuscirci; dal bottom di giornata poco sopra a 15750 punti il mercato è ora tornato vicino a 16300 punti tornando all’attacco del top relativo a 16639 e confermando la forza relativa di breve periodo che ha accompagnato le contrattazioni fin’ora. Il supporto indicato si aggiorna però a 16000 punti vista la salita delle ultime ore e proprio questo livello statico è da controllare in close daily. A seconda della chiusura del mercato rispetto alla statica infatti i trader sceglieranno se mantenere gli short oppure i long per il week-end, liquidando invece le parti contrarie alle indicazioni in vista di un possibile gap lunedì mattina.
Bond Telecom Italia, tutto esaurito
Nella giornata di ieri, Telecom Italia è uscita sul mercato con un’emissione obbligazionaria da 750 milioni di euro. Quest’operazione è la prima che un’azienda del corporate periferico all’eurozona decidere di compiere da Luglio 2011. Con scadenza 20 Gennaio 2017, i bond offrono un rendimento del 7,15%, distante dalla prima emissione di bond del gennaio che offrivano un rendimento de 5,2%. Il direttore finanziario di Telecom Italia, Andrea Mangoni, ha comunque dichiarato che per l’azienda “L’operazione è stata di grande soddisfazione”.
Nuovi possibili acquirenti per Yahoo: Kkr e Blackstone
La lunga fila di “corteggiatori” di Yahoo si amplia ulteriormente: gli ultimi due in ordine temporale sono Kkr & Company e Blackstone Group, società che vengano considerate tra le papabili per il rilevamento del celebre colosso americano. In realtà, volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che esse faranno parte con tutta probabilità di un consorzio volto a garantire i finanziamenti necessari, anche se una offerta vera e propria non è ancora stata formalizzata. Come è noto, da ormai un mese il celebre motore di ricerca sta rivedendo in maniera strategica le proprie opzioni, operazione che è cominciata in coincidenza con il licenziamento dell’ad Carol Bartz. Quest’ultima gestione è caratterizzata da strenue lotte per scongiurare i declini delle vendite o competere con l’acerrima rivale Google, ora invece si dovrà cooperare con i cinesi di Alibaba Group.
Malpensa-Singapore Airlines, ancora incertezza sull’autorizzazione
I cieli milanesi e quelli singaporegni non sono mai stati così vicini come in questo momento: Marco Reguzzoni, capogruppo della Lega Nord alla Camera, ha voluto evidenziare l’intesa raggiunta in merito alla compagnia asiatica Singapore Airlines, un accordo ottenuto insieme al ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, e che va a interessare da vicino uno dei principali aeroporti del nostro paese, Malpensa. Che cosa è stato deciso esattamente? In pratica, la stessa Singapore Airlines aveva espressamente richiesto di poter volare su Milano appunto, una scelta che è poi divenuta una priorità del governo.
Robin Tax, Enel riduce dividendo e crolla in Borsa
L’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti ha annunciato che l’anno prossimo il dividendo della sua società sarà rivisto al ribasso, questo ha avuto conseguenze negative anche in Borsa: a Piazza Affari il titolo ha perso fino al 4,5%. Come mai l’ad ha annunciato questa riduzione dei dividendi, si é ridotto l’utile operativo o ci sono state spese straordinarie? Niente di tutto questo: a detta del numero uno di Enel, tutto dipende della cosidetta “Robin Hood Tax”, il provvedimento con cui é stato alzato dal 6,5 al 10,5% l’aliquota dell’Ires per le società dell’energia, reti e rinnovabili comprese.
Bank of Ireland e lo scandalo dei bond
Lo scandalo dei bond travolge l’Italia, la scorsa estate Bank of Ireland ha ristrutturato il debito senza avvertire i risparmiatori italiani che cosi’ si sono ritrovati a subire il trattamento riservato a chi non aderiva all’offerta: ogni 1.000 euro sono stati rimborsati 10 centesimi ai creditori. Sono almeno 150-200 le famiglie italiane che hanno visto depauperati i propri risparmi, ottenendo un risarcimento di un decimillesimo del valore investito. Partiamo dall’inizio: il gruppo bancario, duramente colpito dalla crisi, ha ristrutturato tre volte i suoi 18 prestiti obbligazionari, l’ultima volta alcuni mesi fa, ovvero questa estate, quando la banca ha proposto ai possessori di una delle 18 obbligazioni subordinate, di scambiare seppur incassando una perdita, quei titoli con nuovi bond garantiti dallo Stato irlandese.
Wall Street: attenzione sul settore bancario
Le stime sugli utili del settore bancario sono in discesa libera e si parla già del peggior periodo dopo la crisi del 2008; per questo l’attesa oggi oltre oceano è tutta per le banche, mentre in italia il settore si divide in due; da un lato abbiamo Banca Popolare di Milano che guadagna circa il 4% portandosi con decisione sopra a 1.85, mentre dalla parte opposta del listino delle blue-chips abbiamo Unicredit che cede in questo momento il 5% del proprio valore portandosi a ridosso di un euro di valore per azione.
Occupy San Francisco, proteste di fronte alla Wells Fargo
Undici contestatori associati all’ormai celebre movimento Occupy Wall Street è stato arrestato nel corso della giornata di ieri mentre bloccava l’ingresso della banca Wells Fargo, proprio nel distretto finanziario di San Francisco: il loro rilascio è stato comunque immediato e ha consentito di conoscere un nuovo capitolo di questa protesta contro le banche e i poteri forti, tanto che è risuonato forte lo slogan “Siamo il 99%”. Persino qualche dipendente dell’istituto di credito americano ha appoggiato questa manifestazione, ricordando che le giuste cause che l’hanno favorita.
Visa e Mastercard citate in giudizio per price fixing
Il destino sta accomunando in ogni occasione Visa Incorporated e Mastercard: come è noto, si tratta di due delle principali compagnie attive nel campo delle carte di credito, le quali sono state entrambe citate in giudizio per un “price fixing”. In pratica, i due colossi statunitensi si sarebbero resi protagonisti di una vera e propria soppressione della concorrenza per quel che concerne gli operatori Atm, così come ha denunciato un gruppo commerciale. Per l’appunto, quest’ultimo ha accusato le società in questione di violazioni della legislazione Antitrust, a causa di evidenti restrizioni imposte ad operatori indipendenti; inoltre, i prezzi adottati da Visa e Mastercard per l’utilizzo di network alternativi (ad esempio Star, Shazam Incorporated e TransFund) erano fin troppo variabili.
Chrysler e UAW raggiungono accordo preliminare
Il nuovo accordo preliminare sul contratto di lavoro raggiunto tra Chrysler e il sindacato Uaw porterà alla creazione di 2.100 posti di lavoro presso la casa americana. Lo ha detto il leader Uaw, Bob King, il quale ha annunciato anche investimenti per 4,5 miliardi di dollari per produrre nuovi modelli e veicoli aggiornati e componenti entro il 2015. Grazie a questo denaro sarà possibile realizzare nuovi investimenti, riorganizzare e migliorare gli impianti. Si tratta del primo contratto di lavoro per Chrysler dalla bancarotta del 2009 e dal salvataggio statale. Si dice soddisfatto il rappresentante sindacale il quale ha sottolineato che le questioni sul taccuino delle priorità sono, in sostanza, tre: i bonus, gli assegni legati ai profitti e il tetto sul numero di lavoratori a stipendio di ingresso.
Barroso presenta una road map alle banche
Il fondo salva-Stati Efsf e la ricapitalizzazione delle banche sono gli obiettivi attorno ai quali ruota la proposta di risoluzione della crisi del debito presentata ieri da Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, di fronte al Parlamento europeo in seduta plenaria. La road map delinea la risposta complessiva necessaria per ristabilire la fiducia nella zona euro e nell’Unione europea, fiducia che é venuta a mancare alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto gli Stati del vecchio continente. Lo scopo é quello di spezzare il circolo vizioso sui dubbi circa la sostenibilità del debito pubblico, la stabilità del sistema bancario e la ripresa della crescita dell’Ue.
Piazza Affari: nuovo tracy, nuovo supporto
L’operatività di oggi sull’indice italiano è concentrata tutta sull’ipotesi che il bottom di ieri sia il minimo centrale del tracy+2 e quindi l’inizio del nuovo ciclo settimanale; a supporto di questa ipotesi, oltre che la durata temporale dei cicli, abbiamo la salita di queste prime ore della giornata che ha portato il Mib direttamente sopra a 16300 punti dove ora sta incontrando la prima resistenza della giornata; questo il livello critico da superare nel breve periodo, anche se l’attenzione è sui due livelli di supporto che se violati invertiranno la tendenza di breve favorendo i ribassi.
Grecia: dalla Troika il via libera alla sesta tranche di aiuti
Banca Centrale Europea, Ue e Fondo Monetario Internazionale, il terzetto che ormai siamo abituati a chiamare Troika, sono i “medici” più importanti a cui si può affidare in questo momento la Grecia: la nazione ellenica, la quale versa in uno stato critico di salute, potrà comunque beneficiare di altre settimane di ossigeno, grazie all’approvazione della sesta tranche di aiuti finanziari, in attesa che lo stesso Vecchio Continente il G20 possano evitare il crack della nazione. Questo nuovo sostegno in favore del governo di Atene ammonta a otto miliardi di euro e la sua disponibilità diventerà concreta a partire dalla prima settimana di novembre, proprio quando la Grecia dovrebbe rimanere a corto di denaro cash.