Tonfo di Wall Street: perdite comprese tra il 5 e il 6%

 Obama non convince: il discorso del presidente americano era volto a calmare i listini finanziari, ma ha invece sortito l’effetto inverso. Il New York Stock Exchange ha chiuso la sua ultima seduta con perdite piuttosto pesanti, segno che il declassamento di Standard & Poor’s fa ancora sentire i suoi effetti. Nel dettaglio, i tre principali indici di riferimento hanno conseguito dei ribassi compresi tra i cinque e i sei punti percentuali: in particolare, il Dow Jones è riuscito a cedere il 5,55%, mentre lo Standard & Poor’s e il Nasdaq si sono fermati addirittura a, rispettivamente, -6,66% e -6,9%.

Pensioni d’oro: a settembre i primi ticket

 Le pensioni d’oro sono uno degli argomenti più attuali per quel che concerne il nostro paese e finalmente sembra che sia stata fatta un po’ di chiarezza a tal proposito: in effetti, il prossimo mese di settembre sarà quello decisivo per introdurre un apposito ticket che sia in grado di trattenere una parte di queste somme. Nello specifico, ogni mese vi sarà una trattenuta di un euro, dunque il costo complessivo annuo sarà di dodici euro, così come ha espressamente previsto l’Inps. Tale contributo sarà dovuto da quei contribuenti che percepiscono oltre 90mila euro annui in relazione alle pensioni pubbliche e private.

Fisco: Agenzia Entrate, spot sull’evasore parassita

 Caccia all’evasore parassita. Stavolta l’Amministrazione finanziaria dello Stato per la lotta all’evasione ha pensato ad una campagna di comunicazione per sensibilizzare i cittadini sul fatto che bisogna dire stop a chi vive a spese degli altri. Ed allora ecco che, con tanto di spot televisivi, e comunicati radio, il Fisco, assieme al MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ed al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha deciso di diffondere il messaggio secondo cui “chi evade le tasse è un parassita sociale“.

La Francia rischia un declassamento simile a quello americano

 La storica decisione di Standard & Poor’s di declassare il rating degli Stati Uniti potrebbe ora coinvolgere un’altra economia che viene attualmente considerata come “solida”: si tratta della Francia, la cui valutazione AAA è sotto stretta osservazione e dovrebbe essere modificata a breve. In pratica, la nazione transalpina prevede un costo eccessivo per assicurarsi da un suo possibile default, superiore addirittura a paesi che non si aspetterebbe mai, quali la Malesia, la Thailandia, il Messico e la Repubblica Ceca. I rating francesi sono stati confermati ai massimi livelli nei mesi recenti, ma le ultime misure del mercato indicano che gli investitori sono sempre più scettici circa la vulnerabilità dell’eurozona.

Asia: le principali borse aprono tutte in calo

 Le vicende americane sono pronte a sconvolgere le contrattazioni finanziarie di mezzo mondo: l’inizio di questa settimana non è affatto promettente, tanto che le principali borse asiatiche hanno cominciato le loro sedute in netta flessione. Le perdite in questione hanno riguardato gran parte delle piazze continentali, a causa del sempre più diffuso timore che il declassamento del rating americano possa rendere meno stabili i mercati globali. Per la precisione, nessuno dei più importanti listini si è salvato, partendo da Tokyo e passando per Singapore, Taiwan, Hong Kong, Mumbai, Shanghai e anche Seul; i cali sono stati piuttosto consistenti, con uno o anche due punti percentuali relativi ai segni meno, senza dimenticare quei casi eclatanti che hanno fatto registrare persino un -3%.

Rating debito USA: la Cina chiede garanzie

 Negli Stati Uniti l’Amministrazione presieduta da Barack Obama è ufficialmente passata alla storia, negativamente però. Questo dopo che, per la prima volta nella loro storia, l’America non è più il Paese più affidabile al mondo; Standard and Poor’s ha infatti abbassato sabato scorso il rating sul debito degli Stati Uniti da “AAA” ad “AA+”.

Crisi Italia e Spagna: Bce compra bond

 Nella giornata di ieri, eccezionalmente di domenica, il consiglio direttivo della Banca centrale europea si è riunito per prendere misure straordinarie dopo gli attacchi sui debiti sovrani dell’Eurozona, ed in particolare quelli di Italia e Spagna, e dopo che l’Agenzia S&P ha clamorosamente abbassato il rating sul debito sovrano degli Stati Uniti.

Erg, il primo semestre 2011 è da dimenticare

 La raffinazione di Erg, una delle principali compagnie petrolifere a livello internazionale, ha fatto registrare un margine decisamente negativo nel corso del primo semestre di quest’anno: la società, la quale fa capo alla proprietà della famiglia Garrone, deve infatti far fronte a un calo di ben quaranta milioni di euro, dato che va a riferirsi ai valori correnti. Il margine operativo lordo, inoltre, è sceso da 135 a 108 milioni, senza dimenticare il preoccupante indebitamento dal punto di vista finanziario, vale a dire 706 milioni di euro. Che cosa ha provocato tutte queste stime così negative? La crisi della Libia è stata senz’altro determinante, ma va considerato anche il blocco relativo alla raffineria di Priolo, dalla quale dipendono molte delle sorti di Erg.

Risparmio gestito: Azimut, raccolta positiva a luglio

 Semaforo verde per il Gruppo indipendente del risparmio gestito Azimut nello scorso mese di luglio. La società, quotata in Borsa a Piazza Affari, ha infatti riportato una raccolta totale positiva per 9,4 milioni di euro. A darne notizia con un comunicato è stato proprio il Gruppo Azimut nel precisare come il dato sia frutto di 11,6 milioni di euro di raccolta netta positiva da risparmio gestito, e 2,2 milioni di euro di raccolta negativa da risparmio amministrato.

Linkedin, dopo l’Ipo già cominciano le prime difficoltà

 Ricordate l’offerta pubblica iniziale che ha coinvolto Linkedin Corporation e Wall Street? Ebbene, quella vicenda finanziaria è tornata d’attualità a causa delle difficoltà ultimamente vissute dalla compagnia americana: il celebre social network professionale ha infatti sofferto una perdita inusuale di sostegno da parte delle proprie società azionarie di riferimento. È proprio per questo motivo che Morgan Stanley ha provveduto a tagliare il rating in questione. Il precedente e unico record di una società americana quotata e poi successivamente declassata dagli stessi gestori dell’Ipo era stata TeleNav Incorporated, attiva nel campo informatico della telefonia mobile.