Al via l’operazione buy-back per la M&C s.p.a.

La società M&C (Management & Capitali) ha avviato, a partire da mercoledi 28 maggio, l’operazione buy-back. Si tratta di un programma di riacquisto di azioni proprie da parte della Società per Azioni. Il programma è stato realizzato in seguito ad una delibera dell’assemblea dei soci il 18 dicembre 2008 e prevede che il Consiglio di Gestione possa porre in essere atti di acquisto e di disposizione di massimo 50.000.000 azioni ordinarie della società o di un numero di azioni pari al 10% del capitale sociale. Gli acquisti possono essere effettuati fino al 18 giugno 2009, poiché l’autorizzazione sarà valida per 18 mesi dalla data dell’assemblea.

L’operazione buy-back è stata possibile in quanto la società M&C ha a disposizione una riserva di 50 milioni di euro. L’azienda, nell’ottica del buy-back, si comporta come un imprenditore esterno e decide di investire nel suo stesso titolo. Si potranno concludere gli acquisti medianti operazioni sul mercato regolamentato da Borsa Italiana S.p.A, secondo le modalità previste dai mercati stessi.

Expandi: il mercato finanziario delle small caps

Il Mercato Expandi è’ un mercato per le società di piccole dimensioni che vogliono reperire nuovi capitali minimizzando il costo e i tempi della quotazione. La capitalizzazione minima per Expandi è 1 milione di Euro. Non impone cambiamenti o integrazioni degli organi societari (es. CdA, Comitati, Investor Relator) e non impone (una volta che la società è quotata) la redazione delle trimestrali (ma solo bilancio e relazione semestrale) e la documentazione necessaria per la quotazione è limitata. Una volta decisa la quotazione, impegna l’imprenditore e il top management per tempi limitati (la quotazione si concretizza in 2-4 mesi). L’ammissione al mercato viene subordinata alla verifica della sussistenza di indicatori economico-finanziari negli ultimi due esercizi. La società deve infatti presentare negli ultimi due esercizi: risultato operativo lordo positivo, Risultato ordinario positivo, Risultato netto positivo (solo consolidato se redatto); rapporto debito finanziario netto/risultato operativo lordo inferiore a 4 (solo consolidato se redatto); il risultato netto dell’ultimo esercizio deve essere almeno pari a 100.000 euro (solo consolidato se redatto); il rapporto debito finanziario netto/risultato operativo lordo inferiore a 4 (solo consolidato se redatto). La negoziazione dei titoli delle società quotate su detto mercato avviene tramite il meccanismo dell’asta, con prezzo di chiusura, attualmente sono previste due aste al giorno. La società quotata può comunque chiedere la contrattazione continua qualora detta richiesta sia assistita da uno specialista che assicuri la liquidità del titolo.

Bear Stearns lancia il primo ETF a gestione attiva

Negli Stati Uniti gli ETF (una via di mezzo tra azioni e fondi) hanno registrato una crescita esponenziale negli ultimi 10 anni, soprattutto a partire dal 2000. Il numero ha raggiunto le 124 unità, con un patrimonio domestico passato dai 2 miliardi di dollari del 1993 ai 92,8 miliardi di dollari di fine febbraio 2003, secondo le cifre diffuse dalla Investment Company Institute (ICI), l’associazione nazionale americana delle società di investimento registrate presso la SEC. Lunedì 30 settembre 2002 gli ETF hanno fatto il loro debutto anche a Piazza Affari sul segmento MTF del Mercato Telematico Azionario italiano. Gli Exchange Traded Funds attualmente quotati sono 10, di cui 3 su indici USA (S&P 500; MSCI USA Information Technology; Dow Jones Industrial Average), la capitalizzazione degli strumenti sfiora i 3 miliardi di Euro (2973,56 milioni di Euro).

Bear Stearns Asset Management Inc. ha annunciato in questi giorni il lancio sull’American Stock Exchange del primo ETF a gestione attiva: il Bear Stearns Current Yield Fund. L’ETF, che sarà negoziabile dal 18 marzo prossimo, ha un costo totale annuo massimo (almeno sino al 10 marzo 2009) dello 0,35% e prevede di distribuire mensilmente i dividendi. L’ETF, costituito sotto forma di Delaware Statutory Trust, può investire in un’ampia varietà di titoli denominati in dollari, anche di enti stranieri: obbligazioni di Stato, governative, bancarie e societarie, emissioni di debito delle amministrazioni locali statunitensi, ABS e MBS (titoli obbligazionari i cui pagamenti delle cedole e della parte di capitale sono garantiti da un complesso di mutui ipotecari), titoli illiquidi (sino al 15%), strumenti del mercato monetario, derivati.