Emissione BTP del 30 gennaio 2012

 Nuova emissione del Ministero dell’Economia e delle Finanze; per il 30 gennaio, con regolamento previsto al 1° di febbraio, il MEF ha disposto l’asta per due titoli del debito di cui pochi istanti fa’ ha pubblicato le caratteristiche.

Il primo dei due BTP ha decorrenza al 1° febbraio 2012 e scadenza al 1° maggio 2017. Il tasso di interesse lordo annuo è del 4.75% e la retribuzione delle cedole è leggermente particolare, come descritto nella nota; la prima cedola ha scadenza 1° maggio 2012 ed avrà un tasso dell’1.174451% lordo, mentre a seguire le cedole verranno pagate il 1° maggio ed il 1° novembre di ogni anno del prestito. L’ISIN del Buono del Tesoro Poliennale è da attribuire.

Come investire nei titoli di Stato

 Il 2011 dal punto di vista finanziario sarà ricordato sicuramente per la tensione sui titoli del debito pubblico, con particolare riferimento alla famosa scadenza a 10 anni dei BTP Italiani che ha fatto discutere per il differenziale con il Bund. L’alto rendimento raggiunto su certi prodotti non veniva visto dal 1997 ed ha contribuito ad aumentare la paura della recessione, sempre più vicina anche grazie all’inefficacia della BCE sul piano Europeo.

Per quanto le tensioni siano sempre maggiori ed il rischio di default per l’Italia è una delle voci più discusse di questo anno quasi concluso possiamo sicuramente dire che i titoli di Stato venduti con questi rendimenti sono interessanti; non è la prima volta che si raggiungono e per capitali medio-alti rappresentano di certo un tassello importante nella composizione del portafoglio personale di investimento a breve e lungo termine.

Meglio investire in Btp o nell’Oro?

 Se c’è una domanda abbastanza condivisa nell’ultimo periodo è proprio questa; con i rendimenti dei Btp così alti è meglio investire in titoli di Stato o nei classici Lingotti d’oro? La realtà però è che come quasi sempre non esiste una risposta visto che la domanda è sbagliata.

I due mercati (uno il Mot e l’altro dei Metalli Preziosi) sono estremamente differenti proprio per come i prodotti finanziari sono strutturati; le influenze sui valori dei due diversi prodotti sono completamente diverse e sopratutto l’aspetto più importante è che il grado di rischio è completamente diverso.

Mentre sui titoli di Stato il rischio è determinato in pratica dal rating ad esso collegato, sul mercato del Gold ci si basa sulle previsioni ed il grado di rischio è pari a qualsiasi altro strumento finanziario, con però il vantaggio che storicamente stiamo parlando di uno degli up-trend più stabili nella storia.

Btp a 15 anni: rendimenti record

 I titoli di Stato italiani, nonostante tutto, sono ancora appetibili, ma il nostro Paese per rifinanziare il proprio debito è costretto a pagare decisamente più interessi rispetto a solo qualche settimana fa. La prova lampante in merito è data dall’asta dei Btp a 15 anni di ieri, collocati agevolmente dal MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma a fronte in un rendimento annuo record del 5,90%.

Bot e Btp breve termine: forti richieste e rendimenti in discesa

 Il clima infuocato a livello politico in Italia, a fronte del rischio di possibili elezioni anticipate, non ha fatto perdere la fiducia ai risparmiatori ed agli investitori istituzionali nazionali ed esteri in materia di titoli di Stato. Le ultime due aste di Bot e di Btp, tenutesi rispettivamente mercoledì e venerdì scorso, infatti, si sono chiuse da un lato con forti richieste, e dall’altro con rendimenti che si sono attestati in discesa. In particolare, i Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza a dodici mesi, ovverosia in data 15 agosto 2011, sono andati letteralmente a ruba visto che a fronte di un’offerta da parte del Tesoro pari a 6,5 miliardi di euro, le richieste hanno sfondato la barriera dei 13 miliardi di euro; il rendimento è così sceso a all’1,37% rispetto all’1,4% della precedente asta.