Quale impatto sullo spread dalla crescita del debito?

 Secondo quanto emerge da uno studio della Bce, l’impatto sullo spread dell’aumento dell’indebitamento pubblico non è affatto di poco conto. L’ingente debito pubblico italiano, che ha già superato quota 2.000 miliardi di euro sul finire del 2012, risulta essere l’elemento-chiave nell’andamento dello spread Btp-Bund. A quanto pare per ogni punto di crescita del nostro debito, avviene un contestuale aumento del differenziale tra i tassi italiani e quelli tedeschi. Tuttavia, può essere comprensibile il fatto che gli investitori chiedano un maggior premio per il rischio al crescere del debito pubblico.

Spread a 500 se l’Italia torna al voto secondo Crédit Agricole

 Resta alta la tensione sullo scenario politico italiano, a seguito della grande confusione scaturita dall’esito delle elezioni dl 24 e 25 febbraio. La sterile maggioranza ottenuta dalla coalizione di centro-sinistra guidata da Bersani e la deludente performance dei centristi guidati da Monti hanno scatenato il panico sui mercati finanziari, in quanto il paese risulta di fatto ingovernabile. Gli investitori sono disorientati sul futuro politico dell’Italia, così hanno cominciato a vendere azioni e bond pubblici facendo impennare lo spread fin sopra 350 punti base.

Spread Btp-Bund torna ai livelli di novembre 2010

 In attesa di entrare nel vivo della campagna elettorale non si ferma la discesa del differenziale di rendimento tra il nostro Btp a dieci anni e il pari scadenza Bund tedesco. Venerdì, in chiusura di seduta sul mercato secondario dei titoli di stato, lo spread Btp-Bund segnava 249 punti base, ma durante la giornata è stato toccato il minimo più basso da novembre 2010 a 245 punti base. Il rally dei Btp, che si protrae ormai da diversi mesi, sembra destinato a proseguire ancora almeno fino alle elezioni.

Spread Btp-Bund a 275 sui minimi da agosto 2011

 Continua il buon momento per l’obbligazionario governativo italiano. La seconda seduta dell’anno ha portato in dote un nuovo accentuato calo dello spread Btp-Bund fino a 275 punti base. Si tratta del livello più basso da agosto 2011 e conferma il trend positivo in atto ormai da qualche mese dei Btp italiani, ma più in generale dei bond sovrani dei paesi periferici europei. Le buone notizie per i tassi italiani arrivano praticamente su tutte le scadenze sulla curva dei rendimenti, mentre continua a scendere anche lo spread spagnolo.

Spread Btp-Bund scende a 283 a inizio 2013

 Non poteva iniziare meglio il nuovo anno per l’andamento dello spread tra il titolo di stato italiano a dieci anni e quello tedesco di pari durata. Favorito da un clima di euforia, dovuto all’accordo negli Stati Uniti sul fiscal cliff, lo spread Btp-Bund è sceso fino a 283 punti base, un livello che non si vedeva ormai da oltre 9 mesi. Ottime notizie, dunque, per il Tesoro, che in questo modo riuscirà a tagliare ulteriormente il costo del debito. Il crollo dello spread si è protratto fin sotto il target indicato da Monti qualche settimana fa a 287 punti base.

Previsioni Eurostoxx Giugno 2012

 Tra i futures più importanti dell’Eurozona quello che maggiormente rispecchia l’andamento generale è sicuramente l’Eurostoxx quotato all’Eurex. Le ore di contrattazioni riescono a dare seguito alla sessione Europea con il proseguo degli scambi oltre gli orari di chiusura delle principali Piazze, collegando il mercato Europeo a quello USA e diminuendo i gap di apertura e chiusura.

La capacità previsionale e la forte componente “tecnico-grafica” che caratterizza l’Eurostoxx lo rende anche la scelta preferita per chi segue sia l’analisi fondamentale sia l’analisi tecnica. L’altissima liquidità infine ne fa’ uno degli strumenti finanziari più scambiati e più stabili dell’intera Eurozona, secondo forse solo al Bund quotato nello stesso mercato.

Asta Bund con rendimenti al minimo storico

 L’esito positivo dell’asta sui titoli di Stato tedeschi consolida il guadagno delle Piazze Europee ed allenta la tensione sul rischio Grecia, anche se il rialzo è ancora frenato dai timori di default. Lo Stato Federale Tedesco ha appena collocato Bond con scadenza a 5 anni con un rendimento allo 0.79% (il minimo storico) per un importo totale di 3.312 milioni di euro. L’emissione con rendimenti in calo e domanda sostenuta ridimensiona lo spread Btp-Bund, che dopo un’apertura sopra a 325 punti torna sotto a 320 per prepararsi a scendere ulteriormente e tornare nel range di stabilità.

A frenare l’entusiasmo per l’asta di titoli del debito tedeschi, oltre alle preoccupazioni per lo swap della Grecia, c’è il dato sugli ordini del manifatturiero tedesco; l’indicatore ha visto un calo del 2.7% su base mensile a Gennaio che, secondo il Ministero dell’Economia tedesco, è dovuto al calo degli ordini esteri pari al 5.5% nello stesso mese.

Record spread tra titoli decennali Francia e Germania

 Raggiunge i 200 punti base lo spread tra i due titoli: anche la Francia quindi inizia a sentire l’amaro sapore della crisi e preoccupata dagli spread e dai rendimenti record registrati negli ultimi giorni dai propri titoli di Stato, rivela le sue preoccupazioni al governo di  Berlino e spinge a modificare i trattati per consentire all’Eurotower di fungere da creditore di emergenza per gli stati in crisi, come consigliato anche  dagli Stati Uniti. La Bce quindi assumerebbe anche il compito di iniettare liquidità in un sistema barcollante, ruolo però non caldeggiato da altri esperti del settore. Non é d’accordo neanche Mario Draghi:

Titoli di Stato: Btp-Bund, spread al nuovo record

 Continuano le tensioni e le pressioni sui debiti sovrani dell’Eurozona. Se in Germania sono tranquilli e beati da questo punto di vista, lo stesso non si può dire per Irlanda, Grecia, Spagna e Portogallo. Anche in Italia intanto già da qualche giorno si registrano limature al ribasso dei prezzi di mercato dei titoli di Stato, a partire dai Btp a lunga scadenza.

Analisi Tecnica: Bund in rialzo grazie all’azionario

 L’indecisione sul Mercato azionario e la correzione veloce sono state anticipate dalla salita del Bund, dove gli investitori di breve si sono rifugiati vista la bontà dei segnali tecnici; l’andamento al di sopra della media mobile a 200 ore che accompagna le contrattazioni dal 18 Aprile 2011 continua a dare segnali positivi ad ogni ritracciamento.