Arriva la fusione tra Credit Suisse e Ubs. Quest’ultimo si “sacrifica”, se così si vuol dire, per salvare il gruppo. Una scelta che porta alla cancellazione di 16,3 miliardi di franchi di obbligazioni AT1.

Come stanno andando le cose tra Credit Suisse e Ubs? Quest’ultima ha spiegato, presentando i risultati finanziari del primo trimestre, che l’acquisizione si completerà quasi
Arriva la fusione tra Credit Suisse e Ubs. Quest’ultimo si “sacrifica”, se così si vuol dire, per salvare il gruppo. Una scelta che porta alla cancellazione di 16,3 miliardi di franchi di obbligazioni AT1.

Credit Suisse sta affrontando una crisi senza precedenti nella sua storia. Ed ha reso noto che per rafforzare il proprio gruppo prenderà in prestito dei soldi dalla Banca nazionale svizzera. Una cifra che potrebbe arrivare fino a 50 miliardi di franchi.

La Fed promuove le grandi banche americane e la maggior parte delle controllate statunitensi dei colossi internazionali tranne una: Credit Suisse. L’istituto infatti non ha passato gli stress test annuali della Federal Reserve e viene “rimandata ad ottobre” come uno studente impreparato.

Telecom Italia è al lavoro con Goldman Sachs e Credit Suisse sul progetto di separazione della rete: l’indiscrezioni arrivano da fonti vicine alle società e nonostante entrambe non abbiano confermato la notizia, il fermento nel settore per il progetto è immediatamente cresciuto.

La ricapitalizzazione arriva anche per il gruppo Credit Suisse: l’istituto ha infatti deciso di lanciare un aumento di capitale da 4 miliardi di franchi (circa 3,7 miliardi di euro al cambio attuale) per rafforzare il capitale. Una scelta che ha uno scopo preciso.

Il mercato dell’auto a ottobre ha frenato. Era prevedibile, a un mese intero dall’esplosione del Dieselgate, lo scandalo sulla manipolazione dei test sulle emissioni che ha inchiodato Volkswagen.
Il gruppo Italcementi è una delle aziende italiane più esposte alla crisi politico-sociale in Egitto, alle prese con gravi disordini che stanno provocando centinaia di morti. Il paese nordafricano conta per il 20% dell’ebitda di Italcementi, che stamattina evidenzia una pesante battuta d’arresto alla borsa di Milano. Già ieri il titolo era crollato rovinosamente nel corso della seduta, per poi recuperare quasi tutte le perdite in chiusura. Oggi le azioni Italcementi perdono il 3,84% a 5,26 euro. E’ stato toccato finora un minimo intraday a 5,245 euro.
Mediaset continua a volare in borsa, nonostante la condanna a sette anni inflitta a Silvio Berlusconi per il cosiddetto “processo Ruby”. Il titolo sembra essere entrato in una spirale speculativa, che finora sta consentendo alle azioni del Biscione di mettere a segno rialzi da capogiro. Anche stamattina il titolo Mediaset si conferma tra i migliori presenti sull’indice FTSE MIB di Piazza Affari. Il titolo sale dell’1,35% a 2,86 euro, ma i prezzi hanno toccato un massimo intraday a 2,996 euro.
Gli analisti di Credit Suisse stanno riducendo il target eps su Eni, con contestuale abbassamento del target price sui titoli azionari da 21,5 a 21 euro. Alla base delle nuove osservazioni vi è l’evidenza che le difficoltà del gruppo in Algeria (dove Eni ha tre progetti in fase di start-up quest’anno: El Merk, MLE e CAFC, che contano per il 3 per cento della produzione prevista per il 2014) possano andare a inficiare i percorsi di crescita nei ritmi precedentemente auspicati.
A poco meno di una settimana dalle elezioni politiche italiane, i mercati finanziari sembrano guardare con ottimismo alla tornata elettorale fiduciosi in una vittoria della coalizione di centro-sinistra pro-euro e magari appoggiata dai centristi guidati da mario Monti, favorevoli alle riforme strutturali e alle politiche di austerità promosse dall’Europa. Secondo gli esperti di Credit Suisse bisogna, però, considerare anche altri scenari, in quanto queste elezioni potrebbero riservare qualche sorpresa considerando il recupero del centro-destra e l’elevato numero di elettori indecisi.
Exploit per il titolo Mediaset alla borsa di Milano, dopo alcuni giorni di correzione a seguito del rally spettacolare delle ultime settimane. Il titolo del Biscione è il più acquistato tra le azioni che compongono l’indice azionario principale milanese. Attualmente alla borsa di Milano il titolo Mediaset guadagna il 7,6% a 1,883 euro, ma i prezzi hanno anche toccato un massimo intraday a 1,904 euro. A mettere il turbo al titolo è stata la promozione ricevuta da Credit Suisse, che ha deciso di incrementare sia il rating che il target price.
Dopo una partenza in territorio negativo, l’indice FTSE MIB è tornato a salire con decisione e attualemente quota in area 17.460 per una performance positiva dello 0,4%. A trainare il listino azionario milanese ci sono sempre i titoli bancari, in particolare Bca Pop Milano, Intesa SanPaolo e Banca Mps. A favorire la ripresa dei titoli bancari, che a inizio seduta mostravano un andamento molto incerto, sono stati i report di Intermonte ma soprattutto di Credit Suisse. In particolare la banca svizzera ritiene che il rally delle banche possa proseguire.
Tra un mese e mezzo circa l’Italia tornerà al voto per eleggere il nuovo governo dopo l‘esperienza “forzata” dell’esecutivo tecnico guidato da Mario Monti, che in precedenza era subentrato al governo Berlusconi nel bel mezzo della grave crisi del debito pubblico italiano che aveva fatto impennare lo spread fino alla clamorosa quotazione di 575 punti base a novembre 2011. Nel suo 2013 Global Outlook, la banca d’affari elvetica Credit Suisse ha evidenziato le sue aspettative circa il ciclo economico nella zona euro, ma ha anche affrontanto il tema delle elezioni politiche in Italia.