Si torna a parlare di Telecom Italia e delle sue prossime mosse. Nei prossimi mesi avremo sicuramente sotto mano un piano strategico per la seconda parte del 2012, mentre per il momento ci si limita a valutare le idee che si hanno fin’ora. Il Corriere della Sera di oggi ha speso molte pagine sull’argomento, ma quello che emerge è in sostanza quanto si era già ipotizzato; Telecom deve necessariamente tornare competitiva sul campo delle telecomunicazioni e scontrarsi di conseguenza con gli altri “big” del settore.
La strategia che fin’ora sembra potrà dare i risultati migliori è quella di scorporare la rete di Telecom Italia valutando anche quanto “debito” caricare sulla nuova realtà che verrebbe a crearsi. Le stime di valore della rete variano ampiamente proprio per questo motivo ed oscillano ancora tra 6 e 15 miliardi di euro; la grande oscillazione indica quanto ancora il programma ed il progetto siano in fase embrionale e quanto ancora potrà cambiare la strategia nel complesso.
Durante una seduta piuttosto debole anche una notizia come il rinvio sulla pubblicazione dei dati di esercizio relativi al 2011 può infiammare un titolo. Questo è il caso di Finmeccanica che, mentre l’indice di riferimento va’ al test dei supporti di medio periodo, crolla verticalmente sul rinvio al 27 Marzo della presentazione dei conti di esercizio. Il titolo viene scambiato ora intorno a quota 3.708 con una perdita complessiva rispetto al valore di chiusura della precedente seduta che si conferma a 3.58% ed un volume di scambi tutto sommato dentro la media a 7.391.184 che tranquillizza gli investitori nel lungo periodo. La debolezza di oggi potrebbe non trovare riscontro nelle prossime giornate di borsa dato che la speculazione dentro la media dei volumi della precedente ottava alimenta l’idea che la fase di discesa sia temporanea e non definitiva.
Il consiglio di amministrazione di Italcementi archivia il 2011 approvando i risultati di bilancio e proponendo la distribuzione di un dividendo pari a 0.12 euro per ogni azione ordinaria e 0.1865 per ogni azione di risparmio. Si tratta da questo punto di vista di un consolidamento dell’impegno verso gli investitori visto che dal 2010 il dividendo ordinario è rimasto invariato e quello di risparmio è salito. Se il 2011 è stato un anno di crisi, tutto sommato Italcementi si è dimostrato essere nella parte difensiva del listino e le condizioni per cui questa caratteristica accompagnerà il titolo anche nel 2012 ci sono tutte.