A prescindere da quale sia il destino del governo Berlusconi, l’Italia deve intraprendere velocemente la strada delle riforme economiche, rispettando gl impegni presi in ambito europeo e internazionale. Poco importa che ci sia Berlusconi o meno, quello che conta é che in Italia si facciano le giuste riforme. È questo in sintesi il pensiero di Emma Marcegaglia, nel giorno in cui la tenuta parlamentare del governo Berlusconi verrà messa alla prova dal voto di fiducia sul rendiconto. La numero uno di Confindustria ribadisce con chiarezza la necessità di ovviare agli attuali spread: nella giornata di ieri il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi con scadenza a 10 anni oscillava tra i 478 e i 493 punti base.
Redazione
Commissario Affari Economici UE deluso dell’Italia
Nel pomeriggio la riunione dei ministri delle finanze dell’eurozona, la commissione non é del tutto convinta della lettera ricevuta dall’Italia e si aspetta di sentire da Tremonti come e quando il nostro Paese intende attuare le misure contenute nella lettera all’Ue. E’ essenziale che l’Italia rispetti gli impegni sottoscritti per la correzione dei conti pubblici, ha sottolineato il commissario Ue agli Affri economici e monetari Olli Rehn, l’Italia, secondo il suo parere, deve adottare in un tempo definito misure più coraggiose a sostegno della crescita economica. Direttamente dall’Europa quindi, arriva una richiesta di chiarimento sugli impegni italiani contenuti nella lettera presentata dal premier Silvio Berlusconi all’ultimo vertice europeo.
Ho chiesto al governo italiano informazioni aggiuntive sulle misure di consolidamento fiscale e sulle riforme strutturali. Ispettori della Commissione saranno a Roma questa settimana – ha detto Olli Rehn all’ingresso dei lavori dell’Eurogruppo -. E’ assolutamente essenziale che l’Italia raggiunga gli obiettivi di finanza pubblica e garantisca la messa a punto delle riforme strutturali mirate a sostenere la crescita e la creazione di lavoro.
Ryanair +20% e lancio della Cash Passport
Ryanair ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 543,5 milioni di euro, realizzando quindi una crescita del 20% dai 451,9 milioni della prima metà dello socrso anno. La trimestrale rileva ricavi per 2,7 miliardi di euro, in rialzo del 24% conseguenti all’aumento del 13% delle tariffe e ad un incremento del 12% del numero di passeggeri a 44,7 milioni. I pax della compagnia sono stati 44 milioni e 700mila, in aumento di 12 punti percentuali rispetto ai 40 milioni e 100mila dello scorso anno. Anche le ancillary hanno registrato un aumento del 15%, fino a 487 milioni di euro.
I risultati – ha sottolineato Michael O’ Leary, ceo di Ryanair – dimostrano la solidità del modello basato sulla formula tariffe più basse/costi più bassi, che ci ha portato a incrementare sia il traffico che il profitto, a dispetto dell’aumento dei costi del carburante e della flessione economica europea.
Nuovi indicatori economici per la salute dell’Italia
Sono in tutto dodici e aiuteranno gli studiosi a comprendere meglio lo stato di salute del nostro Paese, perchè finalmente molti sono d’accordo sul fatto che il solo PIL non possa a priori esprimere in maniera chiara ed esaustiva il complesso delle variabili che entrano in gioco nell’economia di un Paese. Per capire se la sua gente sta bene o male, se le prospettive e la qualità della vita sono buone il prodotto interno lordo non é sufficiente e occorrono nuovi indicatori. Sebbene se ne parlasse da anni, solo in questi giorni arrivano delle certezze in merito a uno studio in tal senso.
Banche to big to fail: ecco l’elenco
Il Financial Stability Board studia le banche del nostro pianeta e si appresta a decretare le banche di interesse sistemico, quelle che non possono permettersi di fallire, perchè creerebbero un effetto devastante su tutto il sistema. Le banche in questione sono 29 e solo una é italiana: Unicredit. Attraverso un comunicato il Financial Stability Board ha reso nota una lista di istituti ritenuti sistemici, per i quali é necessario imporre requisiti di capitale più stringenti rispetto ad altri istituti, si tratta di una lista di banche che hanno quindi un’importanza sistemica globale, le cosiddette G-Sifi (le Global Systemically important financial institution), la cui crisi e nel peggiore dei casi il fallimento, potrebbe mettere in pericolo l’intero sistema finanziario mondiale.
Governo greco ottiene la fiducia
Al contrario di quanto alcuni pensavano, il governo greco non cadrà: il primo ministro Georges Papandreou ha ottenuto ieri la fiducia del Parlamento, dopo una settimana critica in cui sembrava si dovesse ricorrere presto alle elezioni: il primo ministro, che ha ottenuto 153 voti sui 298 espressi. Papandreou aveva espresso dubbi sul fatto che potesse ottenere la fiducia, dopo la crisi aperta all’interno del suo partito e dopo la sua proposta per un referendum per convalidare il piano europeo di aiuti alla Grecia. Il suo operato è stato giudicato da un Parlamento che apparentemente non aveva più i numeri per sostenerlo, ma che si é rivelato ancora a favore del primo ministro.
Groupon: successo immediato a Wall Street
Una nuova stella é entrata a far parte dell’universo di Wall Street: successo immediato. Tutti vogliono Groupon, le richieste di sottoscrizione hanno superato le offerte e la società ha realizzato con un balzo di oltre il 50% e ha anche dovuto aumentare il prezzo a 20 dollari, da una forchetta tra 16-18 dollari prprio perchè la somma di sottoscrizioni ha superato di dieci volte l’offerta disponibile. Groupon è il sito diventato famoso per le offerte del giorno, infatti quotidianamente viene proposta un’offerta speciale chiamata daily deal, che può anche essere ricevuta dagli utenti via email oppure é possibile semplicemente collegarsi al sito e vedere le varie offerte.
Grecia: referendum misure anticrisi cancellato
La Grecia ha ufficialmente abbandonato il suo progetto di referendum sul piano di salvataggio finanziario del paese concordato con Ue e Fmi. Lo ha annunciato il ministero delle Finanze in una nota, sono stati informati anche il ministro Evangelos Venizelos, il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ed infine il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble. La situazione politica ad Atene tuttavia, rimane confusa, sembra infatti che a convincere i greci ad annullare il referendum siano state le minacce di Angela Merkel al premier greco George Papandreou: in caso di referendum sul piano di aiuti europeo la Grecia sarebbe stata cacciata dall’Europa per un periodo non inferiore ai due anni.
Sciopero benzinai 8-11 novembre
I sindacati dei distributori di carburanti hanno confermato lo sciopero dei benzinai, che partirà dalle 19 30 del giorno 8 alle orq 7 del giorno 10 novembre. La chiusura degli impianti é stata confermata al termine dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico con il Sottosegretario, Stefano Saglia. Secondo quanto riferiscono fonti sindacali, lo stesso Saglia avrebbe dato la disponibilità a rispettare l’impegno per la conferma del bonus fiscale, anche se ancora il percorso relativo non é stato chiaramente definito, a tal fine quindi é prevedibile un nuovo tavolo di confronto tra sindacati e governo nei prossimi giorni.
Crisi Grecia: Papandreou presenterà le dimissioni?
Dopo la scelta del governo greco di indire un referendum sulla possibilità di restare o meno in Europa, la situazione ad Atene non é cambiata. Impensabile sino a qualche mese fa, l’uscita della Grecia dalla zona euro è ora una possibile realtà, molto vicina. Ma se Atene abbandona l’euro, non sarà la stessa moneta unica a essere minacciata? Si può chiedere ai cittadini greci se é meglio fare acquisti con un biglietto di banca con scritto euro invece di dracme, soprattutto se la gente è convinta che la situazione era migliore quando si usavano le vecchie monete dracme (un po’ come la pensano moltissimi italiani d’altronde..)? Il commissario Ue all’Energia, Guenther Oettinger, ha anche criticato il Premier greco, accusandolo di mettere in pericolo l’euro, la stabilità della moneta unica.
Bnp Paribas dismette i bond italiani in portafoglio
Bnp Paribas, la banca straniera che possiede più titoli italiani, ha tagliato del 40% la quantità di bond italiani in portafoglio, con vendite pari a 8,3 miliardi di euro. Il numero uno di Bnp Paribas, Baudouin Prot, ha spiegato che i titoli sono stati tutti venduti sul mercato e nessuno alla Bce. La banca é é stata esposta anche con la Spagna: in questo caso l’esposizione è stata tagliata dell’81,5%, pari a 2,2 miliardi. E per non farsi mancare nulla la banca detiene anche titoli greci, l’istituto ha infine sottolineato che non ha in portafoglio credit default swap, derivati che assicurano sul rischio fallimento, sui buoni del tesoro ellenici.
Presidenza Bce, Draghi inizia con la crisi europea
La Cina aspetta che l’Europa applichi il piano di salvataggio della Grecia, dopo che il premier ellenico George Papandreou ha indetto una consultazione popolare sul programma. I mercati sono in una fase critica, Italia, Spagna e Grecia devono fare i conti con il debito pubblico: é questo il contesto in cui inizia il suo mandato Mario Draghi, nuovo presidente BCE, ex governatore di Bankitalia, si e’ insediato il 1 novembre con un mandato di otto anni. L’istituzione monetaria ha riferito del passaggio di consegne con il francese Jean-Claude Trichet con un comunicato in tutte le lingue dei 17 paesi facenti parte dell’area euro.
Settore energetico fermo a causa della crisi
La crescita lenta dell’Europa comporta che il settore energetico avra’ una crescita pari a zero per più di venti anni, precisamente fino al 2035. Sono le stime dell’a.d. di Enel, Fulvio Conti, che si esprime a margine del B20 organizzato a Cannes in occasione del G20. Occorre una maggiore uniformità nel settore delle fonti energetiche, ha detto il numero uno di Enel, invitando i 27 membri dell’Ue a lavorare presto in questo senso. L’Europa importa attualmente il 60% del fabbisogno energetico, ha infine voluto precisare Conti, che conclude ricordando che la maggior parte delle importazioni sara’ sostituito da energie rinnovabili.
Popolazione mondiale arriva a sette miliardi
Arriva il bimbo o la bimba numero 7 miliardi. Con il termine popolazione mondiale si indica il numero di esseri umani viventi sulla Terra. Le stime parlano di una popolazione mondiale di 6,891 miliardi di abitanti alla data del primo gennaio 2011. Si stima inoltre che la popolazione mondiale sia stata interessata da una crescita continua sin dalla fine della piaga della peste nera, nel corso dell’anno 1300 e che il tasso di crescita della popolazione mondiale ha raggiunto il suo massimo negli anni del dopoguerra, dopodichè, la popolazione ha iniziato nuovamente a diminuire, nel 2008 il totale degli essere umani sulla Terra si è quasi dimezzato.