Fiat ci prova (ed era ora): tre giornate consecutive al rialzo portano il suo valore di mercato intorno a 5,42 per poi stornare leggermente fino a 5,4 euro per azione dopo aver quasi raggiunto in giornata la media mobile a 55 periodi presente sul grafico daily. Il rimbalzo attualmente in corso è avvenuto partendo dal canale nero, il più “antico” del grafico sotto riportato: nell’ultimo mese infatti si è potuto tracciare un nuovo canale verde che peggiora i target previsti in entrambe le direzioni. Attualmente infatti l’estensione massima è prevista a 6,82 ai quali si arriverà solamente dopo il taglio della media mobile.
Per contro, l’ipotesi negativa vede il prezzo appoggiarsi sulla mediana passante per 2,7: il prezzo è sicuramente da panico poiché consisterebbe in un dimezzamento del valore attuale. Grazie però alla tenuta del canale nero, l’ipotesi negativa sembra ad ora da escludere fintanto che i prezzi si manterranno al di sopra dello stesso.
Vi è un ultimo elemento negativo da sottolineare: l’attuale assenza sul grafico daily di minimi e massimi crescenti, nonché una leggera divergenza rispetto all’indice, non portano ancora quel vento di positività per il medio periodo in cui tutti i cassettisti ostinati sperano.
Per l’oro è stato un anno movimentato: da un massimo di 1036 segnato a Marzo del 2008 si è scesi fino ad un bottom di 683 toccato ad Ottobre, per poi concludere la candela annuale intorno agli 881. Visto che a Gennaio il prezzo ha aperto nella prima giornata di contrattazioni a 840,4 la performance è stata positiva ma di estremamente poco rispetto alle oscillazioni avute durante l’anno.
Momento importante per i due indici americani:

Dopo gli sviluppi sul future Bund quotato all’Eurex è necessaria una revisione dell’analisi con la rilevazione di un nuovo canale di resistenza/supporto.
Quanto dura una crisi nei mercati? È possibile che si scenda ancora? Oppure è il momento di iniziare a comprare? Se qualcuno avesse una risposta definitiva a queste domande, sarebbe troppo facile investire con successo.
Effettuando una sovrapposizione di grafici tra l’SPMIB e il Dax si nota una divergenza particolare sviluppata nell’ultimo mese di contrattazioni: non coincide infatti l’ampiezza dei movimenti tra il 21 Novembre e il 5 Dicembre: mentre il nostro indice di bandiera è tornato al di sotto del minimo segnato il 21 Novembre, il Dax ha mantenuto i prezzi al di sopra del 50% del movimento sviluppato, il che se preso singolarmente sarebbe un segnale di forza non da sottovalutare. Se si considera però la situazione ciclica attuale, tenendo presente la possibilità di un nuovo minimo in vista, il nostro indice potrebbe aver rallentato la salita quasi ad anticipare la debolezza che colpirà anche l’indice Tedesco. Infatti le probabilità per gli sviluppi futuri attualmente sono al 70% per un nuovo minimo che riveda i minimi del 2008.
Il movimento sviluppato dall’indice americano non fa’ altro che confermare le previsioni sul nostro indice di bandiera: anche sul Dow Jones infatti non è ancora stata smentita l’ipotesi di rivedere i minimi annuali prima di un vero e proprio rimbalzo.