Per Fiera Milano utile positivo e dividendo

 Fiera Milano, la spa costituita appositamente per il prossimo expo del 2015 che andrà a riguardare il capoluogo lombardo, può vantare un 2011 dagli utili molto interessanti: la società ha fatto conoscere proprio nel corso della giornata di ieri i risultati finanziari che sono emersi lo scorso anno, con delle notizie che possono essere definite più che positive. In effetti, il già citato utile netto si è attestato al di sopra dei cinque milioni di euro, un valore doppio rispetto a quello conseguito nel 2010, mentre i ricavi consolidati sono stati protagonisti di un incredibile +11,9%, con una quota complessiva di 278 milioni di euro.

Euro in rialzo dopo fiducia alla Grecia

 Ottimismo nell’Europa Unita; il ministro delle Finanze della Grecia, Evangelos Venizelos a Bruxelles dichiara che ci sarà un’adesione totale al piano di ristrutturazione del debito della Grecia da parte degli investitori privati. La giornata  critica era prevista per Giovedì scorso ed in effetti le adesioni non sono tardate ad arrivare (la quota del 65% è stata infatti raggiunta istantaneamente) per questo le parole di Evangelos non sorprendono molto i mercati e l’opinione pubblica ma consolidano comunque il sentore che il peggio sia passato.

Anche se la situazione non è comunque buona, visto che si tratta tutto sommato di un “default controllato” per il Paese, l’importanza delle adesioni era la preoccupazione principale per la tenuta dell’intera Unione Europea ed ora si può affermare che c’è una base solida per continuare il lavoro iniziato con la Grecia.

Emissione dividendo Campari esercizio 2011

 Campari ha appena pubblicato gli ultimi risultati relativi alla performance operativa del 2011, che si confermano in forte crescita rispetto all’anno precedente. Di qui, la volontà di premiare gli azionisti della compagnia, mediante lo stacco di un dividendo che sarà più “grasso” di 16,7 punti percentuali rispetto a quanto applicato nel corso dell’anno precedente.

Più nel dettaglio, Campari ha affermato che il proprio fatturato è cresciuto di 9,6 punti percentuali su base annua, con tutte le principali combinazioni di prodotti e di mercati in sviluppo, e con un miglioramento del livello di diversificazione geografica e di segmento. Il peso del business internazionale è infatti aumentato a 68,4 punti percentuali, contro il precedente 65,8 punti percentuali, mentre il segmento spirit si apprezza fino a toccare i 76,6 punti percentuali, contro i precedenti 75,4 punti percentuali.

Tagli stime dividendo Mediaset

 Il titolo Mediaset in Borsa non stà certo passando giorni felici; anche se l’indice sta cedendo terreno e dimostra una debolezza di breve periodo che sta costando molto in termini di capitalizzazione del listino intero, poche blue-chips sono a rischio come Mediaset. Dopo il crollo di Enel per via del cambio sulla politica del dividendo, il fatto che Mediaset sia passata da 2.35 euro a 2.11 euro in circa una settimana è un altro chiaro segnale d’allarme che gli equilibri del mondo finanziario sono in evoluzione.

Il titolo è tra quelli apprezzati sia per l’andamento (certamente più “vivace” di altre blue-chips del FTSE-Mib) sia per il dividendo, ma il taglio sulle stime del quarto trimestre del 2011 costringe a rivedere anche il dividendo che, secondo Nomura, sarà di 0.10 euro ovvero il 50% delle previsioni precedenti.

Banca MPS potrebbe cedere il 7% delle azioni

 Nella vicenda che lega la Fondazione MPS all’istituto di credito senese qualcosa, finalmente, sembra muoversi. Considerate quasi come concluse le trattative tra l’ente fondativo e il Credit Suisse per trovare una forma intesa sul debito, è partita la fase finale delle negoziazioni che condurrà la Fondazione alla cessione di un primo pacchetto del capitale azionario di Monte dei Paschi di Siena, pari probabilmente a 7 punti percentuali.

Nel frattempo, tuttavia, la Fondazione sta anche valutando in che modo (e soprattutto, a chi) cedere un ulteriore pacchetto di 8 punti percentuali: a guardare con interesse alle mosse dell’ente è Clessidra ma, soprattutto, Equinox, che guidata dagli advisor Morgan Stanley e Barclays, potrebbe presto entrare prepotentemente nelle discussioni coinvolgendo un fondo sovrano dei Paesi dell’area del Golfo, che proprio con l’advisor britannico ha ottimi rapporti.

Previsioni Terna 2012

 Terna (codice di borsa: TRN) dovrebbe mostrare un giro d’affari superiore a 1,7 miliardi di euro e un margine operativo lordo pari a 1,3 miliardi di euro nel 2012. E’ quanto scrive stamattina l’inserto Affari & Finanza di “La Repubblica”, che stima un utile netto intorno ai 390 milioni di euro. La società guidata da Flavio Cattaneo ha recentemente ottenuto la conferma del rating di lungo termine “A-“ da parte di Standard & Poor’s, che lo aveva tagliato da “A” a metà gennaio dopo il downgrade sul debito italiano. Considerando i valori di chiusura di venerdì, da inizio anno Terna ha guadagnato quasi l’8%.

Credem potrebbe aumentare il proprio dividendo

 La Banca Centrale Europea ha fornito ampia liquidità ai nostri istituti di credito, ma i profitti non dovrebbero risentire in maniera positiva: l’analisi più accurata sulla situazione delle banche nostrane e sulle prospettive future è giunta direttamente dagli analisti di Banca Akros, i quali hanno riconosciuto in particolare come la posizione di finanziamento del settore sia migliorata in maniera decisa. Neanche i prestiti sono destinati ad aumentare ed è soprattutto la recessione economica a incidere negativamente in tal senso. Le principali aspettative, invece, sono rivolte all’utilizzo della liquidità per la compensazione delle scadenze più imminenti. A seconda delle dimensioni, inoltre, vi potranno essere benefici o meno.

Target price Telecom Italia marzo 2012

 Telecom Italia (codice di borsa: TIT) continua a mostrare un andamento lateral-rialzista di breve-medio periodo in attesa del bilancio definitivo dello scorso anno. I risultati preliminari diffusi il mese scorso hanno evidenziato dei buoni progressi dal lato della redditività e della riduzione del debito, anche se il monte-dividendi è stato abbassato. Le principali case d’affari stanno tornando a mostrare valutazioni positive sul titolo, sebbene in linea di massima prevalga sempre la cautela. La banca d’affari statunitense Citigroup consiglia di acquistare sia le azioni ordinarie sia quelle di risparmio, mentre Goldman Sachs ha un giudizio diametralmente opposto: “sell” (vendere) con target alzato però a 0.84€.

Fondiaria Sai alle prese con gli azionisti di risparmio

 Fondiaria Sai è di nuovo al centro delle cronache finanziarie: tutti i soggetti che sono possessori di azioni di risparmio relative alla compagnia assicurativa non stanno infatti nutrendo dei sentimenti positivi nei confronti della stessa, tanto da minacciare persino la buona riuscita della maxifusione con Unipol, Milano Assicurazioni e Premafin. Che cosa è successo di preciso? Tutto è nato dall’annuncio di due giorni fa, quando è stata convocata l’assemblea speciale degli azionisti in questione, da svolgersi in data 11 aprile 2012. Non si parlerà però soltanto di aumenti di capitale e di altre questioni economiche, visto che saranno valutati anche i danni provocati dagli amministratori e le loro responsabilità per le ultime decisioni che sono state adottate.

Previsioni Nikkei 2012

 L’indice principale del Giappone Nikkei 225 viene sempre preso in forte considerazione dai grandi investitori, visto che tra i mercati della “sessione asiatica” questo è quello più importante di tutti e maggiormente indicativo.

L’economia Giapponese è fortemente radicata in tutti i settori ed in tutto il mondo e, tra le altre cose, sono molto importanti le esportazioni verso la Cina, altra potenza economica che nel mondo ha un peso importante. L’andamento dell’indice Nikkei però non è di facile interpretazione, visto che se ci si basa solo su certi aspetti senza aver presente il quadro completo si rischia di avere una visione sbagliata delle previsioni.

Il 2012 è un anno complicato per cedole e dividendi

 La battaglia delle nomine che sta coinvolgendo A2A ha fatto immediatamente scattare un allarme più vasto: in effetti, come lamentato da Bruno Tabacci, il quale ricopre l’incarico di assessore al Bilancio presso il Comune di Milano, il rischio più probabile è che per le casse meneghine non ci possa essere nessun tipo di dividendo, nonostante sia stato ampiamente previsto a differenza di altri municipi vicini. In particolare, in questo caso avrà una certa rilevanza la differenza tra quanto successo lo scorso anno, con una cedola da ben ottantatré milioni di euro, e quella attuale, pari a zero e che dovrà essere messa all’attenzione pubblica dal consiglio di gestione della stessa A2A fra circa due settimane. Il 2012 si sta caratterizzando senza dubbio come un anno piuttosto complicato per quel che concerne i dividendi in generale, anche perché bisogna considerare che queste remunerazioni vanno poi a riflettersi, in un modo o nell’altro, sulle economie territoriali.

Nuovo Consiglio di Amministrazione per FIAT

 All’assemblea degli azionisti prevista per il 4 Aprile prossimo verranno presentati i candidati per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Fiat. Tra i candidati spiccano due nomi femminili importanti e per la prima volta il CDA si tinge di rosa; il primo è Patience Wheatcroft, inglese e componente della Camera dei Lord e rappresenterà Exor S.p.A., la quale detiene il 30.47% delle azioni Fiat ordinarie. Il secondo nome è Victoria Bigio ed è Managing Partner della società International Accounting Solutions ed è il nome presentato da un gruppo di investitori internazionali che detiene l’1.86% delle azioni Fiat Ordinarie.

Parmalat propone un dividendo da dieci centesimi

 I segni positivi hanno dominato gli ultimi risultati finanziari che sono stati approvati dal consiglio di amministrazione di Parmalat: il celebre colosso alimentare ha infatti esaminato lo stato economico alla data dello scorso 30 dicembre e ne è conseguito uno scenario interessante, tanto che si parla già di una distribuzione del dividendo pari a dieci centesimi di euro per ogni singolo titolo azionario. In particolare, bisogna rimarcare come il fatturato netto sia risultato in una buona crescita, con 4,4 punti percentuali di rialzo, senza dimenticare il lieve miglioramento del margine operativo lordo, grazie soprattutto ai cambi costanti. In aggiunta, si possono citare gli incrementi della redditività e le buone prospettive dettate dalla guidance relativa all’anno attualmente in corso.

Enel cambia politica dividendo

 Uno dei pilastri portanti di Piazza Affari è sicuramente Enel, o forse dovremmo dire “era” Enel. L’evoluzione dopo la fase di crisi e rischio default (non ancora passata a dire il vero) avrà sicuramente delle conseguenze per tutti ed Enel comincia a far fronte ai cambiamenti del mondo finanziario cambiando le politiche aziendali da qui al 2016. Il downgrade di Standard & Poor’s non pesa come si potrebbe pensare in una situazione normale; la decisione dell’agenzia di rivedere al ribasso il rating portandolo a “BBB” è la naturale conseguenza di quello che è successo e sta succedendo nell’Eurozona, anche se nessuno si preoccupa di questo visto che il Governo Monti ha rilanciato l’Italia e le stesse agenzie sono pronte a rivedere al rialzo le stime.

Se inoltre consideriamo che il potere e l’influenza delle agenzie di rating si è notevolmente ridotto dopo l’atteggiamento “sospetto” avuto durante i mesi peggiori, allora ecco chiarito in via definitiva perchè non è stato questo il fattore critico che tra ieri ed oggi è costato un crollo verticale a Piazza Affari