Come investire nei titoli di Stato

 Il 2011 dal punto di vista finanziario sarà ricordato sicuramente per la tensione sui titoli del debito pubblico, con particolare riferimento alla famosa scadenza a 10 anni dei BTP Italiani che ha fatto discutere per il differenziale con il Bund. L’alto rendimento raggiunto su certi prodotti non veniva visto dal 1997 ed ha contribuito ad aumentare la paura della recessione, sempre più vicina anche grazie all’inefficacia della BCE sul piano Europeo.

Per quanto le tensioni siano sempre maggiori ed il rischio di default per l’Italia è una delle voci più discusse di questo anno quasi concluso possiamo sicuramente dire che i titoli di Stato venduti con questi rendimenti sono interessanti; non è la prima volta che si raggiungono e per capitali medio-alti rappresentano di certo un tassello importante nella composizione del portafoglio personale di investimento a breve e lungo termine.

Fondo statale taglia-debiti

 Chi sta pensando seriamente all’abbattimento del debito pubblico nel nostro paese? A Via XX Settembre si sta lavorando proprio per raggiungere questo obiettivo, con il Tesoro che si è posto un traguardo piuttosto ambizioso: in effetti, il risultato da raggiungere nell’immediato sarà la riduzione di circa 100-150 miliardi di euro relativi a questo debito, cercando di assegnare un valore migliore al patrimonio pubblico. Ecco allora che tornano d’attualità le dismissioni. La situazione è profondamente mutata dalle fusioni di parecchi anni fa, ora il processo è più articolato ed un esempio era stato messo in luce dall’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, il quale aveva indetto recentemente un seminario per discutere dell’argomento e quantificare l’importo di questo stesso patrimonio.

Citigroup comincia a vendere i propri assets del Belgio

 Citigroup non si fida più del Belgio: l’affermazione può sembrare forte, ma non si può pensare a una cosa diversa, dal momento che la banca americana sta cedendo tutte le proprie filiali presenti nel paese europeo e collegate al Crédit Mutuel Nord Europe. L’obiettivo di questa vendita è soprattutto quello di abbandonare i cosiddetti assets non core, vale a dire quelli meno strategici e che vengono utilizzati con minore frequenza. La transazione, appena avviata, dovrebbe concludersi non più tardi del secondo trimestre del 2012. I termini della trattativa sono stati comunque mantenuti confidenziali.

Per le PMI richieste di credito in aumento nel 2010

 Le piccole e medie imprese hanno bisogno di liquidità. La crisi economica tocca la maggior parte dei settori e la riduzione delle vendite é uno scoglio contro cui molte aziende finiscono per scontrarsi. Riduzione delle vendite significa meno guadagni, meno risorse da investire, nei casi peggiori mancanza di liquidità per pagare fornitori e dipendenti. La richiesta di un finanziamento quindi viene vista non solo come un’opportunità, ma in questo periodo anche come un’ancora di salvezza. La richiesta di credito da parte delle pmi nel triennio 2007-2010 é aumentata, ma é diminuita la quantità di denaro prestata: gli intermediari finanziari quindi meno facilmente concedono finanziamenti.

Esito asta BTP a 10 e 3 anni

 L’ultima asta del 2011 costringe ad un bilancio annuale molto contrastato; l’andamento del collocamento è di difficile interpretazione visto che se da un lato abbiamo avuto rendimenti in leggero calo, dall’altro la domanda non è stata soddisfacente e lo spread Btp-Bund torna ad allargarsi.

Il collocamento dei Buoni del Tesoro Poliennali a 10 anni ha visto in particolare due BTP che rispettivamente sono stati offerti al 6.98% (per quanto riguarda la scadenza 2022) e 6.7% (per quanto riguarda invece la scadenza al 2021) e sono identificabili con ISIN IT0004759673 e IT0004695075. Rispetto al precedente dicevamo che c’è stato un calo nel rendimento annuale (7.56%) ma la domanda ha visto un rallentamento notevole; per il primo BTP di cui sopra si parla di una domanda in linea (2.5 miliardi collocati per una richiesta di 3.39 miliardi) con le aspettative, mentre per il secondo (con scadenza nel 2021) l’assegnazione è stata di 1.17 miliardi quando invece era stato previsto un collocamento di 2 miliardi.

Borsa Italiana fa segnare un record di scambi per Etf e bond

 Borsa Italiana si sta caratterizzando sempre più per delle tendenze finanziarie ben precise: il Ftse Mib è risultato infatti in calo per quasi tutto il 2011, tanto che le perdite totali ammontano ora a oltre il 25% (nel 2010 ci si era limitati a dieci punti percentuali), a causa soprattutto del forte clima di incertezza generale in cui si trova il nostro paese. L’azionario non può dunque essere visto come un approdo sicuro, di conseguenza i piccoli risparmiatori stanno dimostrando un grande interesse nei confronti dei titoli a reddito fisso, in particolare gli Exchange Traded Fund (meglio noti come Etf) e per i titoli obbligazionari.

Il brusco calo delle fusioni e acquisizioni globali

 Il valore delle acquisizioni e rilevamenti globali è sceso al più basso livello di questo 2011 nel corso dell’ultimo trimestre, vale a dire quello ancora in corso: il motivo è presto detto, la crisi europea del debito sta frenando moltissime compagnie in tali operazioni, tanto che anche nel 2012 una ripresa sarà quantomeno improbabile, visto che persino i colossi più rischi non vogliono azzardare degli acquisti. Nel dettaglio, le fusioni e le acquisizioni sono calate di ben sedici punti percentuali rispetto al trimestre precedente e si sono attestate a quota 457,1 miliardi di dollari.

Dettagli riforma del catasto

 Un vero e proprio cambiamento con l’ultima proposta dell’esecutivo guidato da Monti: allo studio un aumento dei parametri di valutazione degli estimi catastali. Il governo sta pensando di passare alla determinazione del valore di un immobile non più in base ai vani ma ai metri quadri. Il team esecutivo ci tiene a sottolineare che lo scopo principale non é quello di fare cassa ma di aggiornare i dati dell’immenso archivio edilizio italiano, adeguandoli ai valori di mercato attuali. Lo scopo però, come sottolineato dal nuovo governo, non sarà quello di fare cassa ma di aggiornare i dati dell’archivio edilizio italiano agli attuali valori di e sarebbe a costo zero per i contribuenti.

Titolo Lazio dopo scandalo scommesse

 Lo scandalo che ha investito il calcio non rimarrà circoscritto al mondo del pallone. Anche la Borsa subirà gli strascichi dell’imbarazzante situazione in cui versa lo sport preferito da molti italiani. Lo scenario, come già avvenuto in passato, é legato al calcio scommesse e i protagonisti sono i calciatori: le squadre mobili di Cremona, Brescia e Bologna e del Servizio centrale operativo della Polizia hanno arrestato 17 persone con un’ordinanza del gip di Cremona, tra gli arrestati l’ex attaccante della Lazio e del Bologna, Giuseppe Signori, Marco Paoloni, ex portiere di Cremonese, Benevento ed Ascoli, l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni. Da quanto emerso sembra che alcuni di loro appartenessero ad un’organizzazione criminale che truccava gli incontri, l’accusa quindi é di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva.

Seat Pagine Gialle non paga la rata debito di dicembre

 La società Seat Pagine Gialle non pagherà la rata di dicembre sul credito senior Rbs da 55 milioni (comprensiva di 20 milioni di interessi): lo ha dichiarato la stessa società in una nota nella quale il cda ha però voluto precisare che non si tratta di una misura presa a causa di mancanza di liquidità. Si é solo ritenuto opportuno prendere atto delle pattuizioni tra i creditori senior e alcune parti, per evitare il default tecnico fino al 31 gennaio 2012. Le risorse sufficienti per il pagamento quindi ci sarebbero, ma in questo modo si vuole evitare l’azione di pignoramento nei confronti della società.

Spread BTP-Bund a fine 2011

 Nessun allarmismo sui mercati; il range ristretto di contrattazioni ed i volumi più che dimezzati rispetto alla norma dovrebbero far capire che non è il momento di fare analisi sui grafici visto che in queste condizioni è difficile che si possano sviluppare pattern o inversioni di tendenza. Il movimento avuto nella giornata di ieri che sembrava fortemente ribassista è stato corretto al rialzo proprio nelle prime ore della giornata di oggi, ad ulteriore conferma che quello che vediamo sui mercati altro non è che un su e giu senza meta.

Stesso discorso per lo spread, su cui però si possono aprire discorsi di medio periodo; negli ultimi tempi, dopo il rimbalzo da quota 356 circa, il movimento è stato costante e più o meno laterale intorno a quel valore che poco tempo fa’ abbiamo identificato come “corretto” secondo l’attuale situazione di mercato ed il periodo Natalizio.

Il Tesoro Usa evita la polemica valutaria con la Cina

 Stavolta l’amministrazione Obama ha preferito rimanere in silenzio: la diatriba valutaria con i cinesi è in corso da tempo, eppure in quest’ultima occasione l’ex Impero Celeste non è stato accusato di aver manipolato la propria divisa, lo yuan, nonostante la sua svalutazione sia ancora una realtà concreta e qualche pressione deve comunque essere esercitata in tal senso. Il Tesoro americano si è dovuto relazionare col Congresso tramite il suo rapporto semestrale sulle politiche monetarie dei principali partner; l’intento è quello di garantire una maggiore flessibilità proprio per quel che concerne lo yuan, ma i toni sono molto più bassi rispetto ai mesi scorsi.

Kodak è sempre più vicina al fallimento

 Le disastrose condizioni finanziarie di Kodak non sono un mistero per nessuno da diverso tempo: il colosso americano, celebre per i suoi rullini e dispositivi fotografici, si sta infatti preparando al peggio, tanto che il rischio più concreto è quello di dichiarare il fallimento e portare di conseguenza i libri in tribunale. D’altronde, non si può procedere in un’altra maniera, visto che gli ultimi tre mesi di questo anno sono stati caratterizzati da una liquidità davvero scarsa (appena 660 milioni di euro), con un calo di ben cinquanta punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

Come salvare Fonsai attraverso i fondi

 L’annuncio della ricapitalizzazione da parte di Fondiaria Sai non ha avuto effetti positivi in Borsa, almeno per il momento: a Piazza Affari sta cedendo quasi 5 punti e secondo gli analisti l’ammontare della ricapitalizzazione potrebbe comunque essere inferiore ai 750 mln di euro (non supererà i 600 mln di euro, sempre che l’azienda riesca a mettere in atto altre operazioni volte a rafforzare il margine di solvibilità). I titoli della galassia Ligresti soffrono nei mercati finanziari a causa delle ultime news di venerdi relative al nuovo aumento di capitale, ma anche per l’annuncio della  pesante perdita registrata dalla compagnia nel 2011.  Subito dopo la decisione dell’aumento di capitale si pensa quindi a costruire una rete di protezione attorno alla società.