Siemens, ricavi trimestrali in crescita

Siemens si appresta a chiudere questo anno 2011, con una crescita veramente importante in questo ultimo trimestrale. Utile in crescita del 36% a quota 9,1 miliardi di euro. I ricavi ordinari, sono cresciuti del 7%, gli ordini hanno visto un impennata del 16% a 85,6 miliardi di euro. Nel trimestre concluso a fine Settembre, la società ha raggiunto  ricavi per un totale di 20,35 miliardi di euro e utili di 1,23 miliardi di euro.

Prezzo del petrolio in caduta, ma la domanda crescerà

 Il peggioramento delle condizioni di mercato e il deterioramento delle prospettive sull’economia dell’eurozona ha investito anche il mercato del petrolio che risente di questo clima di incertezza. I contratti a termine hanno registrato una riduzione dell’1,3%. Nonostante le ultime notizie la domanda mondiale di petrolio, secondo le ultime aspettative, dovrebbe continuare a crescere, del 14% entro il 2035,  soprattutto in relazione alla domanda dei paesi emergenti come la Cina, che é divenuta una delle nazioni tra le più grandi consumatrici di petrolio. Il prezzo dovrebbe balzare fino a 120 dollari al barile, secondo un’indagine dell’Aie (Agenzia Internazionale dell’Energia), nel cui rapporto annuale ha sottolineato che la domanda di petrolio raggiungerà i 99 milioni di barili al giorno (mbj) nel 2035.

Adobe Systems, nuovi licenziamenti per affrontare la concorrenza

 La Adobe Systems Incorporated, software house americana molto nota a livello mondiale per i suoi prodotti informatici, ha subito il peggior calo degli ultimi tredici mesi dopo aver annunciato il proprio piano di riduzione del personale: si tratta, nel dettaglio, di un taglio di ben 750 posti di lavoro, una mossa che dovrebbe essere volta a riassestare gli investimenti nel proprio settore. I licenziamenti in questione, i quali saranno attuati soprattutto nell’America settentrionale e nel continente europeo, verranno a costare tra gli 87 e i 94 milioni di dollari, come specificato dalla stessa compagnia di San Josè. Il reddito netto, quindi, potrebbe giungere fino a trentotto centesimi per azione, anche se le previsioni avevano parlato espressamente di un range compreso tra i quarantuno e i cinquanta centesimi.

Fiorino ungherese influenzato dalla crisi dell’eurozona

 Il fiorino ungherese e le altre valute che appartengono ai mercati emergenti sono state protagoniste del rallentamento monetario di ieri: in particolare, è stata soprattutto la paura che l’Italia sia la prossima vittima della crisi del debito dell’eurozona a farla da padrona, ma anche le pessime performance dei listini americani hanno influito in maniera negativa. C’è da aggiungere, poi, che queste divise “emergenti” hanno sofferto in modo piuttosto significativo nelle ultime settimane, dato che gli investitori internazionali hanno preferito andare oltre le posizioni più rischiose, con un contesto complessivo di incertezza che viene dominato dal futuro sempre più oscuro per quel che concerne i governi di Roma e Atene.

Trimestrale Mediolanum ed emissione obbligazioni

 Non sono ancora terminate le riunioni dei cda delle più importanti aziende, l’ultima in ordine temporale a ufficializzare i propri dati trimestrali é banca Mediolanum: nei primi nove mesi dell’anno, l’istituto ha riportato un utile netto in calo a 60,721 milioni di euro (-60% rispetto allo stesso periodo dello stesso anno), risultato che ha risentito della rettifica di valore dei titoli governativi greci in portafoglio, cui purtroppo molte banche hanno dovuto far fronte e svalutare questo tipo di strumenti finanziari. I dati sono stati pubblicati in questi ultimi giorni, insieme ai quali è anche stata comunicata la distribuzione di un dividendo di 7 centesimi per azione a partire dal prossimo 24 novembre.

Piazza Affari: dov’è il problema e perchè l’azionario non deve spaventare

 Il Mercato azionario Italiano (che, non ci stuferemo mai di ricordare, è stato comprato dalla Borsa di Londra) con sede “storica” a Milano, se confrontato con il resto delle Piazze Europee risulta essere niente di più che un “mercatino” visti i volumi in gioco. Un confronto ad esempio con il Dax30, oppure il CAC40 francese sia come orari di apertura (per quanto riguarda i derivati) sia per quanto riguarda i volumi di scambio e le proposte sul book fa’ emergere la situazione estremamente precaria ed il disinteresse generale (e storico) verso Milano.

In sostanza quindi i movimenti di Piazza Affari, si al rialzo, sia al ribasso, sono al 90% correlati con il resto dell’Europa (che fa’ comunque riferimento al Dax30) e non frutto di situazioni particolari, a meno di non rientrare in quel 10% di movimenti assolutamente Italiani.

Alibaba e Softbank tentano l’assalto a Yahoo

 Alibaba Group Holding e Softbank Corporation sono in trattative con alcuni fondi di private equity per perfezionare l’offerta nei confronti di Yahoo, in quella che ormai è una “telenovela” lunghissima: l’intenzione delle due compagnie è quella di assicurarsi le partecipazioni in possesso del colosso di Sunnyvale, ma la loro impazienza è giunta ormai a livelli altissimi, visto che non si riesce a districarsi da questa matassa così complicata. La strategia congiunta è dunque ben precisa, si tenta di collaborare in maniera più stretta possibile con quei partner che ancora non hanno siglato delle intese col motore di ricerca statunitense, in modo da dar vita a un’offerta sostanziosa e irrinunciabile.

Cina, l’inflazione comincia a rallentare

 Il tasso di inflazione fatto registrare dalla Cina a ottobre è stato il più basso in assoluto degli ultimi cinque mesi: questo rallentamento dell’indice dei prezzi al consumo è stato agevolato, in particolare, dai moderati guadagni che sono stati conseguiti dai prezzi alimentari, i quali hanno fornito ai policy makers un nuovo spunto per sostenere la relativa crescita economica. Nel dettaglio, l’inflazione della seconda economia mondiale è cresciuta di 5,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno fa, come hanno chiaramente messo in mostra le statistiche cinesi. Molti analisti si erano invece sbilanciati con un valore decisamente più alto (6,1%), mentre anche i prezzi della produzione hanno subito dei ricavi inferiori alle attese.

Trimestrale Intesa Sanpaolo, conti migliori delle attese

 Nel corso dei primi nove mesi dell’anno, la banca Intesa Sanpaolo ha registrato un utile netto in calo a 1,929 miliardi di euro. Ma come l’istituto ha voluto precisare, il maggiore introito dello scorso anno era dovuto a una plusvalenza netta derivante dalla cessione dell’attivita’ di securities services. I proventi operativi netti sono stati pari a 12.520 milioni di euro (registrando quindi un aumento dell’1,5%) con interessi netti per 7.239 milioni (in diminuzione dello 0,7%).

Si ritiene che il Gruppo Intesa Sanpaolo nel 2011 possa registrare un andamento coerente con il Piano di Impresa 2011-2013/2015 – si legge in una nota della banca-, che si pone l’obiettivo prioritario di garantire una redditività sostenibile nel medio periodo, sviluppando l’attività fondata sulla relazione di lungo periodo con la clientela, calibrando controllo dei costi e investimenti, presidiando la qualità del credito e rafforzando la liquidità e la patrimonializzazione.

Marcegaglia: senza riforme l’Italia non va avanti

 A prescindere da quale sia il destino del governo Berlusconi, l’Italia deve intraprendere velocemente la strada delle riforme economiche, rispettando gl impegni presi in ambito europeo e internazionale. Poco importa che ci sia Berlusconi o meno, quello che conta é che in Italia si facciano le giuste riforme. È questo in sintesi il pensiero di Emma Marcegaglia, nel giorno in cui la tenuta parlamentare del governo Berlusconi verrà messa alla prova dal voto di fiducia sul rendiconto. La numero uno di Confindustria ribadisce con chiarezza la necessità di ovviare agli attuali spread: nella giornata di ieri il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi con scadenza a 10 anni oscillava tra i 478 e i 493 punti base.

Piazza Affari: i titoli del giorno a Milano

 Giornata positiva e tutto sommato tranquilla quella di oggi, Martedì 8 Novembre; a Piazza Affari il FTSE-Mib è in guadagno del 2.44% al momento e nonostante il recupero sia incerto l’indice promette di chiudere ben sopra la parità e forse anche al di sopra degli attuali valori; la divergenza con il Dow Jones è risultata essere positiva e la resistenza a 15750 è stata facilmente superata per un ritorno immediato a 16000 punti dove invece passa il livello daily valido in close di giornata.

Al momento a guidare il rally è proprio il settore bancario che totalizza un guadagno di oltre il 3% totale; Intesa SanPaolo in cima alle blue-chips recupera il 5.61% seguita da Unicredit con il 4.55% di guadagno. Ubi Banca infine (+2.79%) completa il “tris” di istituti bancari che nella giornata di oggi saranno sotto strettissima sorveglianza; l’eventuale perdita del supporto a 15750 sull’indice di riferimento italiano infatti invertirebbe le aspettative girando la tendenza al ribasso, e proprio questi tre titoli sono quelli che potrebbero accusare le conseguenze più gravi.

Ue, a dicembre prenderà forma il fondo di salvataggio

 I ministri finanziari europei sono pronti ad avviare l’ormai celebre fondo di salvataggio già a partire dal prossimo mese di dicembre: l’intento è soprattutto quello di venire incontro a Italia e Grecia e alla loro crisi del debito. In particolare, ad Atene è stato espressamente richiesto di fornire un’accettazione scritta dei termini del sostegno finanziario, in modo da ottenere una linea di prestito da otto miliardi di euro entro la fine di questo mese, mentre il nostro paese deve dimostrare che le promesse scritte nella lettera di intenti possono diventare anche realtà concrete.

Ferrari, dati più che positivi dall’ultimo cda

 Il cavallino è sempre più rampante e la Ferrari non può che risentirne in maniera positiva: la celebre casa automobilistica di Maranello ha fatto registrare un fatturato davvero importante nei primi nove mesi di questo 2011, mettendo in luce, in particolare, dei buoni ricavi (quasi il 19% di rialzo) e delle ottime consegne (+12,3%). Anche gli altri indicatori economici, comunque, hanno mostrato un andamento più che positivo, come, ad esempio, l’utile della gestione ordinaria, ancora più importanti se si considera che sono stati conseguiti in un periodo finanziario così difficile. Le stime in questione, inoltre, sono state rese note dal consiglio di amministrazione della Ferrari, a cui era presente anche il numero uno Luca Cordero di Montezemolo.

Commissario Affari Economici UE deluso dell’Italia

 Nel pomeriggio la riunione dei ministri delle finanze dell’eurozona, la commissione non é del tutto convinta della lettera ricevuta dall’Italia e si aspetta di sentire da Tremonti come e quando il nostro Paese intende attuare le misure contenute nella lettera all’Ue. E’ essenziale che l’Italia rispetti gli impegni sottoscritti per la correzione dei conti pubblici, ha sottolineato il commissario Ue agli Affri economici e monetari Olli Rehn, l’Italia, secondo il suo parere, deve adottare in un tempo definito misure più coraggiose a sostegno della crescita economica. Direttamente dall’Europa quindi, arriva una richiesta di chiarimento sugli impegni italiani contenuti nella lettera presentata dal premier Silvio Berlusconi all’ultimo vertice europeo.

Ho chiesto al governo italiano informazioni aggiuntive sulle misure di consolidamento fiscale e sulle riforme strutturali. Ispettori della Commissione saranno a Roma questa settimana – ha detto Olli Rehn all’ingresso dei lavori dell’Eurogruppo -. E’ assolutamente essenziale che l’Italia raggiunga gli obiettivi di finanza pubblica e garantisca la messa a punto delle riforme strutturali mirate a sostenere la crescita e la creazione di lavoro.