Per benzina e gasolio gli italiani hanno speso 47,4 mld

 Purtroppo la benzina é un prodotto di cui non possiamo fare a meno. Certo non é necessaria per la nostra sopravvivenza, ma come faremmo per andare a lavoro e per tutti gli altri spostamenti? La domanda di benzina quindi rimane sempre costante, nonostante i prezzi continuino imperterriti ad aumentare. Tanto la benzina si deve vendere sempre. E se in Italia buona parte del prezzo racchiude le tasse, il fenomeno del caro-benzina non riguarda solo il nostro Paese, ma l’Europa nel suo insieme, a causa della speculazione internazionale: i prezzi vengono modificati troppo spesso.

Europa in crisi ma l’euro continua a salire

 Ci si aspetterebbe che, se l’Europa vive momenti di crisi e naviga nelle tempestose acque dell’incertezza economica, che il valore dell’euro diminuisca. La situazione dei debiti pubblici del Vecchio Continente è il primo punto in agenda all’incontro dei ministri delle Finanze e dei Governatori dei Paesi del G20 e in attesa di questo summit, l’euro prosegue la sua salita. Sono cominciati da lo scorso week end, nelle sale di Bercy a Parigi, dove ha sede il ministero dell’Economia francese, i lavori del G20 finanziario che affronterà con urgenza la questione crisi dell’Eurozona. Venerdì 14 ottobre l’euro ha messo a segno il maggior aumento sul dollaro dalla settimana conclusa il 20 marzo 2009 balzando del 3,8% fino a raggiungere il cambio di 1,3882 dollari. Si tratta del livello più alto delle ultime cinque settimane.

Piazze Europee: uno sguardo di lungo

 Confrontando i grafici a medio periodo delle principali piazze europee ci si accorge di come l’indice Mib sia diventato estremamente poco reattivo ai movimenti di prezzo; confrontandolo infatti con il Dax30 che resta il riferimento dell’Eurozona si vede come sia nei ribassi che nei rialzi l’indice delle blue-chips di Piazza Affari non abbia assolutamente seguito il range di estensione dell’indice tedesco, mantenendo comunque un’impostazione ribassista di lungo periodo che è quella che preoccupa gli investitori in titoli di Stato.

Hulu, non è esclusa una imminente quotazione

 I proprietari di Hulu, vale a dire News Corporation, Walt Disney Company e Providence Equity Partners, sono pronti a considerare nuovamente la quotazione del celebre sito web di video-streaming: si parla infatti espressamente di offerta pubblica iniziale, con una vendita di titoli azionari che dovrebbe consentire ai colossi appena menzionati di aumentare il capitale e gestire al meglio l’ambito finanziario. A cosa servirebbe dunque il denaro cash di una ipo? Hulu potrebbe avere senz’altro la possibilità di competere con concorrenti importanti come Netflix e Amazon per quel che concerne soprattutto la programmazione televisiva.

Commissione UE preoccupata per la crescita industriale italiana

 La Commissione europea ha presentato nei giorni scorsi la sua comunicazione “Politica industriale: rafforzare la competitività”, che ha fotografato la realtà industriale dei vari Stati membri, confrontando i risultati tra i vari Paesi. La ripresa economica dell’Ue è stata relativamente lenta e rimane fragile, tra le preoccupazioni principali le difficoltà delle pmi, motore dell’impresa italiane. La flessione della crescita dovuti ai mercati finanziari, l’aumento dei prezzi energetici e delle materie prime pesano sulle aziende, ciò nonostante l’industria europea sana ed ha le potenzialità per tornare ad alimentare positivamente il PIL del Vecchio Continente.

Bankitalia: necessario risanamento per sciogliere le tensioni

 I paesi europei hanno una priorità: quella di convincere i partner del G20 dell’efficacia delle misure che si stanno profilando per arginare la crisi finanziaria che da mesi affligge la nostra zona, primo fra tutti gli interventi, il piano di ricapitalizzazioni coordinate delle banche a cui sta lavorando la Commissione europea. La Banca d’Italia ha inoltre sollecitato l’adozione di politiche di risanamento dei conti e di rilancio della crescita, che risultano essere necessarie per rispondere alle tensioni finanziarie che infieriscono sull’Italia.

Müller-PepsiCo, nuova joint venture nell’alimentare

 Yogurt e cola non sono certo due ingredienti che si sposano bene dal punto di vista culinario, ma sono perfetti per la nuova ricetta finanziaria del comparto alimentare: in effetti, il colosso americano PepsiCo, celebre per le sue bibite e gli snack, è molto vicino al perfezionamento di una joint venture con il tedesco Theo Müller Group. L’intento di una operazione simile si riferisce soprattutto alla compagnia statunitense, la quale intende far breccia nel business degli yogurt, fortemente in crescita. L’indiscrezione proviene direttamente da uno dei giornali finanziari più prestigiosi, il Wall Street Journal.

La scure di Standard &Poor’s si abbatte sulla Spagna

 Taglio di rating per la Spagna, Standard &Poor’s a causa delle “incerte prospettive di crescita e dei rischi crescenti che dovrà affrontare”, ha deciso di tagliare  il giudizio   da «AA» ad «AA-». Inoltre i dubbi sono motivati da il peggioramento della crisi del sistema finanziario della nazione, che in questo periodo deve vedersela con disoccupazione elevata e la difficile congiuntura finanziaria. L’outlook anche è sceso da stabile a negativo. L’agenzia di rating ha però voluto dare una chance alla Spagna, sottolineando in una nota che il Paese  ha comunque preso misure importanti per consolidare   per raggiungere gli obiettivi concordati con i partner europei, per cui é possibile nei prossimi mesi, se nulla dovesse andare storto, un ritorno al rating precedente.

Fondo Monetario Internazionale: necessaria altra liquidità

 La crisi che imperversa nell’Unione Europea esige molto più impegno di quanto si immaginasse: sembra sia necessaria un’iniezione di liquidità nel Fondo Monetario Internazionale, per dotarla di più mezzi per aiutare la Grecia,  nello specifico il fondo necessiterebbe di circa  350 miliardi, secondo quanto riferito da una fonte G20 di un’economia emergente. Il vertice  dei ministri delle Finanze dei paesi del G20, partito ieri a Parigi, sembra stia discutendo proprio su questo punto e sul fatto che la zona euro abbia in programma di presentare proprio nel corso di questo mese ulteriori misure per arginare il deterioramento della crisi del debito.

Piazza Affari: close verde per l’ottava positiva

 Piazza Affari prova a chiudere in verde la seconda settimana di recupero dell’indice Mib e sembra riuscirci; dal bottom di giornata poco sopra a 15750 punti il mercato è ora tornato vicino a 16300 punti tornando all’attacco del top relativo a 16639 e confermando la forza relativa di breve periodo che ha accompagnato le contrattazioni fin’ora. Il supporto indicato si aggiorna però a 16000 punti vista la salita delle ultime ore e proprio questo livello statico è da controllare in close daily. A seconda della chiusura del mercato rispetto alla statica infatti i trader sceglieranno se mantenere gli short oppure i long per il week-end, liquidando invece le parti contrarie alle indicazioni in vista di un possibile gap lunedì mattina.

Bond Telecom Italia, tutto esaurito

Nella giornata di ieri, Telecom Italia è uscita sul mercato con un’emissione obbligazionaria da 750 milioni di euro. Quest’operazione è la prima che un’azienda del corporate periferico all’eurozona decidere di compiere da Luglio 2011. Con scadenza 20 Gennaio 2017, i bond offrono un rendimento del 7,15%, distante dalla prima emissione di bond del gennaio che offrivano un rendimento de 5,2%. Il direttore finanziario di Telecom Italia, Andrea Mangoni, ha comunque dichiarato che per l’azienda “L’operazione è stata di grande soddisfazione”.

Nuovi possibili acquirenti per Yahoo: Kkr e Blackstone

 La lunga fila di “corteggiatori” di Yahoo si amplia ulteriormente: gli ultimi due in ordine temporale sono Kkr & Company e Blackstone Group, società che vengano considerate tra le papabili per il rilevamento del celebre colosso americano. In realtà, volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che esse faranno parte con tutta probabilità di un consorzio volto a garantire i finanziamenti necessari, anche se una offerta vera e propria non è ancora stata formalizzata. Come è noto, da ormai un mese il celebre motore di ricerca sta rivedendo in maniera strategica le proprie opzioni, operazione che è cominciata in coincidenza con il licenziamento dell’ad Carol Bartz. Quest’ultima gestione è caratterizzata da strenue lotte per scongiurare i declini delle vendite o competere con l’acerrima rivale Google, ora invece si dovrà cooperare con i cinesi di Alibaba Group.

Malpensa-Singapore Airlines, ancora incertezza sull’autorizzazione

 I cieli milanesi e quelli singaporegni non sono mai stati così vicini come in questo momento: Marco Reguzzoni, capogruppo della Lega Nord alla Camera, ha voluto evidenziare l’intesa raggiunta in merito alla compagnia asiatica Singapore Airlines, un accordo ottenuto insieme al ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, e che va a interessare da vicino uno dei principali aeroporti del nostro paese, Malpensa. Che cosa è stato deciso esattamente? In pratica, la stessa Singapore Airlines aveva espressamente richiesto di poter volare su Milano appunto, una scelta che è poi divenuta una priorità del governo.

Robin Tax, Enel riduce dividendo e crolla in Borsa

 L’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti ha annunciato che l’anno prossimo il dividendo della sua società sarà rivisto al ribasso, questo ha avuto conseguenze negative anche in Borsa: a Piazza Affari il titolo ha perso  fino al 4,5%.  Come mai l’ad ha annunciato questa riduzione dei dividendi, si é ridotto l’utile operativo o ci sono state spese straordinarie? Niente di tutto questo: a detta del numero uno di Enel, tutto dipende della cosidetta “Robin Hood Tax”, il provvedimento con cui é stato  alzato dal 6,5 al 10,5% l’aliquota dell’Ires per le società dell’energia, reti e rinnovabili comprese.