Mentre l’euro continua la sua ascesa e supera ampiamente il dollaro, altri Paesi preferiscono frenare aumenti importanti del valore della propria valuta. E’ il caso della nostra vicina, la Svizzera. “La sopravvalutazione del franco minaccia l´economia”, si legge in un comunicato della Swiss National Bank, la Banca centrale svizzera, la quale ha annunciato di aver fissato il cambio con la valuta nostrana ad un minimo di 1,2 franchi.
Depositi overnight toccano livelli record
Non é solo la notizia di un possibile downgrade da parte di Moody’s che turba i mercati: segnali allarmanti sull’attuale stato di panico dei mercati arrivano anche dalle operazioni di deposito fondi presso la Banca Centrale Europea. Dai dati dell’Eurotower emerge infatti che nei giorni scorsi le banche hanno depositato presso l’Istituto centrale 166,8 mld di euro, valore più alto da inizio anno che supera i 151 mld toccati venerdì scorso. Sembra quindi che gli istituti di credito europei siano riluttanti a prestarsi denaro tra di loro a causa dell’attuale situazione di incertezza anche sui titoli di Stato. Le banche quindi preferiscono depositare la propria liquidità “sotto il mattone” ovvero in un porto sicuro qual’è la Banca Centrale.
Impedire sciopero aerei lede diritti dei lavoratori?
Centinaia i voli soppressi a Ciampino e Fiumicino in occasione dello sciopero Cgil, lunghe code davanti agli sportelli delle compagnie aeree che non hanno avvisato i passeggeri in partenza dagli aeroporti di Roma. Sciopero generale di otto ore proclamato dalla Cgil nella giornata di ieri a seguito del quale sono stati cancellati decine di voli e centinaia di passeggeri sono rimasti a terra. Ryanair ha fatto sapere di aver cancellato 200 voli da e per l’Italia, lasciando a terra circa 35 mila passeggeri. La compagnia ha chiesto all’Unione Europea e al governo italiano di vietare gli scioperi nel trasporto aereo. Questa richiesta ha ovviamente acceso delle polemiche: vietando gli scioperi si lederebbe un diritto costituzionale dei lavoratori. Secondo il segretario nazionale della Filt Cgil Mauro Rossi, il protavoce di Ryanair avrebbe pronunciato “frasi farneticanti, degne della peggiore compagnia europea, relativamente ai diritti dei lavoratori da essa impiegati”.
FTSE-Mib in territorio neutro dopo il crollo, ecco i livelli operativi
L’indice italiano delle blue-chips dopo la performance di ieri apre, come era prevedibile, in zona neutra e si mantiene in un range di punti ristretto nell’attesa dell’apertura di Wall Street; a sostegno del Mib e del mercato italiano in generale ci sono pochi titoli importanti tra i quali possiamo citare Indesit (+7%), Olidata (+3.48%), Gabetti (+3.46%) e Zucchi (+3.27%) che probabilmente attira l’attenzione su di sè per le notizie sull’aumento di capitale.
Male invece Monti Ascensori (-7%), Snai (prossima al -5%), Pirelli C. Risp. (-3-41%). Recuperano quasi 1 punto percentuale tutti i bancari e gli assicurativi importanti, ma i rispettivi indici settoriali mostrano un’equilibrio che costringe a rimandare nel pomeriggio ogni entrata a mercato.
Manovra e licenziamenti: le modifiche dell’articolo 8
Una delle misure della manovra finanziaria che sta facendo più discutere è quella che riguarda da vicino il mondo del lavoro: il riferimento principale va all’articolo 8 del provvedimento, il quale già non viene visto di buon occhio dai sindacati per le modifiche che sono state apportate. Il tema dei licenziamenti, quindi, sta tornando di stretta attualità. Nel dettaglio, grazie ai nuovi emendamenti, tutti quegli accordi che vengono posti in essere a livello aziendale possono includere una deroga alle leggi nazionali sul lavoro e alle norme relative; questo vuol dire che il licenziamento, anche quello delle imprese con più di quindici lavoratori, potrà diventare più semplice e senza una giusta causa, contravvenendo a quanto disposto dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, vale a dire quello relativo al reintegro nel posto di lavoro.
Volkswagen-Suzuki, i motivi di un’alleanza
La Germania e il Giappone sono le due nazioni protagoniste delle ennesime trattative tra colossi automobilistici: il riferimento in questo caso va alla teutonica Volkswagen e alla nipponica Suzuki, le quali potrebbero dar vita a un’alleanza strategica per il settore in questione. La compagnia di Hamamatsu ha smentito qualsiasi tipo di contatto e discussione tra le parti, ma le indiscrezioni sono davvero numerose. Tutto è cominciato cinque mesi fa, quando il gruppo di Wolfsburg aveva messo in evidenza un fattore particolare nel proprio rapporto, precisando di voler influenzare le decisioni di politica operativa e finanziaria dei giapponesi, descrivendo la stessa Suzuki come una “consociata”.
Ultimatum USA a Svizzera: fuori i nomi degli evasori
Continua in tutto il mondo la lotta all’evasione fiscale e stavolta la notizia non é degli italiani vessati dalle tasse che decidono di sottrarsi agli obblighi fiscali: l’ultimatum arriva da oltreoceano, con una lettera di tre pagine firmata dal vice ministro della giustizia Usa James Cole, le autorità americane vogliono sapere quanti e quali clienti americani hanno depositato in Svizzera tra il 2002 e il 2010 fondi superiori ai 50 mila dollari. La richiesta riguarda in particolare il Credit Suisse e altri nove istituti minori, tra cui Julius Baer, Wegelin e le banche cantonali di Zurigo e Basilea.
Grecia fuori dall’euro creerebbe effetto domino
Un sistema valutario che, da una parte sembra forte, avendo superato ampiamente il valore di monete storiche come il dollaro. D’altra parte però, le basi che reggono questa recente alleanza chiamata Unione economica ed europea, risultano essere meno forti di quanto si potrebbe pensare. L’ipotesi della Grecia fuori dall’euro aleggia nella CEE e il cancelliere tedesco, Angela Merkel esprime subito il suo dissenso, sottolineando che debba essere una misura da non prendere nemmeno in considerazione, un’uscita dall’euro non dovrebbe rappresentare una possibilità per alcuno dei Paesi membri.
Piazza Affari chiude a -4.83%: ma è veramente colpa della manovra?
Che la manovra di Agosto sia un gran caos, non è una novità e come lo sapevamo la scorsa settimana, lo sappiamo anche adesso. Così come sapevamo già che i provvedimenti colpiranno i lavoratori ed i pensionati, è stato scritto chiaramente. Sappiamo inoltre fin da subito tutto riguardo la tassazione sulle rendite finanziarie (e sappiamo anche che invece di aumentare la tassazione, si sarebbe potuto ragionare sull’evasione fiscale legata alle grandi operazioni finanziarie, lasciando in pace i poveri risparmiatori onesti, ma è un altro discorso questo). Sappiamo inoltre, molto bene, che non c’è alcun provvedimento per la crescita nella manovra. E questo ovviamente è l’aspetto peggiore.
Piazza Affari: -3.35%, banche e assicurazioni le peggiori
La perdita di fiducia verso la Merkel? Le perplessità sulla manovra italiana di Agosto? O la paura per la Grecia? Quali che siano le cause a cui si attribuisce il crollo di questa mattina, sono comunque sbagliate se non si guarda la situazione complessiva senza escludere niente. Più volte è stato ribadito che il Mercato è globalizzato ormai, ed anche se Wall Street è dall’altra parte dell’oceano i condizionamenti sono continui e bilaterali e non si può certo attribuire sempre la colpa dei crolli ad un motivi piuttosto che ad un’altro escludendo una visione d’insieme. La sfiducia è generale e la finanza non riesce più a convincere tanto che le vendite trascinano i settori portanti della finanza al ribasso, con performance rosse ben superiori al 5%.
Colfax è sempre più interessata all’acquisto di Charter
Colfax Corporation ha avviato delle trattative molto promettenti per l’acquisizione di Charter International Plc: la compagnia americana, attiva nella produzione di valvole e pistoni, sta mostrando un interesse piuttosto marcato nei confronti della principale azienda ingegneristica del Regno Unito, soprattutto dopo che un altro fondo britannico ha messo sul piatto ben 2,3 miliardi di dollari per portare a termine la medesima operazione. Colfax ripone molte aspettative in questo affare, il quale potrebbe garantire un significativo aumento dei guadagni e dei profitti sul capitale investito nel giro dei prossimi cinque anni. Inoltre, la stessa società del Maryland ha intenzione di finanziare questa transazione esclusivamente con denaro cash, azioni e il proprio debito, riuscendo così a mantenere inalterato il rating creditizio.
Rame: si preannuncia un’offerta piuttosto debole nel 2012
L’offerta globale di rame continuerà a rimanere piuttosto bassa anche per tutto il corso del 2012: questo vuol dire che il trend attuale, improntato a un preoccupante ribasso, sarà caratterizzato da tre anni consecutivi di durata, visto che la domanda, soprattutto da parte della Cina, sta gonfiando notevolmente i prezzi. In effetti, le richieste dovrebbero essere superiori alle offerte di 495mila tonnellate complessive quest’anno, il deficit più consistente dal 2004 ad oggi, mentre soltanto 365 giorni fa questo stesso dato si era attestato a quota 214mila tonnellate. L’allarme in questione è stato lanciato da Pan Pacific Copper Company, il maggior produttore di rame di tutto il Giappone. Ora si attende un’ulteriore contrazione di 31mila tonnellate.
Wall Street: torna lo spettro dei mutui, Dow Jones -2.20%
Economia ferma oltre oceano secondo i dati negativi sull’occupazione, negativi oltre ogni aspettativa; il Dow Jones conclude la seduta con una perdita del 2.20%, l’SP500 cede il 2.53% mentre il Nasdaq il 2.58%. Anche se nelle settimane precedenti ci si è accaniti contro l’area Euro, nessuno ha dimenticato dove è iniziata la crisi ed è proprio quello il settore che rischia di far sprofondare in recessione il Paese; le autorità di controllo vogliono infatti eseguire degli accertamenti sui mutui bancari alla ricerca di irregolarità, memori del passato recente e dello scoppio della crisi. Secondo il New York Times, Fannie Mae e Freddie Mac minacciano azioni legali contro dodici istituti di credito, con l’accusa di aver nascosto informazioni sugli assets tossici.
Piazza Affari: spread Btp-Bund ancora alto, fine effetto BCE?
Chiude in forte calo Piazza Affari, con il Mib che perde il 3.89% nell’ultima giornata di contrattazioni dell’ottava, portandosi vicino ai livelli di Lunedì scorso e vanificando gli acquisti di qualche giorno prima. I dati negativi arrivati da Wall Street nella giornata di ieri hanno costretto gli operatori a cambiare target di acquisto, puntando direttamente sul Bund decennale tedesco. Il rendimento di quest’ultimo è sceso per la prima volta sotto il 2% dopo gli acquisti Europei, mentre lo spread con il Btp si è allargato fino a 331 punti.