Analisi Tecnica: Gold Monthly e i target di lungo periodo

 Per l’oro è stato un anno movimentato: da un massimo di 1036 segnato a Marzo del 2008 si è scesi fino ad un bottom di 683 toccato ad Ottobre, per poi concludere la candela annuale intorno agli 881. Visto che a Gennaio il prezzo ha aperto nella prima giornata di contrattazioni a 840,4 la performance è stata positiva ma di estremamente poco rispetto alle oscillazioni avute durante l’anno.

Scendendo nel dettaglio e osservando il grafico mensile del derivato future sul Gold si vede che gli ultimi due mesi dell’anno scorso sono stati “inside” ai movimenti registrati in Ottobre. Acquistano dunque un’importanza particolare i livelli posti a 936,6 e 681,5: in particolare una violazione del primo verso l’alto consentirebbe il cambio di tendenza segnata dagli swing chart con la conseguente conferma del livello di 681,5 come importante bottom dal quale far partire anche analisi e squadrature. In sostanza, con la violazione di quel livello si avrebbe un primo campanello d’allarme per l’inizio di un mercato toro importante, confermato poi successivamente dalla rottura della resistenza/target posto a 992.

Analisi Tecnica: future Bund e il nuovo canale

 Dopo gli sviluppi sul future Bund quotato all’Eurex è necessaria una revisione dell’analisi con la rilevazione di un nuovo canale di resistenza/supporto.

Come da immagine (che rappresenta il future Bund continuo a barre giornaliere) si nota come sia stato superato il livello naturale posto a 123,99 ed ora i prezzi si stanno consolidando al di sopra di esso. Più tempo staziona sopra il livello, più il supporto diventa decisivo.

Prossimo livello naturale al rialzo è posto a 127,73 quindi non molto distante dai prezzi attuali: il livello probabilmente poteva gia essere raggiunto se non fosse per il nuovo canale verde che ha opposto resistenza sul grafico. Quest’ultimo passa ora per 125,90 e un suo superamento consentirebbe al Bund il raggiungimento dei sopra citati 127,73.

Al contrario, un ritorno al di sotto dei 123,99 favorirebbe la discesa fino a 121,60 prima e 120,50 poi.

Attualmente nonostante il trend sia impostato fortemente al rialzo, le probabilità maggiori sono quelle di un rintracciamento, fino a portare l’RSI verso i 50: nonostante un’operazione short risulterebbe controtendenza, in questo caso l’entità del rintracciamento consentirebbe un’entrata profittevole dal punto di vista del rapporto rischio/guadagno.

Analisi Tecnica: Crude Oil future tenta il recupero dei 47

 Il crollo del petrolio dai massimi assoluti non vede ancora segnali d’inversione sui grafici: una serie di massimi e minimi decrescenti infatti non lasciano dubbi sulla strada fatta, mentre il rallentamento a cui stiamo assistendo comincia invece ad accendere il primissimo campanello d’allarme: dopo la rottura dei 47 infatti abbiamo assistito ad un timido tentativo di recuperare il livello perso (tentativo fallito al momento). Il fatto di non aver ancora rotto in chiusura di barra giornaliera la soglia psicologica dei 40 dollari probabilmente mantiene il sentiment neutrale e contribuisce alla creazione anche su questo mercato di un trading range attualmente compreso proprio tra quei due valori (47 e 40). Alla rottura di uno dei due probabilmente assisteremo ad un’accelerazione in direzione della violazione: nell’ipotesi ribassista il target rimane invariato (il livello naturale posto a 29 circa) mentre in caso di recupero, trattandosi del primo vero di un mercato fortemente orso, il target è prossimo a 52. Inoltre, trattandosi di un movimento controtendenza sarà da sfruttare sui time frame più brevi seguendo con trailing stop automatici o spostando manualmente l’uscita sui livelli di minimo che si verranno a creare.

La flessibilità come caratteristica fondamentale per sopravvivere negli investimenti

 Le previsioni per l’anno venturo sono a dir poco catastrofiche. Si vocifera che il peggio non è alle spalle ma davanti a noi. Nuovi fallimenti, disoccupazione, sono solo due dei molteplici aspetti ai quali si rischia di dover far fronte.
Premesso che sono e rimangono previsioni (attualmente condivisibili) quelle diffuse dai notiziari, vediamo se l’anno 2009 sarà così terribile anche per gli investitori professionisti, i cosiddetti trader.

Nei momenti di recessione come quello attuale è naturale un allontanamento delle masse dai mercati. Meglio il materasso, dice qualcuno. C’è chi, invece, è attirato dai prezzi bassi e fa spesa di azioni che ritiene “a buon prezzo” (questo argomento merita però una riflessione a parte). Ma come si comporta un trader professionista in situazioni simili?