Dopo un’avvio positivo a Piazza Affari l’indice di riferimento delle blue-chips Italiane crolla sotto il peso delle vendite, immediatamente dopo l’uscita dei risultati dell’asta dei titoli del debito tedeschi. Mentre gli Italiani stanno ancora al 6.28% (quelli a 10 anni, ovviamente) i tedeschi scendono da 2.82% al 2.62% contribuendo ad aumentare lo spread per l’ennesimo ritocco al ribasso del rendimento del Bund.
In realtà si tratta del Bund a 30 anni e non a 10, ma il fatto che il rendimento di una scadenza così lontana sia sceso fa’ ipotizzare che succederà lo stesso anche per le scadenze intermedie che sono quelle che ci interessano. Tornando al 30 anni, l’asta si è conclusa con un collocamento di 2,458 miliardi di euro a fronte di una domanda di 5,05 miliardi. Viste le previsioni che davano un collocamento massimo di 3 miliardi si può dire che ancora una volta l’emissione è risultata positiva, anche se la discesa del rendimento non piace troppo agli investitori visto che ci troviamo a livelli troppo bassi e le divergenze con il resto dell’Europa aumentano esponenzialmente.
A fronte dell’andamento degli ultimi giorni a Piazza Affari (ma anche nel resto dell’Eurozona) si sta valutando una revisione delle previsioni riguardanti il 2012; l’FMI aveva dato ormai per certo che il 2012 sarebbe stato un anno di recessione così come il successivo 2013, con crolli del PIL ed aumento spropositato del peso del debito pubblico per l’Italia stessa. Dopo la serie di rialzi che ha messo a segno il mercato Italiano e la serie di ribassi sullo spread btp-bund si comincia a vociferare di una riduzione delle previsioni da 1 anno a 3 mesi circa.
Durante la giornata di ieri Michelin ha diffuso i dati sulle vendite relativi al 2011 ed immediatamente gli analisti hanno riassunto il quadro della situazione per capire cosa aspettarci nell’immediato futuro; il crollo delle vendite su base annua è stato del 19% ed in particolare il rallentamento ha interessato il mese di Dicembre a causa, dicono gli esperti, delle condizioni climatiche non favorevoli alla vendita di pneumatici invernali.
Discesa senza freni per Unicredit negli ultimi giorni; dopo l’annuncio dei dettagli sull’aumento di capitale, il prezzo è precipitato verticalmente senza lasciare spazio a ritracciamenti e la speculazione ha preso il sopravvento consolidando le perdite che al momento, contando le prime ore della giornata di oggi, si aggirano intorno al 34%.
Lo scandalo che ha investito il calcio non rimarrà circoscritto al mondo del pallone. Anche la Borsa subirà gli strascichi dell’imbarazzante situazione in cui versa lo sport preferito da molti italiani. Lo scenario, come già avvenuto in passato, é legato al calcio scommesse e i protagonisti sono i calciatori: le squadre mobili di Cremona, Brescia e Bologna e del Servizio centrale operativo della Polizia hanno arrestato 17 persone con un’ordinanza del gip di Cremona, tra gli arrestati l’ex attaccante della Lazio e del Bologna, Giuseppe Signori, Marco Paoloni, ex portiere di Cremonese, Benevento ed Ascoli, l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni. Da quanto emerso sembra che alcuni di loro appartenessero ad un’organizzazione criminale che truccava gli incontri, l’accusa quindi é di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva.
Nessun allarmismo sui mercati; il range ristretto di contrattazioni ed i volumi più che dimezzati rispetto alla norma dovrebbero far capire che non è il momento di fare analisi sui grafici visto che in queste condizioni è difficile che si possano sviluppare pattern o inversioni di tendenza. Il movimento avuto nella giornata di ieri che sembrava fortemente ribassista è stato corretto al rialzo proprio nelle prime ore della giornata di oggi, ad ulteriore conferma che quello che vediamo sui mercati altro non è che un su e giu senza meta.
Per quanto riguarda un buon compromesso tra aspettative e situazione grafica abbiamo già visto ieri cosa offre il mercato delle blue-chips italiano e riteniamo che se i supporti non verranno violati nei prossimi mesi
Se dovessimo scegliere tra le azioni italiane quella che presenta il miglior compromesso tra situazione fondamentale e quadro tecnico, allora l’attenzione ricadrebbe sicuramente su Impregilo. Le azioni quotate sul listino delle blue-chips hanno visto da Settembre scorso un rialzo seguito direttamente ad un doppio minimo disegnato con il mese precedente; il recupero messo a segno nella seconda metà del nono mese dell’anno è stato deciso e veloce tanto che per recuperare il break-away point ci sono voluti pochi giorni ed il prezzo non è mai tornato sui suoi passi.