La Fed rimane cauta e lascia invariato il costo del denaro

 La decisione era ampiamente prevista, ma ora ha i crismi dell’ufficialità: la Federal Reserve, la banca centrale americana, ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse: la scelta principale dell’ultima riunione del Fomc, quindi, ha riguardato il costo del denaro, il quale sarà sempre compreso tra lo 0 e lo 0,25%, un livello che, rispetto a tre anni fa, può essere considerato un minimo storico. Ma l’istituto statunitense non si è limitato solamente a decidere, lanciando l’allarme sulla crescita troppo lenta dell’economia nazionale, un ritmo che dovrebbe continuare anche nei prossimi due anni.

Cina, il surplus commerciale supera i 31 miliardi di dollari

 L’economia americana è in netta difficoltà, come se la passa invece la Cina? Il surplus commerciale dell’ex Impero Celeste era pari a 31,5 miliardi di dollari lo scorso mese di luglio, il livello più alto degli ultimi due anni, grazie soprattutto alla crescita record delle esportazioni: queste ultime sono infatti aumentate di oltre venti punti percentuali, mentre l’import è riuscito a registrare un incremento molto vicino al 23%. Non bisogna dimenticare che si tratta della principale nazione al mondo per quel che concerne l’export, ma rimane sempre il timore che la debole domanda da parte di Europa, Stati Uniti e Giappone possa influenzare questo dato.

Agevolazioni imprenditoria femminile 2011

 Donne inoccupate o disoccupate, ma anche quelle occupate con un contratto di lavoro atipico, ovverosia non a tempo indeterminato. E’ questo il “target” di norma fissato in sede di emanazione dei Bandi per le agevolazioni a favore dell’imprenditoria femminile. Quasi sempre questi Bandi vengono pubblicati dalle Regioni, e sono visionabili periodicamente sui rispettivi siti Internet.

Tonfo di Wall Street: perdite comprese tra il 5 e il 6%

 Obama non convince: il discorso del presidente americano era volto a calmare i listini finanziari, ma ha invece sortito l’effetto inverso. Il New York Stock Exchange ha chiuso la sua ultima seduta con perdite piuttosto pesanti, segno che il declassamento di Standard & Poor’s fa ancora sentire i suoi effetti. Nel dettaglio, i tre principali indici di riferimento hanno conseguito dei ribassi compresi tra i cinque e i sei punti percentuali: in particolare, il Dow Jones è riuscito a cedere il 5,55%, mentre lo Standard & Poor’s e il Nasdaq si sono fermati addirittura a, rispettivamente, -6,66% e -6,9%.

Pensioni d’oro: a settembre i primi ticket

 Le pensioni d’oro sono uno degli argomenti più attuali per quel che concerne il nostro paese e finalmente sembra che sia stata fatta un po’ di chiarezza a tal proposito: in effetti, il prossimo mese di settembre sarà quello decisivo per introdurre un apposito ticket che sia in grado di trattenere una parte di queste somme. Nello specifico, ogni mese vi sarà una trattenuta di un euro, dunque il costo complessivo annuo sarà di dodici euro, così come ha espressamente previsto l’Inps. Tale contributo sarà dovuto da quei contribuenti che percepiscono oltre 90mila euro annui in relazione alle pensioni pubbliche e private.

La Francia rischia un declassamento simile a quello americano

 La storica decisione di Standard & Poor’s di declassare il rating degli Stati Uniti potrebbe ora coinvolgere un’altra economia che viene attualmente considerata come “solida”: si tratta della Francia, la cui valutazione AAA è sotto stretta osservazione e dovrebbe essere modificata a breve. In pratica, la nazione transalpina prevede un costo eccessivo per assicurarsi da un suo possibile default, superiore addirittura a paesi che non si aspetterebbe mai, quali la Malesia, la Thailandia, il Messico e la Repubblica Ceca. I rating francesi sono stati confermati ai massimi livelli nei mesi recenti, ma le ultime misure del mercato indicano che gli investitori sono sempre più scettici circa la vulnerabilità dell’eurozona.

Asia: le principali borse aprono tutte in calo

 Le vicende americane sono pronte a sconvolgere le contrattazioni finanziarie di mezzo mondo: l’inizio di questa settimana non è affatto promettente, tanto che le principali borse asiatiche hanno cominciato le loro sedute in netta flessione. Le perdite in questione hanno riguardato gran parte delle piazze continentali, a causa del sempre più diffuso timore che il declassamento del rating americano possa rendere meno stabili i mercati globali. Per la precisione, nessuno dei più importanti listini si è salvato, partendo da Tokyo e passando per Singapore, Taiwan, Hong Kong, Mumbai, Shanghai e anche Seul; i cali sono stati piuttosto consistenti, con uno o anche due punti percentuali relativi ai segni meno, senza dimenticare quei casi eclatanti che hanno fatto registrare persino un -3%.

Erg, il primo semestre 2011 è da dimenticare

 La raffinazione di Erg, una delle principali compagnie petrolifere a livello internazionale, ha fatto registrare un margine decisamente negativo nel corso del primo semestre di quest’anno: la società, la quale fa capo alla proprietà della famiglia Garrone, deve infatti far fronte a un calo di ben quaranta milioni di euro, dato che va a riferirsi ai valori correnti. Il margine operativo lordo, inoltre, è sceso da 135 a 108 milioni, senza dimenticare il preoccupante indebitamento dal punto di vista finanziario, vale a dire 706 milioni di euro. Che cosa ha provocato tutte queste stime così negative? La crisi della Libia è stata senz’altro determinante, ma va considerato anche il blocco relativo alla raffineria di Priolo, dalla quale dipendono molte delle sorti di Erg.

Linkedin, dopo l’Ipo già cominciano le prime difficoltà

 Ricordate l’offerta pubblica iniziale che ha coinvolto Linkedin Corporation e Wall Street? Ebbene, quella vicenda finanziaria è tornata d’attualità a causa delle difficoltà ultimamente vissute dalla compagnia americana: il celebre social network professionale ha infatti sofferto una perdita inusuale di sostegno da parte delle proprie società azionarie di riferimento. È proprio per questo motivo che Morgan Stanley ha provveduto a tagliare il rating in questione. Il precedente e unico record di una società americana quotata e poi successivamente declassata dagli stessi gestori dell’Ipo era stata TeleNav Incorporated, attiva nel campo informatico della telefonia mobile.

Bonus e contributi per tutelare la proprietà industriale

 40 milioni di euro di bonus e di finanziamenti per la tutela della proprietà industriale, e per immettere sul mercato nuovi prodotti basati sul design e sulla brevettazione. Sono queste le risorse messe in campo dall’MSE, il Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso due Bandi che il 3 agosto scorso sono stati pubblicati sulla Serie Generale n. 179 della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Bce, l’introduzione di operazioni a tre e sei mesi

 Il costo del denaro europeo rimarrà per il momento invariato. È questa, in sintesi, la decisione più importante della Banca Centrale Europea, con il presidente Jean-Claude Trichet che ha puntato sul mantenimento degli interessi all’1,5% come una delle ultime misure del suo mandato. Ogni tipo di novità è stato sostanzialmente rimandato a data da destinarsi. Comunque, si è a conoscenza del fatto che il prossimo 11 agosto saranno introdotte nuovamente le operazioni a sei mesi destinate agli importi di tipo illimitato, in modo così da assicurare un po’ di liquidità supplementare. Le operazioni a tre mesi, invece, non termineranno a settembre come inizialmente previsto, ma rimarranno in vigore anche nel quarto trimestre di quest’anno.

Il Giappone invita gli investitori a evitare lo yen

 Il Giappone sta tentando di convincere in tutti i modi gli investitori per ottenere un effetto economico controproducente: in effetti, il governo di Tokyo sconsiglierà vivamente la scelta dello yen come alternativa seria e credibile al debito americano ed europeo. Takehiko Nakao, viceministro per gli affari internazionali, è ormai giunto al suo terzo giorno di lavoro e i suoi sforzi principali si stanno concentrando proprio sulla valuta nazionale. La ripresa dopo le enormi difficoltà successive al terremoto di marzo non è ancora in fase di decollo, la nazione nipponica ha bisogno di migliorare la situazione politica e poi quella valutaria.

Tremonti-Juncker, Piazza Affari snobba l’incontro

 Ieri a Lussembrugo c’è stato un incontro lampo tra il Ministro italiano all’Economia ed alle Finanze, Giulio Tremonti, e Jean Claude Juncker, il presidente dell’Eurogruppo. Si è chiaramente discusso dell’attuale situazione dei mercati e della speculazione che anche in queste ore sta colpendo l’Italia. E se l’Ue continua a rinnovare la propria fiducia sull’Italia e sulle misure prese sulla via del risanamento, gli investitori a Piazza Affari anche oggi continuano a snobbare tali rassicurazioni.