La città di Vicenza e, più precisamente il Road Show Italia 2011-2012 tenuto nella città veneta, sono stati il luogo e l’occasione per Giuseppe Mussari, numero uno dell’Abi, di discutere di argomenti molto attuali: i due punti principali che sono stati toccati dal presidente dell’Associazione Bancaria Italiana riguardano la fiducia nei confronti dell’Italia, con la previsione di uno spread che tornerà a breve a quota 90-100 punti (come avveniva giusto un anno fa) e una stilettata nei confronti dell’European Banking Authority e dei criteri stabiliti da essa in merito ai rafforzamenti degli istituti di credito.
Previsioni Rame 2012
Tra le commodities più interessanti risaltano una serie di metalli che per diversi motivi si sono trovati al centro della discussione economica nei precedenti anni; l’aumento spropositato di certi mercati ha cambiato gli equilibri mondiali ma ha anche favorito chi in tempi non sospetti ha investito in certi futures piuttosto che altri. Escludendo l’Oro che è sempre al centro dell’attenzione visto che si tratta di un mercato strettamente correlato (idealmente) alla moneta in circolazione, tra gli altri metalli pochi godono di un’aumento della fama e dell’interesse degli investitori come il Rame. Negli ultimi anni per diversi motivi legati all’economia reale si è iniziato a parlare del prezzo del rame ed ovviamente i portafogli più dinamici avevano già girato parte della liquidità su questo promettente metallo, mentre ora la domanda è per il 2012 appena iniziato.
Le famiglie italiane sono sempre più indebitate
Le famiglie italiane stanno affrontando in maniera sempre più difficoltosa questa persistente crisi economica: come ha rilevato opportunamente l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, infatti, dal 2008 al 2011 l’indebitamento dei vari nuclei presenti nel nostro paese è aumentato di ben 36,4 punti percentuali, un valore davvero elevato. Se invece si volessero conoscere i termini assoluti, allora ci si accorgerebbe che l’ammontare sostenuto da ogni famiglia è stato molto vicino ai ventimila euro. I dati messi in luce in questo senso hanno fatto comprendere, inoltre, che i cittadini romani sono quelli che si trovano in maggiori ambasce, con un indebitamento medio pari a 29.287 euro, di gran lunga superiore a quello delle famiglie di Lodi (28.470) e di Milano (28.251).
In Spagna tasso disoccupazione più alto dell’Ue
Se in Italia preoccupa la mancanza di lavoro, la difficoltà di proseguire le proprie attività a causa delle tasse e una reale incertezza del futuro, in Spagna la situazione non sembra essere migliore. Con un aumento dei senza lavoro di 295.300 unità, il totale dei disoccupati spagnoli nell’ultimo trimestre dello scorso anno ha raggiunto i 5,27 milioni, in termini percentuali un tasso di disoccupazione al 22,85%. Il dato arriva dall’istituto statistico Ine che precisa, rispetto allo scorso anno, che il numero di disoccupati è cresciuto di 577mila unità. Un livello record dal primo trimestre del 1995, erano diciassette anni che non si era in una situazione del genere. Un dato peggiore di quanto stimato dagli analisti (22,2%) e più del doppio del dato medio europeo.
Previsioni Dow Jones Febbraio 2012
Dal punto di vista ciclico, dopo la crisi dei sub-prima il Dow Jones ha risposto perfettamente alle scadenze annuali mentre in quelle di medio-breve periodo ha mancato diversi “step” confondendo le idee ad una buona fetta di traders. Nel lungo periodo è insindacabile il ruolo del bottom di Marzo 2009 visto che sia l’arrivo a quel punto sia la ripartenza lasciano intendere l’avvio di un ciclo di lunghissimo periodo e quindi di conseguenza anche dell’annuale che nè è seguito. Il livello raggiunto è stato, con il senno di poi, un punto di fortissima sottovalutazione del mercato azionario visto che la ripresa a “V” che è seguita ha riportato immediatamente in quota l’indice creando la divergenza con l’Europa che ben conosciamo.
Fitch declassa il rating di Italia e Spagna
Anche Fitch non ha avuto alcuna pietà e ha provveduto a declassare il rating del nostro paese, congiuntamente a quello della Spagna: eppure, la giornata di ieri era stata improntata all’ottimismo, con lo spread sceso al di sotto dei quattrocento punti e il buon andamento dei Buoni Ordinari del Tesoro. Secondo l’agenzia in questione, la terza in ordine di importanza dopo Standard & Poor’s e Moody’s, l’Italia e altre quattro nazioni non sono attualmente in possesso della adeguata flessibilità finanziaria per far fronte alla crisi del debito. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che la nostra economia è stata declassata da A+ ad A-, un giudizio che contraddistingue ancora una buona affidabilità del credito, ma che si avvicina pericolosamente alle valutazioni “discrete”.
Fondiaria Sai e Unipol pensano a un aumento di capitale più corposo
Subisce una battuta d’arresto la fase di ascesa di Fondiaria Sai: insieme a Unipol sembra si stia valutando la possibilità di un aumento di capitale più corposo. L’indiscrezione ha però subito generato un deciso calo a Piazza Affari: un’azienda che opta per un aumento di capitale più consistente non di rado é recepita dagli operatori economici come un’impresa in difficoltà, da cui la decisione di iniezione capitali. Un aumento può indirettamente svelare il bisogno di liquidità di un’azienda e la sua carenza momentanea in tal senso. Il calo è legato alle indiscrezioni sugli aumenti di capitale, ma anche alle prese di profitto, ha però sottolineato un trader.
Per Nokia ultimo trimestre 2011 in profondo rosso
Mentre Apple registra vendite record grazie soprattutto al celeberrimo iPhone, i tempi non sembrano essere così tanto rosei per Nokia. Il colosso finlandese ha registrato perdite per 1,5 miliardi a fronte dell’utile di 1,3 miliardi relativi all’ultimo trimestre del 2010. Tra ottobre e dicembre la compagnia ha venduto 19,6 milioni di smartphone contro 37 milioni di iPhone, per cui la battaglia si chiude con la vittoria della casa di Cupertino, almeno per lo scorso anno. Nokia ha provato a difendersi nel segmento degli smartphone, ma la sua strategia non é bastata a surclassare una delle aziende più performanti del settore e la casa finlandese si trova costretta a progettare altre mosse.
Eni lancia bond a otto anni a tasso fisso
I bond in alcuni casi possono rappresentare una certa sicurezza: prestiti obbligazionari garantiti, non si tratta di un investimento in conto capitale e quindi la restituzione non dipende dall’andamento della Borsa. L’azienda é obbligata a restituire il suo prestito alla scadenza e al tasso di interesse prestabilito, indipendentemente dalle fluttuazioni del mercato. Difficilmente l’azienda non restituirà il prestito, a meno che non si trovi in una situazione dei reale disagio economico o addirittura di fallimento. Non dovrebbe essere il caso di Eni, la quale si appresta a lanciare una emissione obbligazionaria a otto anni a tasso fisso per un importo di oltre 1 mld di euro e con uno spread pari a circa 220-230 punti base sopra il midswap.
Spread BTP-Bund sotto quota 400
Con l’andamento dell’intera ottava lo spread Btp-Bund cambia radicalmente la sua posizione e indipendentemente dal close di oggi si può già dire che c’è stata una piccola svolta sul mercato finanziario. La settimana si è aperta in territorio neutro per andare in positivo in poche ore, con il FTSE-Mib che si è portato al di sopra del top della precedente ottava ed ha proseguito con un po’ di fatica la strada del rialzo nei giorni successivi. Il top di questa settimana si è visto nella giornata di ieri ed oggi sembra difficile che lo vedremo aggiornato, visto che l’indice sta accusando le prese di profitto parziali dei precedenti giorni.
Utili IBM sopra le stime
IBM, uno dei principali colossi dell’high-tech mondiale, ha archiviato l’ultima parte del 2011 con un positivo sviluppo del proprio conto economico. Stando a quanto affermato dal vertice societario, IBM ha infatti concluso il quarto trimestre dello scorso esercizio con un incremento dei profitti pari a 4,4 punti percentuali, grazie a un incremento positivo del fatturato delle divisioni che gestiscono le operazioni commerciali sui software e sui servizi, che hanno potuto positivamente controbilanciare le flessioni rilevate all’interno del segmento dell’hardware.
Complessivamente, i risultati di conto economico hanno potuto trainare il titolo durante le negoziazioni di Borsa, considerato che nel corso di un 2011 sostanzialmente positivo le azioni IBM hanno guadagnato il 25%, e ben 3 punti percentuali nelle ore successive alla dichiarazione dei risultati trimestrali di cui sopra abbiamo appena fatto cenno.
Volkswagen compra Porsche entro 2012
Il giornale tedesco Der Spiegel afferma che entro la fine dell’anno Volkswagen potrebbe completare l’acquisto di Porsche. Una operazione particolarmente importante, che riguarderà il 50,1% delle azioni della compagnia automotive che attualmente non sono in mano a VW e che dovrebbe avvicinarsi a un controvalore finanziario di circa 3,9 miliardi di euro. La notizia non è ancora confermata, ma il giornale tedesco assicura di aver ottenuto l’informazione da alcuni vertici manageriali di Volkswagen che – data la sensibilità della notizia stessa – hanno voluto rimanere al riparo dalle luci dei media.
Rimane tuttavia da comprendere in che modo Volkswagen deciderà di metter le mani su Porsche, visto e considerato che le alternative (con significativi risvolti fiscali) non sembrano mancare. Alcuni osservatori suggeriscono come la compagnia tedesca possa creare una nuova holding alla quale attribuire temporaneamente (fino al 2014) il pacchetto di partecipazioni acquisite in Porsche.
Van Rompuy auspica un dibattito sulla disoccupazione giovanile
Nel nostro paese si discute circa le possibili opzioni per riformare il mercato del lavoro e anche l’Unione Europea non poteva essere da meno: a Bruxelles, infatti, l’attenzione è molto alta in relazione al fenomeno della disoccupazione giovanile, al mercato unico e alle imprese. Il summit dei leader continentali che si terrà il prossimo 30 gennaio sarà l’occasione più propizia per approfondire questi argomenti, come auspicato anche da Herman Van Rompuy, numero uno dell’Eurogruppo, intenzionato a farne una priorità. L’obiettivo primario, dunque, è quello di adottare delle apposite misure che siano in grado di creare nuovi posti di lavoro.
Gli annunci della Fed fanno volare l’oro ai massimi da ottobre
La giornata di ieri è stata davvero eccezionale per l’oro e le sue contrattazioni: il biondo metallo è infatti cresciuto di oltre un punto percentuale, facendo registrare l’incremento più alto delle ultime sette settimane. In pratica, questa performance è stata resa possibile dai rally contemporanei dei mercati azionari, delle varie commodities e addirittura dell’euro, ma soprattutto dagli ultimi annunci della Federal Reserve, pronta ad ampliare dal punto di vista temporale la durata di interessi molto bassi. Tra l’altro, il balzo aureo è stato il più evidente per quel che riguarda una singola giornata dopo ben tre mesi di attesa.