Marchionne, conferma i target per il 2011 di Fiat e Chrysler

 Sergio Marchionne durante il salone dell’automobile a Francoforte, ha colto l’occasione per confermare i target per l’anno 2011, per le due aziende da lui gestite; la Fiat e la Chrysler. Marchionne ha poi aggiunto “Il 2011 e il 2012 sono comunque anni difficili per il comparto dell’auto, in particolare in Europa. Per l’Italia sara’ totalmente debole”. Per i modelli ancora in produzione a Mirafiorinessuna decisione e’ stata presa, stiamo analizzando la situazione” ha concluso Marchionne, dichiarando che “entro quale settimana decideremo” se produrre o meno i suv Alfa e Jeep nello stabilimento come accordato con i sindacati nell’ultimo incontro.

Bilancio Ue 2014: bocciatura da otto paesi

 Italia, Germania, Gran Bretagna, Austria, Francia, Finlandia, Svezia e Olanda: sono queste le otto nazioni europee che non hanno espresso la loro approvazione nei confronti del bilancio comunitario, richiedendo a gran voce delle modifiche, in particolare un taglio importante delle spese per il periodo compreso tra il 2014 e il 2020. Si è trattato, quindi, di una iniziativa congiunta e che è stata resa nota a Bruxelles mediante un’apposita lettera in cui sono state messe in luce le future prospettive economiche e finanziarie. Il Consiglio Affari Generali non ha potuto che prendere atto di questa posizione così decisa; in effetti, è stato ribadito che il momento storico attuale è caratterizzato da sforzi finanziari molto impegnativi da parte degli stati per fornire un adeguato sostegno al Vecchio Continente, dunque si deve tenere conto anche di questo elemento quando si stimano le spese pubbliche.

Nuove tasse per la Grecia: quattro euro a mq per ogni casa

 Sono ore davvero frenetiche quelle che stanno caratterizzando in questi giorni la Grecia: la nazione ellenica è a forte rischio default e lo stesso governo di Atene riesce a reagire solamente con misure che vengono ritenute impopolari dai più. È il caso della nuova imposta sugli immobili che l’esecutivo ha annunciato proprio nel corso della giornata di ieri, una tassa (quattro euro a metro quadro) da cui ci si attende molto, visto che le stime preliminari parlano di un gettito pari ad almeno due miliardi di euro. Non certo bruscolini quindi, ma una somma di denaro in grado di riassestare il bilancio e far terminare questo 2011 con una certa serenità. Chi verrà colpito con maggiore severità?

Superindice OCSE conferma rallentamento economia

 Il Composite Leading Indicator (CLI) dell’OCSE è un indicatore anticipatore dell’andamento dell’economia nel breve termine (presume l’economia a sei/nove mesi dopo la rilevazione). È curato dall’Ocse e a luglio ha segnalato un ulteriore rallentamento di alcune delle principali economie mondiali. Per l’Italia ha mostrato un calo a 99,6 da 100,3 segnalando una stagnazione per l’economia. L’indicatore relativo ai paesi dell’Ocse mostra invece una discesa a 101,6 da 102,1, mentre quello sui paesi del G7 mostra un calo a 102 da 102,5. Dalle statistiche elaborate dall’Ocse emerge un quadro che mostra una spesa pubblica in Italia in linea alle altre principali economie anche se con qualche differenza rispetto ad alcune voci di spesa pubblica.

Banche francesi sotto pressione, le tensioni di mercato

 In tutta Europa si sta verificando una situazione di down: i titoli delle principali banche francesi sono in netto calo su voci di un possibile downgrade da parte di Moody’s. L’agenzia di rating che in questo ultimo periodo non ha risparmiato declassamenti a nessuno, potrebbe stavolta mettere sotto l’obiettivo BNP Paribas, Credit Agricole e Societe Generale, che infatti cedono oltre il 10% a fronte del calo del 4% circa registrato dall’indice Stoxx di riferimento. Anche in Italia la situazione risente di questo clima di incertezza. Sotto la lente oggi la Popolare Milano (-3,18%), Unicredit (-5,71%), Intesa Sanpaolo (-4,22%) e Mediolanum (-2,51%).

Chi crede ancora nell’Italia faccia un passo avanti

 Problemi in area Euro, in USA, possibile downgrade sul debito di Cina e Giappone, settore bancario al collasso, Grecia in subbuglio. Poi c’è la Svizzera con i suoi provvedimenti “originali”, che è riuscita ad attirare gli hedge found su di sè, famosi per speculazioni milionarie. Infine l’Italia con il secondo differenziale con il Bund più “interessante” del momento, dopo la Grecia ovviamente. Questo è il riassunto dello scenario attuale, ma non solo: poi c’è la manovra, e le dichiarazioni del Premier Italiano secondo cui questa potrà salvare il Paese. Ma sarà vero? Perchè in caso affermativo, investitori fatevi avanti che è il vostro momento.

Piazza Affari: avvio di ottava negativo

 Non che qualcuno si aspettasse un avvio positivo per la seconda ottava del mese di Settembre, ma nonostante questo il mercato riesce lo stesso a stupire; il FTSE-Mib apre sotto a 13750 saltando a piè pari il minimo relativo del 6 Settembre e proseguendo il cammino negativo iniziato l’8 Settembre per la chiusura del tracy+1.

Secondo i vincoli ciclici classici è giusto che il minimo del 6 Settembre sia stato rivisto nel breve periodo, come è corretto che l’entità del ribasso sia alta (in linea con l’andamento precedente della volatilità).

Cipro, trattative con la Russia per il prestito finanziario

 Non c’è soltanto la posizione della Grecia da valutare con la massima attenzione all’interno dell’Unione Europea: ci si sta infatti dimenticando anche della piccola Cipro, alle prese con una situazione finanziaria critica e un declassamento dopo l’altro per quel che concerne i propri rating creditizi. Ma qualcosa si sta smuovendo anche da questo punto di vista. In particolare, il ministro delle Finanze russe Alexei Kudrin ha fatto sapere proprio nel corso della giornata di ieri che il governo di Mosca è in trattative con quello di Nicosia per fornire un adeguato prestito in tempi brevi. Tra l’altro, lo stesso Kudrin non ha confermato e nemmeno smentito che l’isola del Mediterraneo abbia richiesto una somma superiore ai 2,5 miliardi di euro in relazione ai prossimi cinque anni, una indiscrezione che è comparsa in più di un giornale cipriota nei giorni scorsi.

Suzuki “rompe” con Volkswagen e si affida ai motori Fiat

 La favola è già terminata: non si è fatto in tempo a parlare dei possibili vantaggi della partnership tra Volkswagen e Suzuki che la stessa compagnia giapponese ha già deciso di interrompere i contatti in questione, preferendo acquisire da Fiat spa i propri nuovi motori. Il colosso tedesco è ovviamente montato su tutte le furie e ha reso noto che verranno date diverse settimane agli ormai ex partner per rimediare alle infrazioni commesse. Da Wolfsburg è giunto un ordine ben preciso e perentorio, ma rimane comunque la disponibilità a discutere la vicenda.

Atene sul filo del rasoio: niente 90% di adesioni privati

 L’obiettivo non é stato raggiunto: la Grecia non è riuscita nell’intento di raggiungere un tasso di scambio del 90% dei suoi titoli con scadenza 2020, per un valore totale di 135 miliardi di euro. Alcune indiscrezioni non confermate ufficialmente, parlano di un’adesione che non ha superato neanche il 70%. Si alimentano così nuovi timori per la Grecia, ma secondo il portavoce del governo ellenico Ilias Mosialos, la nazione non corre il rischio di dover uscire dall’euro: la prossima settimana riprenderanno gli incontri tra governo greco, Fmi, Unione Europa e Bce, per discutere i bilanci 2011 e 2012 di Atene e l’esame dei cambiamenti strutturali che la Grecia si è impegnata ad eseguire.

Fiera del Levante a Bari, inaugurazione con Fitto

 Inaugurazione con Fitto per la Fiera del Levante, il sindaco Emiliano in bici alla cerimonia ufficiale e l’assenza del premier Berlusconi, che non ha tanto sorpreso dato che é il terzo anno consecutivo che manca alla manifestazione. Il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto rappresenteranno il governo e i vertici degli enti locali presentano la Fiera: il governatore pugliese Nichi Vendola, il sindaco di Bari, Michele Emiliano e il presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli.

Mercati USA: S&P-500 ripropone lo stesso pattern di 4 anni fa’

 Torna l’ombra della recessione sui mercati mondiali anche se questa volta la crisi è strutturale e diffusa sia nel Vecchio che nel Nuovo continente; la debolezza delle valute e i problemi del sistema bancario su cui si regge l’economia e la finanza trascinano in basso i listini, tanto in Europa quanto in America. Proprio negli USA, il Dow Jones sembra l’indice che tiene meglio la caduta, mentre l’S&P-500 ci riporta indietro di 4 anni.

Le banche francesi si preparano al declassamento di Moody’s

 Bnp Paribas, Société Générale e Crédit Agricole sono i nomi più altisonanti dell’elenco di banche francesi che potrebbero essere declassate a breve da Moody’s: non si tratta di istituti di credito qualsiasi, ma dei maggiori gruppi transalpini per valore di mercato. Per quale motivo il loro rating subirà questa valutazione negativa? Il motivo è sempre lo stesso, anche le banche in questione detengono holding greche nel loro capitale e questo fattore fa pensare immediatamente a un possibile contagio. La revisione dell’agenzia americana è comunque cominciata lo scorso mese di giugno, al fine di esaminare nel dettaglio l’inconsistenza tra l’impatto di un possibile default ellenico e la ristrutturazione economica.

Bond retail Eni: autorizzato il prestito obbligazionario

 Un nuovo prestito che potrebbe risultare interessante per piccoli risparmiatori che in questo periodo di incertezza economica preferiscono indirizzare i propri risparmi verso qualcosa di più redditizio dei titoli di stato. Il bond obbligazionario dell’Eni ha ricevuto nei giorni scorsi l’autorizzazione della Consob, il bond é da un miliardo di euro, elevabile a 2 in caso di eccesso di domanda. Prospetto informativo relativo all’Offerta pubblica di sottoscrizione approvato quindi, offrirà ai piccoli risparmiatori un prestito obbligazionario i cui proventi serviranno a rinnovare la vita del debito del gruppo a breve termine.