Che la situazione italiana fosse critica ormai se ne erano accorti in molti. Evidentemente la situazione é più negativa di quanto potessimo pensare perchè la condizione dell’Italia sui mercati internazionali probabilmente subirà un peggioramento. Arriva in queste ore un monito da Moody’s, l’agenzia di rating tiene i nostri titoli in osservazione, a causa del contesto politico ancora incerto che tarda a ratificare interventi strutturali. L’ultima valutazione era ferma ad Aa2, ovvero rating alto e qualità più che buona, e anche se il titolo non è fra i prime, cioè tra quelli massimamente sicuri, non è certamente negativo. Moody’s però ha tenuto a precisare che il voto dell’Italia è sotto revisione per un possibile downgrading dal 17 giugno scorso e che le operazioni di revisione durano in medie tre mesi.
Ceo di Yahoo! Carol Bartz licenziata con una telefonata
Sembra non aver preso bene il licenziamento l’ormai ex ceo di Yahoo!. Avvenuto con una semplice telefonata, mette fine alla sua avventura a capo del celebre motore di ricerca, dopo meno di tre anni e prima della scadenza del suo contratto, che la vedeva alla guida della società ancora per un anno. Non sono comunicati i motivi ufficiali, ma desumibili da una serie di circostanze. Durante la direzione di Carol Bartz i profitti societari sono aumentati ma solo grazie anche a un drastico taglio dei costi in termini di personale, pochi i miglioramenti del volume d’affari e del mercato pubblicitario, soprattutto nei confronti del concorrente Google che ha continuato a proseguire senza sosta. I dissapori con i partner asiatici (il 43% di Alibaba Group è di Yahoo) hanno dato lo scacco matto al ceo,la Bartz ricopriva il ruolo di amministratore delegato del motore di ricerca americano da meno di tre anni, e così esprime il suo disappunto:
Wall Street: occupazione con campeggio per il 17 Settembre 2011
Nel 2000 e più precisamente il 26 Gennaio davanti a Wall Street i Rage Against The Machine, storico gruppo di fama mondiale, si esibivano davanti alla Borsa Valori più importante del mondo. L’obiettivo era chiaro e andò a buon fine; furono chiusi i battenti a causa della folla accorsa ad ascoltarli ed il loro video-clip montato da Michael Moore mostra chiaramente operatori di borsa che saltavano a ritmo sulle note di Sleep Now In The Fire.
Piazza Affari: gap positivo sull’indice, bene Fiat
L’apertura anticipata dei future Eurex costringe spesso il Mib ad aprire con qualche punto di gap, anche se in questo caso non si tratta di una vera e propria finestra di prezzo (visto che il valore di open è contenuto nel range di ieri ma nettamente superiore al close precedente). Chi è rimasto short overnight però si è trovato una bella sorpresa ed ora bisogna valutare se è finito il ribasso, almeno momentaneamente, o se nel pomeriggio Wall Street ci trascinerà ancora al ribasso.
Madrid si scaglia contro le economie di Grecia e Italia
Il “J’accuse” degli anni Duemila deve essere tradotto in spagnolo in quanto proviene direttamente da Madrid: Josè Blanco, portavoce dell’esecutivo iberico, si è infatti scagliato contro il nostro paese e contro la Grecia a causa dei comportamenti assunti dal punto di vista economico. In particolare, Roma e Atene, secondo la visione spagnola, non starebbero rispettando gli obiettivi relativi al risanamento dei conti, provocando in tal modo nuove turbolenze nei mercati. L’intervista di Blanco è stata molto precisa e diretta, il clima europeo, già di per sé non molto promettente, verrebbe peggiorato dal mancato rispetto degli obiettivi da parte di queste stesse nazioni, soprattutto quella ellenica, la quale non è riuscita nemmeno a presentare un adeguato piano di aggiustamento.
Bernanke: il debito sovrano dell’Europa è gestibile
La stampa americana è riuscita a ottenere delle fondamentali lettere che sono state inviate due mesi fa dal numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, a due senatori americani: si tratta di documenti importanti e illuminanti, in quanto ci consentono di comprendere in maniera dettagliata qual è il punto di vista di Washington in merito alla crisi del debito sovrano che sta attanagliando il continente europeo. Nello specifico, lo stesso Bernanke si era rivolto a metà luglio ai deputati Tom Coburn (Oklahoma) e Bob Corker (Tennessee), spiegando come l’esposizione delle compagnie finanziarie americane al debito comunitario potesse essere “gestibile”.
La Svizzera fissa cambio con l’euro a 1,2
Mentre l’euro continua la sua ascesa e supera ampiamente il dollaro, altri Paesi preferiscono frenare aumenti importanti del valore della propria valuta. E’ il caso della nostra vicina, la Svizzera. “La sopravvalutazione del franco minaccia l´economia”, si legge in un comunicato della Swiss National Bank, la Banca centrale svizzera, la quale ha annunciato di aver fissato il cambio con la valuta nostrana ad un minimo di 1,2 franchi.
Depositi overnight toccano livelli record
Non é solo la notizia di un possibile downgrade da parte di Moody’s che turba i mercati: segnali allarmanti sull’attuale stato di panico dei mercati arrivano anche dalle operazioni di deposito fondi presso la Banca Centrale Europea. Dai dati dell’Eurotower emerge infatti che nei giorni scorsi le banche hanno depositato presso l’Istituto centrale 166,8 mld di euro, valore più alto da inizio anno che supera i 151 mld toccati venerdì scorso. Sembra quindi che gli istituti di credito europei siano riluttanti a prestarsi denaro tra di loro a causa dell’attuale situazione di incertezza anche sui titoli di Stato. Le banche quindi preferiscono depositare la propria liquidità “sotto il mattone” ovvero in un porto sicuro qual’è la Banca Centrale.
Impedire sciopero aerei lede diritti dei lavoratori?
Centinaia i voli soppressi a Ciampino e Fiumicino in occasione dello sciopero Cgil, lunghe code davanti agli sportelli delle compagnie aeree che non hanno avvisato i passeggeri in partenza dagli aeroporti di Roma. Sciopero generale di otto ore proclamato dalla Cgil nella giornata di ieri a seguito del quale sono stati cancellati decine di voli e centinaia di passeggeri sono rimasti a terra. Ryanair ha fatto sapere di aver cancellato 200 voli da e per l’Italia, lasciando a terra circa 35 mila passeggeri. La compagnia ha chiesto all’Unione Europea e al governo italiano di vietare gli scioperi nel trasporto aereo. Questa richiesta ha ovviamente acceso delle polemiche: vietando gli scioperi si lederebbe un diritto costituzionale dei lavoratori. Secondo il segretario nazionale della Filt Cgil Mauro Rossi, il protavoce di Ryanair avrebbe pronunciato “frasi farneticanti, degne della peggiore compagnia europea, relativamente ai diritti dei lavoratori da essa impiegati”.
FTSE-Mib in territorio neutro dopo il crollo, ecco i livelli operativi
L’indice italiano delle blue-chips dopo la performance di ieri apre, come era prevedibile, in zona neutra e si mantiene in un range di punti ristretto nell’attesa dell’apertura di Wall Street; a sostegno del Mib e del mercato italiano in generale ci sono pochi titoli importanti tra i quali possiamo citare Indesit (+7%), Olidata (+3.48%), Gabetti (+3.46%) e Zucchi (+3.27%) che probabilmente attira l’attenzione su di sè per le notizie sull’aumento di capitale.
Male invece Monti Ascensori (-7%), Snai (prossima al -5%), Pirelli C. Risp. (-3-41%). Recuperano quasi 1 punto percentuale tutti i bancari e gli assicurativi importanti, ma i rispettivi indici settoriali mostrano un’equilibrio che costringe a rimandare nel pomeriggio ogni entrata a mercato.
Manovra e licenziamenti: le modifiche dell’articolo 8
Una delle misure della manovra finanziaria che sta facendo più discutere è quella che riguarda da vicino il mondo del lavoro: il riferimento principale va all’articolo 8 del provvedimento, il quale già non viene visto di buon occhio dai sindacati per le modifiche che sono state apportate. Il tema dei licenziamenti, quindi, sta tornando di stretta attualità. Nel dettaglio, grazie ai nuovi emendamenti, tutti quegli accordi che vengono posti in essere a livello aziendale possono includere una deroga alle leggi nazionali sul lavoro e alle norme relative; questo vuol dire che il licenziamento, anche quello delle imprese con più di quindici lavoratori, potrà diventare più semplice e senza una giusta causa, contravvenendo a quanto disposto dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, vale a dire quello relativo al reintegro nel posto di lavoro.
Volkswagen-Suzuki, i motivi di un’alleanza
La Germania e il Giappone sono le due nazioni protagoniste delle ennesime trattative tra colossi automobilistici: il riferimento in questo caso va alla teutonica Volkswagen e alla nipponica Suzuki, le quali potrebbero dar vita a un’alleanza strategica per il settore in questione. La compagnia di Hamamatsu ha smentito qualsiasi tipo di contatto e discussione tra le parti, ma le indiscrezioni sono davvero numerose. Tutto è cominciato cinque mesi fa, quando il gruppo di Wolfsburg aveva messo in evidenza un fattore particolare nel proprio rapporto, precisando di voler influenzare le decisioni di politica operativa e finanziaria dei giapponesi, descrivendo la stessa Suzuki come una “consociata”.
Ultimatum USA a Svizzera: fuori i nomi degli evasori
Continua in tutto il mondo la lotta all’evasione fiscale e stavolta la notizia non é degli italiani vessati dalle tasse che decidono di sottrarsi agli obblighi fiscali: l’ultimatum arriva da oltreoceano, con una lettera di tre pagine firmata dal vice ministro della giustizia Usa James Cole, le autorità americane vogliono sapere quanti e quali clienti americani hanno depositato in Svizzera tra il 2002 e il 2010 fondi superiori ai 50 mila dollari. La richiesta riguarda in particolare il Credit Suisse e altri nove istituti minori, tra cui Julius Baer, Wegelin e le banche cantonali di Zurigo e Basilea.
Grecia fuori dall’euro creerebbe effetto domino
Un sistema valutario che, da una parte sembra forte, avendo superato ampiamente il valore di monete storiche come il dollaro. D’altra parte però, le basi che reggono questa recente alleanza chiamata Unione economica ed europea, risultano essere meno forti di quanto si potrebbe pensare. L’ipotesi della Grecia fuori dall’euro aleggia nella CEE e il cancelliere tedesco, Angela Merkel esprime subito il suo dissenso, sottolineando che debba essere una misura da non prendere nemmeno in considerazione, un’uscita dall’euro non dovrebbe rappresentare una possibilità per alcuno dei Paesi membri.