Guru: arresto di Matteo Cambi

Qualche tempo fa si era pensato al miracolo imprenditoriale, ma poi qualche giorno fa la Procura di Parma chiede il fallimento della Guru. Ma non finisce qui: alcuni giorni dopo la Guardia di Finanza di Bologna arresta Matteo Cambi, amministratore unico della Jam Session, societa’ proprietaria del noto marchio di magliette Guru ed oltre a Cambi arresta anche i due amministratori di fatto della stessa societa’, Gianluca Maruccio De Marco e Simona Vecchi, madre dell’interessato.

L’ordinanza di arresto è stata richiesta dal pm Lucia Russo, i motivi sono molteplici: bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali, illecita ripartizione di utili e riserve sociali, indebita restituzione di conferimenti, infedelta’ patrimoniale, formazione fittizia del capitale sociale. Paroloni che spesso non sappiamo neanche cosa vogliano dire, su internet troviamo tante definizioni, ma magari ci confondono ancora di più le idee. Cosa si intende per bancarotta fraudolenta? In pratica l’imprenditore finge di essere in perdita, di realizzare una insolvenza, anche apparente, nei confronti dei creditori. Un altro reato che può essere frainteso è la formazione fittizia del capitale sociale. Il capitale sociale è la garanzia ultima dei creditori, nel senso che se l’imprenditore è insolvente allora i creditori “attaccheranno” il capitale sociale, ma se il capitale sociale iscritto in bilancio è fittizio, i creditori si troveranno con in mano un pugno di mosche.

Shinsei Bank è in procinto di acquistare l’unità finanziaria giapponese della General Electric

Shinsei Bank, la prima banca giapponese controllata da investitori stranieri, si è accordata per acquisire le unità finanziare di consumo della General Electric , la multinazionale attiva nella teconologia e nei servizi, per 580 miliardi di yen (5,4 miliardi di dollari). La Shinsei acquisirà la divisione Lake della General Electric con sede a Tokyo.

Jeffrey Immelt, direttore esecutivo di General Electric, ha anzitutto la pressione di rianimare le azioni dopo aver annunciato una sorprendente caduta dei profitti per il primo quarto del 2008 in Aprile: attualmente dispone di più di 100 miliardi di dollari di assets finanziari (i valori materiali e immateriali di sua proprietà). L’istituto di credito giapponese è in declino da quando sono state adottate misure sui tassi di interesse nel 2006 e dopo le pratiche di riscossione da parte del governo del paese.

Il presidente dell’Authority per l’energia, Ortis, preoccupato per il mercato del gas

A contribuire a mantenere alti i prezzi del gas sono la frammentarietà del mercato e la mancanza di nuove infrastrutture. A sostenerlo è Alessandro Ortis, presidente dell’Authority per l’energia, preoccupato anche per gli approvvigionamenti invernali di gas in Italia. Secondo Ortis, infatti, durante il prossimo inverno l’Italia potrà beneficiare solo di un’aggiunta di circa 30 milioni di metri cubi al giorno derivanti dal potenziamento di alcuni dei gasdotti a disposizione del paese.

Altre operazioni di miglioramento dell’efficienza dei gasdotti in programma sono state, infatti, rimandate all’anno prossimo come è accaduto, ad esempio, per il potenziamento del TAG che è stato spostato ad ottobre del 2009. Inoltre, sempre secondo i dati forniti da Ortis, la capacità di stoccaggio di Eni è rimasta immutata.

Riciclaggio: sale il numero operazioni sospette ma diminuisce il valore

Secondo i dati raccolti nella relazione del ministero dell’Economia al Parlamento, è salito il numero delle operazioni sospette di riciclaggio segnalate, ma è calato il loro valore. 12.503 le segnalazioni trasmesse lo scorso anno che gli intermediari e i professionisti hanno trasferito all’Ufficio italiano cambi. I movimenti anomali rilevati sono stati 20.942, contro i 16.860 del 2006 (più 24%). È quindi sceso l’importo medio delle operazioni segnalate. Durante il 2007 sono state 11.724 le segnalazioni inviate dall’Uic agli organi investigativi, di cui 211 riferite a operazioni sospette di finanziare il terrorismo. Qual’è la percentuale dei casi che poi dopo un’accurata indagine vengono accertati? Su questo possiamo dire che diminuiscono le archiviazioni dei casi: sono state 941 (in calo rispetto alle 1.722 del 2006) quelle decise dall’Uic.

Fannie Mae e Freddie Mac a rischio insolvenza, i mutui subprime colpiscono ancora

Fannie Mae e Freddie Mac, le due agenzie a garanzia pubblica specializzate nei mutui ipotecari sono a rischio insolvenza. Aumenta infatti la probabilità che il governo americano debba ricorrere a un salvataggio delle due società travolte dal collasso dei mutui subprime. In un intervista comparsa su Bloomberg, William Poole ex presidente della Federal Reserve di St.Louis, spiega che Freddie Mac ha debiti che superano di 5,2 miliardi di dollari il valore dei propri asset nel primo trimestre. Non se la cava meglio Fannie Mae, il cui effettivo valore degli assett è calato del 66% a 12,2 miliardi di dollari e potrebbe quindi essere negativo nel trimestre successivo.

Non è dello stesso parere il segretario del Tesoro Usa, Henry Paulson il quale ha affermato davanti al Comitato sui servizi finanziari della Camera:

Fannie Mae e Freddie Mac, stanno solo passando attraverso il periodo impegnativo di una decisa crisi del settore abitativo che ha colpito il mercato del credito. I due gruppi continuano a ricoprire un ruolo importante nell’attuale mercato immobiliare ed è necessario che lo facciano anche in futuro.

Doppia promozione per Saras: aumenterà la produzione di diesel

Doppia promonizione per il gruppo di Moratti in Borsa da parte di americani e spagnoli. Grazie al potenziamento dell’attività nel diesel, dicono gli analiti, Saras otterrà forti aumenti della redditività con il margine di raffinazione che salirà di 2,2 dollari al barile per raggiungere nel 2012 i 10,1 dollari al barile. E’ la previsione di Citigroup che ha avviato la copertura del titolo Saras con raccomandazione buy e target price di 4,11 euro. Saras ha appena presentato un piano industriale che prevede 1,2 miliardi di euro di investimenti nei prossimi quattro anni investimenti nei prossimi quattro anni per aumentare l’efficienza e incrementare la produzione di diesel.

Per questo motivo anche la banca spagnola Santander ha avviato di recente la copertura sul titolo con traget price a 4,24 euro. Entrambi i report ricordano che Saras possiede una delle più grandi e più efficienti raffinerie del Mediterraneo, quella di Sarroch, vicino a Cagliari, che vanta un elevatissimo grado di complessità. Le caratteristiche tecniche dell’impianto permettono a Saras di raffinare greggi cosiddetti non convenzionali, cioè petroli meno pregiati ma anche di costo decisamente inferiore.