Lo spending review che verrà probabilmente approvato nella giornata di domani infiamma il dibattito politico e catalizza l’attenzione dell’Unione Europea, che a sua volta rilancia sull’accorpamento delle Province.
Il documento in mano al Governo prevede tagli all’amministrazione pubblica e fa’ parte del processo che dovrà portare l’Italia verso il pareggio di bilancio nel 2013. L’interesse diretto della BCE è la prova di come la situazione nostrana sia costantemente tenuta sotto controllo dai vertici dell’Eurozona, da un lato con occhio critico e dall’altro con la fiducia che si riserva a chi si è dato da fare in passato per gli obiettivi.
I finti poveri che vanno in giro con auto di lusso dovranno iniziare a fare attenzione: se esiste una certa incongruenza tra i redditi dichiarati e i beni posseduti si può finire sotto il mirino del fisco: non solo blitz come i recenti interventi fatti a Cortina e Milano ma anche strumenti informatici ben più complessi sono in grado di ricostruire lo stile di vita di ogni contribuente. Auto di lusso, appartamenti, ville, natanti, impossibile pensare che possano permetterseli coloro che hanno un reddito annuo inferiore a 30 mila euro. Invece in Italia questo avviene, almeno in teoria: per scovare costoro si parte dal redditometro che dovrebbe essere operativo già dal primo semestre di quest’anno, poi lo spesometro che analizzerà tutte le spese sostenute e per finire le comunicazioni dei conti correnti.
Sono 469 a favore, 74 contrari e 5 astenuti: sono i voti con cui la Camera dei Deputati ha dato la fiducia, con votazione nominale, al decreto legge Milleproroghe. Martedì pomeriggio verrà dato il via libera definitivo. Sebbene i numeri siano più che sufficienti per andare avanti, non si può notare la “caduta” del governo Monti, che nel giorno del suo insediamento incassò una fiducia record di 565 voti. Il Pdl, nella persona dell’onorevole Remigio Ceroni, conferma il voto favorevole alla fiducia ma dice basta agli aumenti di tasse. Non é facile immaginare cos’altro potrebbe aumentare il nostro premier ma mettere dei paletti per il partito, sembra essere una richiesta “avveduta” alla luce dello scenario nazionale in cui non poche categorie si lamentano proprio per l’aumento dei prezzi e della benzina.
Niente più contanti per i pensionati che ricevono un assegno superiore ai 1000 euro: l’Inps ha inviato circa 450mila comunicazioni per invitare chi supera questa soglia a comunicare all’Istituto entro il prossimo mese di febbraio 2012 modalità alternative di riscossione. Questa novità é stata introdotta con legge 214 del 22 dicembre 2011, con la quale il governo Monti ha stabilito che le Pubbliche Amministrazioni per erogare le pensioni e gli stipendi superiori a 1000 euro, devono utilizzare strumenti di pagamento elettronici, disponibili presso il sistema bancario o postale. Il limite però potrà essere modificato in futuro con decreto del ministero dell’Economia.
Appena quarantotto ore fa si é riunito il consiglio dei ministri a Palazzo Chigi, il presidente Monti ha illustrato il programma di lavoro previsto per le prossime riunioni e all’unanimità lo stesso Consiglio ha condiviso quanto proposto dal premier. Il programma é stato presentato a grandi linee e prevede lo studio di una strategia di crescita per l’Italia da progettare entro il 30 marzo. Questo progetto seguirà la fase 1 della
Un vero e proprio cambiamento con l’ultima proposta dell’esecutivo guidato da Monti: allo studio un aumento dei parametri di valutazione degli estimi catastali. Il governo sta pensando di passare alla determinazione del valore di un immobile non più in base ai vani ma ai metri quadri. Il team esecutivo ci tiene a sottolineare che lo scopo principale non é quello di fare cassa ma di aggiornare i dati dell’immenso archivio edilizio italiano, adeguandoli ai valori di mercato attuali. Lo scopo però, come sottolineato dal nuovo governo, non sarà quello di fare cassa ma di aggiornare i dati dell’archivio edilizio italiano agli attuali valori di e sarebbe a costo zero per i contribuenti.
Dopo la Fase 1 arriva, finalmente, la 2. Ma non é una differenza solo di numero. Nella prima parte riforme, tasse, tagli: questo é quanto ha introdotto la manovra Monti. La seconda fase però dovrebbe risultare più apprezzata dai cittadini: questo dovrebbe essere il momento delle riforme a favore della crescita economica. Mario Monti prepara il Cdm già per domani, per dare concretezza a quella fase che ormai chiedono con forza sindacati e forze politiche. In realtà Monti considera liberalizzazioni, lavoro ed ammortizzatori come riforme già introdotte nel decreto ‘Salva Italia’, ma il Paese continua a chiedere concreti segni di rilancio, con singole azioni dei diversi ministeri.
Prima del giorno di Natale, arriva come promesso il pacchetto da 35 miliardi di euro che servirà a rimpinguare le casse del nostro Stato: ben 21,4 miliardi verranno da Imu e stretta sul fisco. Sebbene il governo avesse promesso che la manovra avrebbe contemplato non solo balzelli fiscali ma anche incentivi e stimoli per la crescita economica, il pacchetto é composto per ben l’85% di tasse, mentre il restante 15% é dedicato ai tagli sugli sprechi. In molti auspicano che le misure strettamente per la crescita arrivino in un futuro non troppo lontano. Ad ogni modo il decreto salva Italia passa al Senato, tra polemiche varie.
Mario Monti si esprime nell’aula della Camera sottolineando l’importanza di non bloccare o rallentare il processo di liberalizzazione e di considerare le norme presenti nel decreto un inizio: il premier ricorda che presto seguiranno provvedimenti più meditati e organici in merito. Anche Antonio Catricalà, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, si propone di battere le lobby e di continuare da gennaio a discutere del processo di liberalizzazione nonostante la competizione sia “il terrore” di tutti i conservatori, di destra, di centro e di sinistra. Il premier e il sottosegretario rappresentano due paladini, il primo si era già mosso in tal senso come capo della Commissione per la concorrenza dell’Unione Europea e il secondo al vertice dell’antitrust italiana.