Analisi Tecnica: Commodities indecise quanto gli indici

 Nuovo periodo di incertezza per i mercati mondiali, con gli indici che “non sanno” se ripartire o no, almeno per ossigenare i prezzi ed evitare la catastrofe. Sulle commodities, il sentiment è pressoché uguale:
primo su tutti il future Soybean, che mette a segno un nuovo attacco alla statica a 964 perforandola in chiusura daily di qualche punto, e dopo la realizzazione di un massimo decrescente sembra volgere al peggio il quadro generale per questo derivato: per chi fosse liquido, è bene rimanere tale fino a nuove importanti indicazioni. Il mercato ha bisogno di trovare riscontri nei volumi, prima di definire le intenzioni e consentire un ingresso a basso rischio.
Il petrolio dalla sua parte, dopo aver mancato il target ribassista a 29 dollari ha recuperato velocemente i 47 ma non è riuscito a confermare la rottura rialzista: si sta sviluppando una fase laterale, quindi porre attenzione alla fuoriuscita al fine di individuare la nuova onda che spingerà i prezzi in direzione con probabile aumento della volatilità.

Nel 2009 potrebbe esserci una mancanza di caffè per i problemi di raccolta del Brasile

 C’è un proodotto che sembra non conoscere crisi della domanda anche in un periodo di crisi: secondo le stime degli analisti, infatti, nel 2009 ci potrebbero essere dagli 8 ai 10 milioni di sacchi in meno di caffè rispetto alla domanda. Nel 2008 il consumo della bevanda nera si dovrebbe attestare intorno ai 130 milioni di sacchi mentre l’offerta è stata di 130. Ma nel 2009 i problemi potrebbero sorgere per le difficoltà che si sarebbero registrati nel primo paese produttore al mondo, il Brasile. Il paese sudamericano infatti dovrebbe raccogliere ciorca 6 milioni in meno di sacchi della categoria Arabica, che è quella maggiormente consumata nel mondo. Altri due milioni in meno dovrebbero venire dalla Bolivia, Costa Rica, Honduras e Guatemala. Meno problemi dovrebbero esserci invece per la qualita’ Robusta che viene sopratutto utilizzata per l’espresso, essendo di gusto più forte e concentrato.

Per Noble le commodities torneranno a salire. Il mercato tuttavia resta in preda alla paura

 Per Noble Group Ltd le commodities torneranno a salire. La società con sede a Singapore e attiva nel settore delle materie prime ha presentato oggi i risultati economici relativi al terzo trimestre: utile netto  di 148 milioni di euro in salita dai 61 milioni dell’anno scorso; ricavi che balzano del 66% a quota 9,4 miliardi. Richard Elman, amministratore delegato del gruppo si è espresso con ottimismo intorno alle prospettive di redditività, dichiarando che il calo delle commodities è solo temporaneo e che i prezzi potrebbero tornare a salire grazie agli interventi dei governi per rilanciare la crescita economica.

“Quello che vedo è un punto di minimo. Non sarei sorpreso se vedessi i prezzi decollare ancora nei prossimi 12/18 mesi. […] Molti paesi agiranno con rinnovato vigore per revitalizzare le proprie economie. I cinesi stanno mettendo un sacco di soldi nelle infrastrutture.”

La crisi economica e le crescenti difficoltà delle banche europee incidono fortmente sul cambio Euro/dollaro

 Le crescenti difficoltà economiche, determinate dalla grave crisi finanziaria che si stanno velocemente trasferendo all’economia reale stanno avendo un forte impatto sul cambio euro/dollaro, che dopo un discesa quasi senza sosta durata oltre venti mesi, sta in questo ultimo mese recuperando i livelli di cambio con l’euro di due anni fa. Mentre alcuni economisti fino a pochi mesi fa prevedevano un dollaro ancora debole, con un cambio con la moneta unica attestato intorno a 1,4, ora il biglietto verde è schizzato arrivando a toccare in serata il record di 1,27 contro euro e sono molti a ritenere che il recupero del dollaro continuerà ancora. Molti infatti sono sicuri che la Bce abbasserà presto nuovamente i tassi, forse dello 0,75% e questo certo contribuisce a rafforzare una moneta. inoltre sono molti a ritenere che come spesso accaduto in passato una crisi nata in America faccia poi sentire i maggiori influssi proprio nel vecchio continente.

Commodities: tornano gli acquisti a causa del dollaro debole. Due ETF su cui puntare

 Tornano a salire le commodities. Era da luglio che il mercato stava rintracciando dai massimi, ma adesso sempre più operatori sembrano credere all’avvio di una nuova fase di rialzi. Ieri lo Standard & Poor’s GSCI Index per le commodities è salito dell’8,4% con rialzi record per il petrolio (+17%), platino, argento e soia (+9%). L’ indice Reuters/Jefferies CRB, basato sui prezzi di 19 materie prime (dal caffè al greggio) ha messo a segno un rialzo del 3,9%, il più alto della storia dell’indice.