Cala la produzione industriale indiana: pronti nuovi tagli fiscali

 La produzione industriale dell’India è crollata inaspettatamente per la prima volta negli ultimi quindici anni: tale evento ha ora aumentato la pressione nei confronti dei policy makers, che si vedono costretti ad apportare maggiori tagli fiscali al fine di proteggere la sempre più debole economia dalla recessione globale. La produzione di fabbriche, aziende di servizi e miniere è scesa di circa 0,4 punti percentuali nel mese di ottobre, dopo che a settembre si era verificata una crescita di ben 5,45 punti percentuali: i dati sono stati forniti dalla Central Statistical Organization di New Delhi.

Gli economisti si sono trovati totalmente spiazzati, in quanto avevano previsto un aumento della produzione pari al 2,1%: l’ultimo record negativo dell’India in questo senso si era verificato nell’aprile del 1993. Il calo delle esportazioni e la debole domanda interna stanno ulteriormente indebolendo la crescita del paese asiatico: tra l’altro, la fiducia degli investitori è stata messa a dura prova dagli attacchi terroristici di Mumbai, i quali hanno provocato la morte di 163 persone lo scorso mese.

Il rallentamento cinese un rischio da tenere sotto controllo

 Gran parte dei paesi occidentali stanno attraversando un periodo recessivo. Il PIL complessivo d’Europa ha registrato una contrazione dello 0,2% nell’ultimo trimestre, replicando un andamento simile ottenuto nei tre mesi precedenti.  A fronte di un ciclo economico in contrazione nei paesi sviluppati, l’economia cinese continua ad espandersi, seppur a ritmi rallentati.  A quanto affermano le stime ufficiali, il pil cinese dopo un ciclo di crescita a doppia cifra durato cinque anni, ha segnato un rallentamento, crescendo nel terzo trimestre di “solo” il 9%, il tasso più basso degli ultimi sette anni. Una crescita del 9% è certo ben distante dall’avvicinarsi alla zona recessiva: vista la struttura economica, alimentata in passato da massicci investimenti industriali a servizio della produzione di gran parte del mondo, un rallentamento della Cina fa nascere serie preoccupazioni.