Finmeccanica sale in Borsa dopo aver confermato i target per il 2008 e il 2009

 In una giornata che ha visto una sostanziale debolezza degli indici azionari in Europa, sale in Borsa Finmeccanica, dopo aver toccato i minimi a 9 euro nelle scorse settimane sulla scorta del peggioramento del quadro economico, sopratutto del mercato americano in cui la società ha appena concluso una importante acquisizione. Lo scorso 22 ottobre Finmeccanica, infatti, ha completato l’acquisizione per 5,2 miliardi di dollari del 100% dell’americana Drs, leader mondiale nel settore dell’elettronica per la difesa. Il valore dell’operazione comprende circa 1,6 miliardi di dollari del debito (in parte convertibile) di Drs. L’acquisizione rafforza la presenza di Finmeccanica negli Stati Uniti. Drs dovrebbe fornire al consolidato di gruppo circa 3 miliardi eu di ricavi e 330 mln eu di Ebita nel 2009. Il titolo trae beneficio oltre che dai buoni risultati anche dall’imminente revisione dei “pesi” di alcune blue chip all’interno dell’indice S&P/Mib.  A partire dalla prossima settimana il peso di Finmeccanica salirà dall’1,7% al 2,15%, il 25,4% in più, mentre contemporaneamente scenderà pro quota il peso di Eni, Unicredit e Intesa SanPaolo.

Analisi Tecnica: indice S&P-MIB a target

 La settimana appena trascorsa risulta leggermente più negativa a Piazza Affari, rispetto ai colleghi europei e soprattutto americani: questo a causa dei nostri orari di contrattazione che differiscono di diverse ore da quelli delle altre Piazze. Proprio per questo motivo, noi Italiani non abbiamo beneficiato del rally innescato in extremis Venerdì sera sui future dell’Eurex e del CBoT, concretizzando sul grafico weekly un’altra chiusura notevolmente negativa: da Lunedì mattina a Venerdì sera l’SPMIB ha registrato un calo dell’11,03% (equivalente a circa 2298 punti indice), realizzando un nuovo minimo annuale a 18290. Quadro grafico di medio-lungo periodo quindi invariato, e senza segnali rilevanti.

Fiat crolla in Borsa all’annuncio di nuove casse integrazioni

 Fiat Automobiles, che continua nella sua discesa in Borsa e ritorna abbondantemente sotto i 6 euro, ha comunicato ai sindacati i nuovi programmi di cassa integrazione per dicembre-gennaio negli stabilimenti di Mirafiori (Torino) e Pomigliano d’Arco (Napoli) per adeguare la produzione alla domanda in forte flessione. Lo dice una fonte del gruppo. L’azienda ha anche comunicato una nuova settimana di cassa integrazione (l’ultima di novembre) per tutta la carrozzeria di Mirafiori, compresa la linea di Alfa Mito che aveva evitato la precedente interruzione. Il successivo stop alla produzione cadrà a cavallo delle festività natalizie, allungandosi sul mese di gennaio. Lo stabilimenti di Mirafiori fermerà le linee dal 22 dicembre fino al 11 gennaio del 2009, ha detto la fonte interpellata da Reuters. L’impianto di Pomigliano si fermera’ prima, dal 8 dicembre, per riprendere l’11 gennaio del prossimo anno.

Si apre un salone dell’auto di Parigi all’insegna della sobrietà e del pessimismo

 Al Salone dell’auto che si è aperto ieri a Parigi, gli operatori del settore rischiano addirittura di ritrovarsi a parlare delle loro possibilità di sopravvivenza di fronte al collasso della finanza mondiale e alla caduta delle vendite. Le notizie che arrivano da tutti i fronti sono preoccupanti, e il clima che si respira fra gli stand del salone non si può certo dire che sia improntato all’ottimismo. I vertici aziendali dei pirnciplai costruttori automobilistici, che hanno parlato fino a questo momento,  hanno confermato il raggiungimento dei target, ma concordano che lo scenario è pessimo e vedono pochi segni di miglioramento. Peugeot ha rassicurato che il piano industriale non cambia, anche se “la congiuntura economica è decisamente più difficile di quella prevista”, ha detto l’amministratore delegato Christian Streiff. Volkswagen ha reiterato gli obiettivi sul 2008 ed ha detto di prevedere per il 2009 un modesto incremento dei ricavi e dei volumi.