In un Mercato normale, le giornate con le Borse americane chiuse corrispondono a movimenti stretti e pochi volumi di contrattazione. Con la volatilità ancora a livelli medio-alti dei nostri tempi, anche questa “regola” viene a meno ed i daytrader hanno filo da torcere.
Minimo fuori conteggio sul nostro indice di bandiera assorbito in chiusura di giornata, con conseguente negazione del segnale rialzista ed innesco al contrario di furiose vendite, che portano il derivato a perdere 200 punti negli ultimi 5 minuti di contrattazione sul picco volumetrico di giornata.
Potrebbe non essere finita la discesa, visto che il primo target ribassista è posto a 17100 di indice, con una resistenza importantissima posta a 18000 (livello con anche valenza psicologica per gli investitori che credono nel rimbalzo a breve) che allo stato attuale, visti anche gli swing lasciati indietro sul grafico orario, corrisponde ad un livello di incremento per gli short in essere.
Analisi Tecnica: attenzione al petrolio vicino al doppio minimo
La resistenza posta a 47 dollari sul future miNY Light Crude Oil ha degnamente respinto i prezzi indirizzandoli verso il target dei 29 dollari per
L’indice italiano dei 40 titoli a maggior capitalizzazione apre le contrattazioni Lunedì ad un valore di 18312, lasciando intendere una forte pressione rialzista sul listino. Smentiti in pochi giorni i compratori, ci si riversa sulle vendite chiudendo le posizioni e affondando l’indice fino a toccare un minimo di 17487 per poi concludere la settimana a 17731 mettendo a segno una performance negativa del 3,81%. Niente di grave sembra, considerata la formazione di una candela inside sul grafico weekly, ma scendendo nei frame la situazione si aggrava decisamente.