Intesa Sanpaolo decide di abbandonare in fretta e furia la “nave” Parmalat prima ancora che possa salpare: i candidati dell’istituto torinese sono stati ritirati a ridosso del rinnovo del consiglio di amministrazione, dunque nemmeno Enrico Bondi, attuale amministratore delegato dell’azienda di Collecchio, potrà entrare a far parte del futuro transalpino della stessa società. Intesa ha motivato questa decisione improvvisa con il fatto che vi sia già un’offerta pubblica di acquisto, volontaria e in forma totalitaria, vale a dire quella dei francesi di Lactalis.
NEWS ECONOMIA
Blue Panorama rinnova i propri servizi e collegamenti
Il rinnovo commerciale da parte di Blue Panorama e Bluexpress si sta realizzando davvero in grande stile. La spa di Fiumicino, insieme alla propria consociata low-cost, vuole affrontare i mesi estivi nella maniera migliore, con nuovi servizi e collegamenti e una buona crescita per quel che concerne il trasporto dei passeggeri. Il primo semestre del 2011 si presenta ottimamente, grazie alle stime e ai ricavi superiori alle attese: il 23% della compagnia aerea è stato favorito senz’altro dalle nuove destinazioni, non solo quelle italiane come ad esempio Reggio Calabria, ma anche quelle spagnole (Ibiza, Granada e Maiorca) e turche.
Adidas punta alle Olimpiadi del 2012 per colmare il gap con Nike
La leadership finanziaria nel campo dei brand sportivi sembra ormai essere una questione a due: Adidas Ag, la seconda maggiore azienda di questo settore, ha reso noto che i Giochi Olimpici di Londra 2012 saranno l’occasione più propizia per tentare di colmare il gap nei confronti di Nike. Chi avrà la meglio tra il colosso tedesco e quello americano? Il gruppo di Herzogenaurach controlla attualmente circa il 15% del mercato britannico, il quale vanta un volume di affari di ben 4,3 miliardi di sterline, mentre la fetta conquistata da Nike è pari al 19%, dunque la differenza non è poi così ampia come si potrebbe credere.
Referendum 12-13 giugno: 4 quesiti e come si vota
Dopo le Elezioni Amministrative, appena conclusesi, si pensa già al referendum del 12 e 13 giugno 2011, con gli italiani che saranno chiamati ad esprimersi su ben quattro quesiti. Trattasi, nello specifico, di un referendum con quesiti di tipo abrogativo, e la cui efficacia o meno, in relazione ai “SI'” ed ai “NO”, dipende dal raggiungimento o dal mancato raggiungimento del quorum rappresentato dal 50% più uno gli aventi diritto al voto.
Direzione Fmi: visita strategica della Lagarde nei Brics
La successione a Dominique Strauss-Kahn in qualità di direttore generale dell’Fmi è fatta anche di mosse strategiche: non si spiega altrimenti l’annuncio da parte di Christine Lagarde, ministro francese delle Finanze nonché principale candidata per tale ruolo, di voler visitare alcuni dei paesi emergenti, tra cui i cosiddetti Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), i quali vanno convinti prima del voto decisivo. Le tappe sono già state fissate e prevedono incontri in territorio indiano, brasiliano, cinese e soprattutto africano, alla ricerca di un sostegno che non è del tutto scontato, visto che le economie in via di sviluppo sono più propense a scegliere un candidato non europeo.
Esselunga in controtendenza: +5% per i ricavi
Quello dei consumi è stato uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi economica, eppure c’è anche chi riesce a invertire la rotta: l’eccezione che conferma la regola è rappresentata da Esselunga, la spa lombarda attiva nella grande distribuzione, è riuscita a concludere il proprio 2010 con buoni ricavi e un interessante incremento dell’utile netto. Nel dettaglio, la società di Limito di Pioltello è stata protagonista del rialzo delle proprie vendite (+5%) rispetto a un anno prima, con una quota complessiva di 6,4 miliardi di euro.
Eni-Novamont, firmato il protocollo per la riconversione di Porto Torres
E’ stato firmato a Palazzo Chigi, alcuni giorni fa, il protocollo d’intesa Eni-Novamont per la riconversione del sito di Porto Torres nel polo per la chimica verde, il più grande d’Europa. Il progetto – per il quale si parla di un investimento pari a 230 milioni di euro – prevede la riqualificazione del sito industriale di Porto Torres per la produzione di monomeri, additivi (per lubrificanti e gomme) e polimeri biodegradabili, ottenuti da materie prime rinnovabili.
Istat: nel 2010 un salario medio mensile di 1.286 euro
Poco meno di 1.300 euro: non è certo incoraggiante la busta paga mensile che gli italiani riescono mediamente a percepire, un dato che è stato messo in luce dall’Istat con il suo Rapporto Annuale sulla situazione del nostro paese. Nel dettaglio, la cifra esatta ammonta a 1.286 euro e si riferisce allo scorso anno. I confronti tra le varie categorie di lavoratori sono poi altrettanto impietosi, specialmente se si tratta di una differenza di sesso: in effetti, gli stipendi in questione sono più spesso a favore degli uomini che delle donne (1.407 euro contro il 1.131 delle lavoratrici), un gap che ancora non si riesce a colmare.
Usa: lo yuan svalutato non è una manipolazione monetaria
Stati Uniti-Cina, va in scena un nuovo episodio del confronto tra le due prime economie mondiali: stavolta, l’occasione propizia è stata rappresentata dal rapporto del Dipartimento del Tesoro al Congresso, un documento che ha messo in luce una posizione ben precisa degli americani sulla finanza cinese. In particolare, Pechino avrebbe posto in essere dei progressi insufficienti per quel che riguarda un apprezzamento rapido dello yuan, ma comunque non c’è alcun riferimento alla vera e propria manipolazione monetaria.
Istat: retribuzioni contrattuali in crescita ad aprile
Sono cresciute nel nostro Paese, dell’1,8% su base annua, le retribuzioni contrattuali nello scorso mese di aprile 2011. A comunicarlo in data odierna, venerdì 27 maggio 2011, è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, nell’aggiungere che il rialzo congiunturale delle retribuzioni contrattuali è stato dello 0,1%, sempre ad aprile 2011, rispetto al mese precedente.
Giappone, dopo due anni infuria una nuova inflazione
Era dall’inizio del 2009 che il Giappone non viveva una situazione inflazionistica simile a quella attuale: da allora sono passati ben ventotto mesi e ora la nazione nipponica è alla prese con una crescita incontrollata dei prezzi al consumo, provocata soprattutto dal rialzo dei costi globali di energia e cibo. Si tratta, come appare evidente, di una chiara conseguenza del terremoto e dello tsunami che hanno devastato il paese a marzo, non a caso questi dati si riferiscono allo scorso mese di aprile.
Generali: nel cda odierno stress test e questioni tecniche
Generali sembra avere le idee abbastanza chiare sulle priorità da monitorare per il futuro più imminente: la compagnia assicurativa triestina si appresta infatti a vivere oggi un consiglio di amministrazione fondamentale, tutto incentrato sulle questioni più urgenti da affrontare. In particolare, a Milano si parlerà soprattutto degli stress test da avviare e di altre questioni di carattere tecnico. Ampio spazio, poi, verrà riservato alla leadership societaria dopo l’abbandono recente di Cesare Geronzi, mentre sono state smentite altre ipotesi di discussione.
Fmi: si preme anche per un nuovo leader non europeo
Il dibattito sulla scelta del prossimo direttore generale del Fondo Monetario Internazionale è davvero serrato e avvincente: dopo che il nome di Christine Lagarde, ministro delle finanze francesi, sembrava aver messo d’accordo tutti, ci si accorge che in realtà alcuni paesi puntano ad altro. È il caso dei principali mercati emergenti, i cosiddetti Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), i quali sono convinti di avere in patria i candidati ideali.
Italia, ecco le aziende che smentiscono il rapporto dell’Istat
Come è emerso dal Rapporto 2011 sul coordinamento della finanza pubblica dell’Istat, il nostro paese rischia di caratterizzarsi per una forte perdita del prodotto interno lordo: eppure, nonostante queste previsioni, in Italia ci sono delle Di chi si tratta? Se le banche si contraddistinguono per un andamento altalenante, sono almeno tre gli esempi virtuosi da seguire. Si tratta, anzitutto, di quelle compagnie che operano nel mondo della moda, in primis del Gruppo Armani: nel 2010, infatti, l’utile netto è stato pari a 161 milioni di euro (in aumento dell’80% rispetto a un anno prima), mentre i ricavi consolidati si sono attestati a quota 1,58 miliardi.